animali, legge , allerta, alimentarNei primi nove mesi del 2022 in Italia i giornalisti che hanno subito minacce sono stati il doppio rispetto all’anno precedente (564 contro 288). I dati diffusi dall’Osservatorio Ossigeno per l’informazione prendono in considerazione tipologie di intimidazioni più ampie rispetto a quelle prese registrate dal Viminale. Il conteggio comprende anche le querele e le cause per diffamazione promosse in modo temerario e strumentale oltre alle violazioni del diritto di informazione codificato dall’Articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’Uomo. La considerazione che emerge dall’analisi dei dati è l’aumento delle cause considerate pretestuose o infondate, rese possibili  della legislazione italiana ritenuta anacronistica, perché consente un “uso scorretto del sistema giudiziariodenunciato dell’Unesco in un recente studio.

Il numero dei casi violenti, ovvero delle intimidazioni ai giornalisti segnalate alle forze dell’ordine e registrate dal Centro di osservazione del ministero dell’Interno è in diminuzione. Si tratta di 84 episodi intimidatori, rispetto ai 162 registrati nello stesso periodo del 2021, con una flessione del 48%. Secondo l’osservatorio Ossigeno i dati diffusi dal Viminale vanno interpretati. Siamo di fronte ad una riduzione solo apparente delle minacce; nella realtà i soggetti interessati denunciato di meno gli episodi violenti perché hanno meno fiducia negli interventi delle autorità o hanno più paura. Si tratta di una tesi che l’Osservatorio ha intenzione di valutare con più attenzione e di approfondire nei prossimi mesi, fermo restando un appello alle forze politiche, al Parlamento e al Governo per adottare opportune contromisure anche a livello legislativo.

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Roberto
Roberto
29 Dicembre 2022 10:30

Se un giornalista riporta cose vere, documentate, non corre alcune rischio e non ha nulla da temere.

Se per fare scalpore fornisce notizie, diciamo così, “creative” e non documentabili, senza verificare le fonti, allora ben venga l’intervento della magistratura a difesa della VERA informazione.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
30 Dicembre 2022 16:57

Purtroppo non è così. La stragrande maggioranza delle querele per diffamazione si conclude con l’assoluzione del giornalista. Ma arrivare alla conclusione dell’iter giudiziario comporta spese rilevanti per un giornalista, un sito o altri media non collegati a grandi editori. Le aziende lo sanno e portano avanti lo stesso i procedimenti giudiziari anche quando sanno di avere poche argomentazioni proprio per “demotivare” il giornalista. Per quanto riguarda il settore alimentare diciamo che, se in Italia funzionasse bene la lite temeraria, e le aziende quando perdono la causa dovessero rimborsare solo il 10 % dei danni milionari, le querele sarebbero pochissime e in redazione faremmo le feste.

Giorgio D.A.
Giorgio D.A.
Reply to  Roberto
4 Gennaio 2023 17:33

Felice che tu viva là dove gli unicorni volano sugli arcobaleni.
Quaggiù sulla terra invece abbiamo invece la prova provata, anche con i recenti Twitter Files, che le grosse corporation arroulano parti di governi, servizi segreti e una bella fetta dei media mainstream per boicottare e censurare in ogni modo i professionisti, gli scienziati e i giornalisti che tentano di fare il proprio lavoro in scienza e coscienza.
Oltre la censura e la “persuasione morale” come abbiamo anche visto con le valigette di contante ai parlamentari europei, l’intimidazione è uno degli strumenti preferiti e la querela temeraria una delle armi a disposizione.
Non tutti possono permettersi di investire decine o centinaia di migliaia di € l’anno per la difesa legale, le grosse aziende invece si, senza problemi.
Se come già detto, venisse introdotto un risarcimento punitivo per le querele temerarie, gioverebbe a tutto il paese.
Ma è anche certo che questo non è un tema che preoccupi l’attuale governo.

Gina
Gina
31 Dicembre 2022 06:23

Se in questo 2022 sono aumentate sia le intimidazioni e le querele ai giornalisti è perché sono aumentate notevolmente anche le contraffazioni alimentari o su etichetta ,nonché le allerte batteriche negli alimenti ,dovute per mancanza di serrati e adeguati controlli in alcune filiere aziendali .I controlli preventivi
prima che gli alimenti giungano nei supermercati nn sono da considerarsi un optional poiché possono mettere in serio pericolo la salute e certe volte anche la vita dei cittadini ,nonché creare una pessima pubblicità all azienda stessa.Ecco perché *investire i*n controlli serrati e anticipati da parte dell’ azienda stessa e’ sempre da considerarsi un notevole vantaggio .Quindi prima che ci arrivi il giornalista tramite un articolo sarebbe bene che la segnalazione del possibile pericolo giungesse dall’ azienda stessa. Se le intimidazioni e le querele nei confronti dei giornalisti in questo 2022 sono aumentate è perché anche la corruzione ,nonché l inquinamento industriale e ambientale sono aumentati in maniera esponenziale e un giornalista che denuncia tramite un articolo o un report e’ sempre troppo scomodo per chi traffica e lucra Costituire un teem di avvocati specializzati in materia , che possa difendere il vostro lavoro gratuitamente potrebbe disincentivare le intimidazioni e le querele nel prossimo anno a venire.. Perché nn provate a costituirlo ?? Gli avvocati potrebbero scrivere in redazione. Tantissimi Auguri di Buon 2023 a tutti voi che svolgete un lavoro e un compito informativo e sociale di notevole rilevanza per tanti “cittadini del mondo”

Gina
Gina
5 Gennaio 2023 15:45

Quindi che si fa ???.Cii si dà per perdenti sin dall’ inizio visto gli arruolamenti ? Giammai….