Mancano meno di due anni al bando delle stoviglie e altri oggetti in plastica monouso, che scatterà in tutta Europa nel 2021. Ma Unicoop Firenze non ha voluto aspettare e, al grido di “l’ambiente non è usa e getta”, ha deciso di togliere dagli scaffali dei suoi punti vendita piatti, bicchieri e posate in materiale plastico già dal primo giugno 2019. La decisione della cooperativa toscana di anticipare la normativa europea ed eliminare già dal prossimo mese le stoviglie di plastica usa e getta, eviterà di immettere in commercio – e quindi nell’ambiente – 80 milioni di piatti, 90 milioni di bicchieri e 50 milioni di posate monouso ogni anno, per un totale di di 1.500 tonnellate di plastica.
Unicoop Firenze, spiega una nota della cooperativa, sceglie di stare dalla parte dell’ambiente e di spingere i consumatori a cambiare le proprie abitudini. Come è già successo con l’obbligo di distribuire solo buste per la spesa in plastica biodegradabile e compostabile, che ha spinto gran parte delle persone a scegliere di portare da case le borse riutilizzabili.
Nel 2018, Unicoop Firenze aveva scelto di destinare al progetto Arcipelago Pulito l’incasso della vendita dei sacchetti compostabili per ortofrutta, che dallo scorso anno non possono più essere distribuiti gratuitamente. L’iniziativa ha consentito ai pescatori del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano (area marina fra le province di Livorno e Grosseto) di recuperare e smaltire la plastica che restava intrappolata nelle loro reti.
La nuova direttiva sulla plastica monouso approvata dal Parlamento europeo impone a partire dal 2021 il divieto per alcuni dei prodotti che più spesso sporcano i mari e le spiagge d’Europa: piatti, posate, cannucce, agitatori per bevande, cotton fioc, aste per palloncini, contenitori in polistirene espanso per bevande e cibi pronti da mangiare e pronti da cuocere. Inoltre, entro il 2029 i Paesi dell’Unione dovranno garantire il riciclo del 90% delle bottiglie in Pet, mentre entro il 2025 le bottiglie di plastica dovranno contenere almeno il 25% di Pet riciclato, e il 30% entro il 2030.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
La notizia è buona, ma ci si accanisce solo su ciò che è appare molto facile da eliminare. La quantità di plastica che si trova nel reparto dell’igiene personale e dei detersivi è di gran lunga maggiore.
Va bene, ma dove finiranno tutti quei piatti e posate ecc. in plastica ritirati dagli scaffali?
Brava Unicoop Firenze, che sia spunto anche per altre catene.