Pubblichiamo la segnalazione di una lettrice, perplessa per il prezzo basso di un olio extravergine italiano certificato biologico. Segue la risposta di Roberto Pinton, responsabile tecnico di AssoBio. A seguire la risposta del gruppo Végé.
In un piccolo punto vendita VéGé, in provincia di Modena, ho acquistato una bottiglia da 750 ml di olio extravergine d’oliva biologico, al prezzo di 5,99 €. Mi sono chiesta come possa costare così poco un olio evo, italiano e biologico. Sull’etichetta si trova il numero del servizio clienti dell’azienda, ma penso che per avere una maggiore garanzia di trasparenza sarebbe importante dare la possibilità ai consumatori più esigenti di poter accedere anche all’organo certificatore per accertare l’autenticità delle dichiarazioni espresse in etichetta. Grazie. Elena
Per quanto riguarda l’organismo di certificazione, in etichetta ne è indicato il codice, la sigla IT-BIO seguita da tre cifre. Armata di questo codice, sul sito del SINAB (Sistema d’informazione nazionale sull’agricoltura biologica) e più precisamente a questa pagina potrà trovare ragione sociale, sede e indirizzo web dell’organismo.
Non ho ancora avuto modo di portare a casa l’extravergine biologico VéGé; i suoi 5,99 € per la bottiglia da 0,75 litri equivalgono a un prezzo al litro di 7,99 €. Sotto il suo marchio biologico Vivi Verde, Coop propone un olio extravergine a 5,80 € alla bottiglia da 0,75 l (che fanno 7,73 €/litro, prezzo verificato oggi sul sito Easy Coop), in linea con il prezzo segnalato per il prodotto VéGé.
Anche l’olio Vivi Verde Coop è italiano, confezionato da Montalbano Agricola Alimentare Toscana Spa, azienda di proprietà delle maggiori cooperative olearie toscane (che confeziona anche oli non toscani), di sapore amaro e leggermente piccante, nette note verdi ed erbacee di foglia e carciofo, chiusura di mandorla, davvero un buon blend. Oltre a quello a suo marchio, Coop propone numerosi altri oli biologici.
Tra questi l’olio extravergine Alce Nero a 13.94 € alla bottiglia da 0,75 l (cioè a 18.59 €/litro), un fruttato leggero che deriva da un blend di produzione pugliese (prevalentemente a base di Coratina, Ogliarola e Carolea) prodotto dai soci del Consorzio Nazionale Olivicoltori, socio di Alce Nero, che propone anche un olio sia bio che DOP Terre di Bitonto e un monovarietale siciliano (Biancolilla) da olive a raccolta manuale.
A 7.42 € per la bottiglia da litro è prezzato il Costa d’Oro, un blend di oli biologici UE ed Extra UE. Qui è opportuno segnalare che tecnica di produzione, controlli e certificazione a cura di organismi autorizzati dalla Commissione UE sono del tutto equivalenti anche nei Paesi extra UE.
Normalmente a 10.35 € per una bottiglia da 0,75 l, ma in questo periodo scontato del 30% e in offerta a 7.24 € (quindi a 9.65 €/litro), l’insegna propone anche l’extravergine del grossetano Frantoio Franci, un fruttato che ogni anno frutta all’azienda medaglie d’oro a concorsi internazionali.
Le segnalazioni hanno lo scopo di sottolineare l’estrema variabilità di prezzi al pubblico anche sulle produzioni biologiche: da 7.42 €/litro per il blend UE/non UE a 7,73, 9,65, 13,80 e 18,59 €/litro per il 100% italiano. I costi di produzione sono molto diversi da area ad area del Paese, a seconda delle modalità di raccolta (la voce principale di costo, incide per oltre la metà e può essere manuale, con agevolatori o con scuotitori), ma anche del sesto di impianto (che determina il numero di piante per ettaro), dell’età degli alberi e delle cultivar, che hanno rese molto diversificate, della giacitura.
Proprio per la grande variabilità dei fattori citati, non sarebbe serio fornire un costo standard “nazionale” di produzione: un conto è raccogliere Coratina sulle Murge con lo scuotitore, un altro conto è raccogliere a mano Carparina e Colombina sui micro-terrazzamenti in Liguria, che si raggiungono solo a piedi.
Con gli elementi a disposizione, mi sento comunque di dire che se si tratta di oliveti a impianto tradizionale (circa 280 olivi per ettaro) e raccolta manuale, i costi di produzione superano addirittura il prezzo di vendita al pubblico indicato per le versioni più economiche.
La questione cambia del tutto, invece, se si tratta di impianti moderni (ora si va sulle 400/500 piante per ettaro) concepiti per la raccolta a scuotitore: in questo caso i costi di produzione possono essere inferiori anche di 3,50 €/litro e quindi il prezzo di vendita si può senz’altro considerare coerente.
La risposta del gruppo Végé
L’olio EVO bio a marchio Ohi Vita che la signora ha acquistato, venduto a 7,87€/Lt, ha un prezzo competitivo ma non anomalo e non lontano da quello di altri prodotti competitor che sono presenti a scaffale. Per fare un esempio l’olio EVO bio di un noto brand, probabilmente quello con la distribuzione più alta del prodotto biologico, è venduto nelle strutture VéGé a un prezzo medio di 8,27€/Lt, abbastanza in linea quindi con quello del prodotto Ohi Vita. Per avere un raffronto ancora migliore sarebbe anche interessante sapere dove la signora ha acquistato il prodotto e se fosse in promo oppure no.
Infine, ma forse cosa più importante, è da considerare che il fornitore di Ohi Vita (Olitalia) è tra i più grandi e meglio strutturati in Italia ed è sinonimo di organizzazione non improvvisata e garanzia delle certificazioni biologiche presentate e del rispetto dei relativi processi.
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Giornalista pubblicista, laureata in Scienze biologiche e in Scienze naturali. Dopo la laurea, ha collaborato per alcuni anni con l’Università di Bologna e con il CNR, per ricerche nell’ambito dell’ecologia marina. Dal 1990 al 2017 si è occupata della stesura di testi parascolastici di argomento chimico-biologico per Alpha Test. Ha collaborato per diversi anni con il Corriere della Sera. Dal 2016 collabora con Il Fatto Alimentare. Da sempre interessata ai temi legati ad ambiente e sostenibilità, da alcuni anni si occupa in particolare di alimentazione: dalle etichette alle filiere produttive, agli aspetti nutrizionali.
Se dovessi dare un voto “universitario” a questa risposta sugli oli bio evo darei un bel 27, soprattutto per la chiusura dell’articolo.
Brava.
Dott. Agronomo
Enrico Fravili
Mi permetto di dissentire sulla risposta data in considerazione del fatto che l’origine dell’olio in Italia è data dalla località di molitura delle olive e non dalla provenienza del prodotto.
Viene con se che le olive o la materia prima (sansa) che ha originato quell’olio puo essere giunta da qualsiasi parte del globo.
Costi di vendita così bassi in Italia sono ingiustificati per l’olio convenzionale, figuriamoci per l’olio bio.
Sconsiglio l”acquisto di un olio del genere!!
Dott. Agr. Giulio Peruzzi
@dott. Peruzzi
Non troverà mai un olio etichettato come “Olio extra vergine di oliva ottenuto in Italia da olive raccolte in Tunisia” (per rimanere a un Paese vicino): in Italia importiamo olive da tavola, ma assolutamente non olive da olio.
Sarebbe una scelta davvero poco accorta per una serie di motivi, tra cui: deperimento della materia prima e scadimento della qualità dell’olio ottenibile, costi di trasporto pagati non sull’olio, ma sulle olive, la cui resa è molto variabile, ma indicativamente nell’intervallo 12/20%, maggiori costi di trasformazione in Italia rispetto ad altrove.
Un olio dichiarato «italiano» comporta che, nella pratica, non solo la molitura è avvenuta in Italia, ma anche le olive sono state raccolte in Italia.
Quello che si importa è quindi olio in cisterna (per lo stesso motivo che si importa succo d’ananas concentrato e non si importano ananas freschi da spremere in Italia).
Per quanto riguarda la Sua valutazione di ingiustificabilità dei prezzi, devo rimandarla al sito dell’ISMEA, che a pagina http://www.ismeamercati.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/648 riporta i prezzi d’acquisto franco azienda rilevati nelle maggiori piazze da olio italiane.
Ahimè, vedrà agevolmente che per l’extra vergine sfuso andiamo da un massimo di 22 EUR/kg per il DOP romagnolo Brisighella (con il DOP Garda a 17 EUR/kg e il DOP Chianti Classico a 13 EUR/kg), ma arriviamo a prezzi anche inferiori a 3 EUR/kg (Catanzaro, Cosenza, Rossano Calabro, Foggia, Lamezia Terme, il cui DOP, però, quota 7.60 EUR/kg), siamo a 3.15 EUR/kg a Taranto, a 3.50 EUR/kg a Ragusa, a 3.57 a Foggia per il DOP Dauno, a 3.65 EUR/kg a Bari, a 6.20 EUR/kg a Chieti e così via.
Dato che il prezzo franco azienda è al kg, chi vuole sibizzarrirsi per trovare il prezzo al litro deve tener presente che 1 kg di olio equivale a 1,08 litri.
Mi sembra che il Dott. Agr. Giulio Peruzzi conosca poco la normativa. L’etichettatura dei prodotti biologici prevede da anni l’indicazione dell’origine geografica per tutti i prodotti, intesa come luogo di coltivazione della materia prima agricola. La normativa applicabile agli oli extra vergini prevede l’indicazione sia del paese di raccolta delle olive, che del paese in cui è avvenuta la molitura.
) in Tunisia l olio bio costa come il convenzionale, perché è tutto bio, e costa sotto i due euro
Articolo utile per avere un’idea di che cosa può determinare la disparità di costo tra oli evo italiani e biologici, ma speravo in un maggiore approfondimento che considerasse anche come e quanto le diverse modalità produttive incidono sulla qualità dell’olio. Magari in un prossimo articolo.
Grazie
Al Supermercato Coop la bottiglia Vivi Verde citata costa 7,99 Euro, come mai on line costa così poco? Grazie
Gentile Gabriele,
Di solito non c’è differenza fra i prezzi dei punti vendita e quelli online. Nei supermercati Coop di Ferrara ho visto lo stesso prezzo visto sul sito e riportato da Roberto Pinton.
Sabato mia moglie ha controllato alla Coop di via Del Sale a Cremona e l’olio extravergine Bio Vivi Verde Coop costa 7,99 Euro, cioè 10,70 al Litro… Cercando sul web, su vari siti di vendita on line, il prezzo è simile a quello del supermercato: hanno sbagliato a scriverlo su Easy Coop 🙂
Il prezzo innanzitutto dipende dalle zone, dal costo del lavoro nelle diverse regioni, dalla possibilità di poter lavorare più o meno con macchinari oppure se invece è in zone dove si deve fare tutto a mano, ecc. le variabili sono molte a seconda dei luoghi, quindi i prezzi possono essere molto diversi.
Pensare di poter dare una risposta unica, un numero, è ridicolo e sarebbe inutile e superficiale.
L’olio evo …io prendo sempre e solo quello che costa meno. Pagare 18 euro un olio NON HA ALCUN SENSO.
il 99% della popolazione non distingue un evo
E’ EVO ed è più che sufficiente.
Libero di agire come crede, ma si faccia due domande sulla qualità, essa comunque si paga legittimamente, mentre il contrario invece…..
Caro federico 18 euro sarà forse eccessivo, ma prendere olio di basso prezzo non produrrà un buon effetto sul tuo organismo!!! Dammi retta acquista olio evo nei frantoi italiani, un olio alla fonte almeno 10/11€ al litro. Non si capisce la differenza perchè nessuno ve lo spiega. saluti
Salve! Per curiosità vi scrivo un po’ di informazioni sui dati di produzione olivicola in ambito familiare. Sono un olivicoltore del Friuli Venezia Giulia, precisamente nel Comune di San Dorligo della Valle (TS). La nostra zona è vocata per la varietà d’oliva Bianchera, che si annovera tra le 14 varietà italiane con un contenuto in fenoli totali classificato “alto” (>500 mg/kg); precisando che questa varietà supera normalmente un contenuto superiore a 1000 mg/kg, superando a volte i 1300 mg/kg!* Un tanto per sottolineare la qualità extra superiore dell’olio prodotto, che solo per qualità e unicità andrebbe premiato con un prezzo di vendita alto! Ebbene in ambito familiare, con un minimo di 3 persone addette alla raccolta manuale nei giorni feriali e qualcuno in più nei fine settimana (amici e altri parenti), fino a 8 persone, se ne raccolgono in media 350 kg , per estrarne circa 52 kg d’olio al giorno! Aggiungendo inoltre il costo del frantoio, circa 50€ al giorno, e i vari costi tra cui i trattamenti, le potature primaverile ed estiva, l’ammortamento delle attrezzature (trattore, rimorchio, teli, agevolatori, cassette, ecc.), e consumi, non occorre essere ragionieri per calcolare quanto costa fare l’olio! Nei due anni precedenti abbiamo venduto l’olio a quasi 20€/litro direttamente ai consumatori! Una nota interessante, vi faccio sapere che il prodotto ha mediamente percorso quotidianamente soli 5 km, tra raccolta, conferimento e ritiro in frantoio fino al deposito, olive ovviamente frante al termine di ogni giornata di raccolta! Questo è il top, che nulla ha a che fare con olii che costano meno di tre euro e che hanno percorso almeno un migliaio di chilometri, aggiungendosi inoltre tutti i ricarichi al prezzo d’origine!
*fonte pubblicazione: Pannelli e Perri, “Scelte varietali in olivocoltura”, edizioni Accademia Nazionale dell’olio e dell’olivo, 2012 Spoleto.
Nell’articolo non si fa riferimento al periodo dell’anno, il prezzo non tiene conto anche di questo? Delle scorte da vendere in prossimità della nuova produzione? Lo stesso olio si deteriora un po’ con il passare dei mesi, io non lo pagherei lo stesso prezzo quando è nuovo appena prodotto e dopo 10 mesi. Faccio questo discorso naturalmente per un olio di alta qualità.
Un olio evo è un olio evo!!! Nel senso che è controllato a tutti gli effetti e con ogni mezzo dal gestore certificatore. Per cui :
– è Italiano
– è spremuto a freddo
– è d’annata
– ed è certificato Bio.
I prezzi variano ( a prescindere delle qualità dianzi descritte) dai costi di gestione e molitura delle drupe, ben descritti nell’articolo.
Se poi qualcuno ancora non ha fiducia nel nostro sistema di controllo di qualità ( che è fra i migliori in campo europeo) e vuole per forza comprare olio a 20 ed oltre euro il litro, è liberissimo di farlo ( anche se vorrei capire dove e come l’olio sarà conservato).
Secondo voi ho fatto male ad acquistare presso un produttore locale (sud sardegna occidentale) che so essere onesto il suo olio extravergine di oliva spremuto a freddo da coltivazione biologica a fine novembre 2019 per € 9,00 al litro?
Io credo di aver fatto bene anche perché è talmente puro che me ne basta davvero un cucchiaino per condire la mia insalata
bene, così non ho capito nulla! Troppi esperti e troppi pareri opposti. Cosa deve fare un povero utente del sito “il fatto alimentare” per comprare un buon olio? A Verona ne abbiamo molti oli e tutti buoni e tutti cari…saranno BIO? non ho mai indagato! Ma a questo punto mi chiedo se devo fare affidamento a quanto scritto sulle bottiglie dai produttori o se devo andare a comprare l’olio nelle piccole fattorie con pochi alberi! Ma anche questa decisione è opinabile poichè i piccoli produttori portano le olive alla molitura e…chissà se avranno il loro olio o se le loro drupe verranno mescolate a quelle di minor qualità e poi saranno vendute a prezzo maggiorato! Che fare? seguirò i consigli di qualche associazione consumatori e comprerò solo olio locale veronese…ci sarà qualche produttore onesto, no? Specie ora con il COVID 19 i prezzi scenderanno come pure la qualità e sarà difficile veramente fare scelte salutari ed economiche!
Gentile Mauro, è difficile stabilire cosa è “buono” e cosa no, perché ognuno di noi valuta la qualità in base ai propri criteri. Parlando di olio extra vergine possiamo considerare l’origine delle olive e l’eventuale produzione biologica, ma anche i metodi di raccolta e molitura, la varietà delle olive e quindi il sapore dell’olio.
Visto che a volte si sente dire che un buon olio non può costare meno di una certa cifra, Roberto Pinton, rispondendo alla lettrice perplessa ha fatto notare che un prezzo di 8€/litro è coerente con i costi di produzione di un olio bio ricavato da olive raccolte in impianti “moderni”.
Per scegliere un prodotto al supermercato dobbiamo basarci essenzialmente sulle dichiarazioni in etichetta e sulle certificazioni. Le cose sono diverse se acquistiamo direttamente da un produttore: anche in questo caso possiamo vedere le certificazioni “ufficiali” ma di solito la scelta si basa sulla possibilità di vedere direttamente la produzione e quindi sulla fiducia. I costi dei piccoli produttori sono molto più alti rispetto alla produzione industriale e ogni caso meriterebbe un approfondimento a se’, per stabilire il “valore” del prodotto.
Chiedo scusa mi fa molto piacere conoscere tutta la dinamica di un raccolto e poi i costi…ma non tutti possiamo permetterci di comprare olio a 20 euro/Kg. in una famiglia con figli è veramente un utopia…chiederei per quanto possa essere faticoso realizzare un lt. d’ olio
il prezzo è veramente eccessivo, visto che mio padre aveva campagne con ullveti e non vendeva a questi prezzi, lavorando e raccogliendo solo esclusivamente con metodi manuali… e l’olio vi garantisco era eccellente, privo di contaminazioni chimiche e parassiti…
Non hai letto tutti gli interventi precedenti: c’è l’olio Extra vergine di oliva Vivi Verde Coop, certificato da una ditta conosciuta e presente su tutto il territorio… Dieci euro al litro: non è male (e ha un buon sapore!) ☺
io credo che il prezzo dipende anche dall’annata di raccolta. Cioè è possibile che – soprattutto nei supermercati – venga vednuto olio prodotto dalla raccolta delle olive dell’anno precedente. L’olio se conservato bene, “in massa” e in assenza di luce e di ossigeno rimane di buona qualità (anche se le caratteristiche organolettiche cambiano) e la normativa prevede che la scadenza sia calcolata a partire dalla data di imbottigliamento.