La nuova veste data al riso nero di Venere da Riso Gallo per San Valentino è un’opportunità per scoprire caratteristiche e curiosità di una varietà ancora poco diffusa in Italia. L’azienda lancia una speciale confezione in edizione limitata per la festa degli innamorati, giocando sul nome della dea dell’amore e sulle caratteristiche del prodotto. La confezione riporta un cuore rosso su campo nero, ma il contenuto è ovviamente sempre lo stesso, riso dalle origini lontane arrivato in Italia solo nel ’97.
La curiosità di assaggiare va di pari passo con quella di scoprirne la storia. Il riso Venere è nato nel Centro Ricerche di Sa. Pi. Se. (azienda che produce e commercializza semente di riso in tutta l’area del Mediterraneo) con il contribuito dell’Istituto Internazionale di Ricerca sul Riso con sede nelle Filippine. Quest’ultimo istituto ha messo a disposizione la varietà asiatica di riso nero che è stata poi incrociata con una varietà padana. Adesso Sa. Pi. Se. detiene il brevetto europeo e dal 2008 ha costituito la “Filiera Riso Venere” che rilascia ai produttori il logo di adesione (www.risovenere.it) e autorizzazione visibile anche sulla confezione del Riso Gallo Venere.
Il riso nero è originario della Cina, viene chiamato riso proibito dell’Imperatore per le sue proprietà nutrizionali abbastanza rare e qualcuno dice addirittura afrodisiache ma solo per questioen di marketing. Dal punto di vista nutrizionale offre un significativo apporto di fosforo, magnesio e selenio. Inoltre trattandosi di un riso integrale, un piatto garantisce il 13% delle fibre alimentari raccomandate nella dieta giornaliera.
Il prezzo di vendita è caro se confrontato con quello di altri tipi di riso (2.90 € per una confezione da 500 g), anche se si tratta di un prodotto con una vestizione ricca: involucro esterno in cartone riciclato e riciclabile con molte informazioni sull’origine e consigli per l’utilizzo oltre alle ricette.
Gallo Venere Limited editionRiso Venere integrale Parboiled
|
Contenuti nutrizionali del Riso Gallo Venere | ||||
100 g |
porzione 80 g |
% GDA /RDA a porzione |
||
Valore energetico |
kcal 355/ kJ 1503 |
kcal 284/ kJ 1202 |
14 |
|
grassi |
g |
3 |
2,4 |
3 |
di cui saturi |
g |
0,6 |
0,5 |
3 |
carboidrati |
g |
73 |
58,4 |
22 |
di cui zuccheri |
g |
0,9 |
0,7 |
1 |
proteine |
g |
7 |
5,6 |
11 |
fibre alimentari |
g |
4 |
3,2 |
13 |
sodio |
g |
0 |
0 |
0 |
Fosforo | mg |
340 |
272 |
39 |
Magnesio | mg |
115 |
92 |
25 |
Selenio | µg |
10 |
8 |
15 |
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
E’ un prodotto interessante, in effetti un po’ caro ma si possono creare molte ricette davvero ottime, soprattutto in abbinamento al pesce e in particolare ai molluschi. E’ ricco di selenio e questo va a vantaggio anche di chi ha una tiroide un po’ pigra (e anche, di conseguenza, un metabolismo un po’ rallentato), perché il selenio è fondamentale nel massimizzare l’utilizzo dello ‘iodio’ da parte della nostra tiroide. Iodio che possiamo aggiungere al piatto utilizzando, preferibilmente verso fine cottura, un pizzico di ‘sale iodato’ o alghe essiccate.
Mi chiedo se il prodotto sia caro per una scelta di marketing oppure per ragioni legate alla produzione. A ben vedere costa come il riso che utilizziamo noi a casa, il riso di Baraggia. Vero che non mangiamo riso tutti i giorni…
Vedi: http://paoblog.net/2012/04/24/cucina-4/
Comprando la rivista Focus di questo mese ho visto che c’è un articolo molto bello che parla del cibo e dei suoi falsi miti. Una cosa che mi ha lasciato veramente meravigliata è il fatto che hanno dimostrato che non è poi così vero che le carni bianche siano più magre di quelle rosse e che la carne di maiale non è più grassa di quella di bovino. Immaginavate che la carne di maiale fosse meno grassa di quella di bovino?
E’ un riso particolare, il formato è curato, vanta caratteristiche nutritive che lo differenziano dagli altri risi: non vedo quindi perchè non si possano spendere 5 o 6 euro al chilo per acquistarlo.
ciao