Buongiorno, chiedo per curiosità, questa mattina ero in un supermercato e ho notato che sulla pappa reale e sul il polline non era indicata l’origine. Non è obbligatorio mettere il paese di origine in etichetta? Come posso acquistare un prodotto italiano o almeno europeo? Grazie. Michela.
Il polline è l’insieme di granuli microscopici contenuti nei fiori che le api operaie recuperano e riducono in palline. La pappa reale invece è una sostanza gelatinosa che deriva dalla trasformazione del polline per opera delle api nutrici. Non tutti i supermercati tengono a scaffale questi prodotti, ma se si va in erboristeria o nei negozi specializzati si possono facilmente trovare. I prezzi sono elevati, soprattutto se si scelgono prodotti certificati biologici. Il polline viene venduto a più di 70 euro al chilo mentre la pappa reale supera i 2.000 euro.
La cifra è rilevante ma bisogna considerare che questi prodotti vengono consumati in quantità minime e che sono molto preziosi per le loro caratteristiche intrinseche di raccolta e conservazione. Per quanto riguarda l’origine abbiamo chiesto chiarimenti a Francesco Panella – ex presidente di Unaapi (Unione Nazionale Associazione Apicoltori Italiani). “Purtroppo né la pappa reale né il polline sono normati a livello comunitario e quindi non c’è l’obbligo di indicare il paese di origine in etichetta. Ad eccezione dei prodotti certificati biologici. Si tratta di una carenza che penalizza i nostri apicoltori e tutti i consumatori, e che espone anche a un rischio di frode più alto. Ci siamo battuti, e continuiamo a farlo, affinché anche questi derivati apistici, così come il miele, abbiano delle chiare denominazioni legali, l’obbligo di indicazione in etichetta del paese di origine e che si migliori la tracciabilità delle produzioni”.
Un corretto sviluppo del settore apistico è auspicabile non solo in considerazione dei prodotti che otteniamo da questi preziosi impollinatori, ma anche, come abbiamo detto più volte, per la sinergia vegetal/animale, di polline e api, che consente la fecondazione crociata e la fertilità per le specie vegetali “radicate” al suolo.
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Giornalista pubblicista, redattrice de Il Fatto Alimentare, con un master in Storia e Cultura dell’Alimentazione
Da un vostro articolo datato 2014 leggo che le maggiori truffe sulla pappa reale avvengono da importatori italiani che acquistano prodotto cinese e poi lo trasformano e lo vendono come italiano in maniera truffaldina vista la grande differenza di prezzo a vantaggio dei truffatori.
Non so se la situazione è ancora così ma è invece evidente il tentativo dei burocrati europei di far apparire agli occhi dei consumatori l’equivalenza dei prodotti di qualsiasi provenienza , una sorta di globalizzazione dei consumi , che però suona falsa e fuorviante perchè le regole di produzione non sono omogenee e non sono assolutamente sotto controllo.
Non c’è una regola fissa per essere certi di portare a casa prodotti sicuri, solo l’informazione sul produttore puo’ dare una maggiore garanzia anche se non c’è certezza assoluta.
Non avete citato l’associazione COPAIT che sta lavorando da anni per arrivare a riconoscere il marchio di Pappa Reale Fresca Italiana.
E’ possibile avere maggiori informazioni consultando il sito dell’associazione.
https://www.papparealeitaliana.it