Nella settimana n°51 del 2013 le segnalazioni diffuse dal Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi sono state 89 (18 quelle inviate dal Ministero della salute italiano).
L’elenco comprende due allerta: presenza di acido okadaico e tossine (DSP – Diarrhetic Shellfish Poisoning) in mitili (Mytilus galloprovincialis) spagnoli; tracce di uova in salsa di trippa da Italia (distribuita in Germania e Italia).
Nella lista dei lotti respinti alle frontiere e/o delle informative sui prodotti diffusi che non implicano un intervento urgente troviamo: Salmonella typhimurium in due lotti di frattaglie suine refrigerate dalla Francia; trattamento al monossido di carbonio non autorizzato su cinque lotti di tonno pinna gialla congelato (Thunnus albacares) spagnolo; eccesso di cadmio in polpo congelato dall’India; presenza non dichiarata di uova in surimi di gamberetti dalla Cina; migrazione di manganese da utensili in legno cinesi; sostanza vietata (cloramfenicolo) in preparati enzimatici dagli Stati Uniti; sacchetto anti-umidità a contatto diretto con integratore alimentare dagli Stati Uniti; immissione non autorizzata sul mercato di tè (con presenza di latte in polvere) dalla Cina; insetticida (malathion) in fagioli secchi provenienti dall’Egitto; assenza di certificato sanitario per miscela di pepe, riso e peperoncino cinese; Salmonella Infantis e Salmonella Mbandaka in cosce di pollo refrigerate e disossate dalla Polonia.
Questa settimana tra le segnalazioni di esportazioni italiane in altri Paesi e ritirate dal mercato la Francia segnala la presenza di fungicida (carbendazim) in patate dolci bianche dal Ghana, via Italia; l’Austria segnala Salmonella Orion in farina di soia destinata a mangimi; Cipro segnala la presenza di DNA di ruminanti in mangimi per pesci.
Ogni anno centinaia di prodotti vengono ritirati dal commercio perché contengono corpi estranei, perché sono contaminati da batteri patogeni, perché ci sono degli errori nelle etichette, oppure le date di scadenza sono inesatte. I consumatori però raramente vengono informati, anche se si tratta di alimenti in grado di nuocere alla salute. Il Fatto Alimentare ha lanciato una petizione on line su Change.org per invitare il Ministero della salute e le catene dei supermercati a pubblicare la lista e le foto dei prodotti alimentari pericolosi ritirati dagli scaffali. Firma anche tu, clicca qui.
Valeria Nardi
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Giornalista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione