Richiamo dei prodotti alimentari: Auchan ha ritirato 5 prodotti nel 2013 e decide di pubblicare la lista on line, Esselunga delude e non dà risposte esaustive
Richiamo dei prodotti alimentari: Auchan ha ritirato 5 prodotti nel 2013 e decide di pubblicare la lista on line, Esselunga delude e non dà risposte esaustive
Roberto La Pira 16 Luglio 2013La legge obbliga le catene di supermercati e le aziende alimentari a informare i consumatori quando un prodotto potenzialmente nocivo per la salute viene ritirato dagli scaffali. Si tratta di una norma ampiamente ignorata e per questo motivo all’inizio di luglio abbiamo contattato le più importanti catene di supermercati italiani (Esselunga, Auchan, Carrefour, Conad, Coop, Lidl, Pam, NaturaSì…) invitandole a realizzare sul nostro sito una pagina con le schede dei prodotti in fase di richiamo o ritirati dagli scaffali. Si tratta di un modo semplice ma efficace per informare i consumatori che è stato un venduto un alimento pericoloso. Il problema non è trascurabile visto che ogni anno una catena di supermercati ritira almeno 2-300 prodotti dagli scaffali e in decine di casi il motivo è correlato a potenziali pericoli per la salute.
Per rendersi conto basta chiedersi quanti supermercati hanno esposto manifesti nei punti vendita e pubblicato sul proprio sito le informazioni necessarie per invitare i consumatori a non consumare le confezioni di frutti di bosco surgelati contaminati dal virus dell’epatite A che ha colpito oltre 200 persone.
Il nostro invito è stato raccolto da Auchan che in una lettera precisa di stare valutando di pubblicare in rete la lista dei prodotti richiamati: “Nel caso specifico dei richiami – che prevedono il ritiro del prodotto, in vendita o già venduto, per questioni di sicurezza e salute dei consumatori – confermiamo che è nostra prassi esporre nei punti vendita dei cartelli, sia al box accoglienza che nei pressi del banco, dove abitualmente si trova la merceologia oggetto del richiamo, per informare i clienti. Nel 2012 sono stati effettuati 17 richiami (11 di prodotti alimentari + 6 di prodotti non alimentari); nel primo semestre 2013 le numeriche sono state: 5 richiami di prodotti alimentari e 3 di prodotti non alimentari. Per migliorare questo importante servizio ai nostri clienti, stiamo valutando la preziosa opportunità di implementare la pubblicazione dei richiami anche all’interno del nostro nuovo sito internet (www.auchan.it), in modo da garantirne la massima visibilità ai consumatori”.
Anche Esselunga ci ha scritto dicendo di “disporre di procedure specifiche che disciplinano il ritiro e l’eventuale richiamo dei prodotti non conformi ai requisiti di sicurezza, così come previsto dal Reg. CE 178/2002. La procedura specifica è inserita nei Manuali di Autocontrollo dei Centri di Produzione e dei Negozi, quindi approvata anche dalle Autorità preposte ai controlli in ambito di Reg. CE 178/02. In caso di richiamo dal mercato, tali procedure prevedono la valutazione di specifiche modalità di avviso al consumatore, scelte sulla base di un criterio di rapidità ed efficacia”.
Da una catena leader di mercato ci aspettavamo qualcosa più di una generica dichiarazione. Ci piacerebbe sapere quanti sono stati i prodotti richiamati e ritirati da Esselunga nel primo semestre del 2013 e come sono stati informati i consumatori, visto che nei supermercati i cartelli si vedono raramente. Aspettiamo altre risposte; vi terremo informati.
Roberto La Pira
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Gradirei ricevere regolarmente l’aggiornamento dei prodotti ritirati perché pericolosi.
Grazie