Plastica: dopo i sacchetti anche imballaggi, stoviglie monouso e recipienti usa e getta per alimenti finiscono nel mirino dell’Unione europea
Plastica: dopo i sacchetti anche imballaggi, stoviglie monouso e recipienti usa e getta per alimenti finiscono nel mirino dell’Unione europea
Luca Foltran 29 Maggio 2018La Commissione europea, come ben sappiamo, sta cercando da tempo di mettere in campo una strategia per ridurre l’uso di plastica, materiale inquinante per l’ambiente, in special modo per oceani e spiagge. In questa ottica, la nuova offensiva europea riguarda alcuni oggetti di ampia diffusione per cui esistono “alternative facilmente disponibili”. È degli ultimi giorni di aprile 2018 una nuova proposta di direttiva UE che mira infatti a ridurre l’impiego da parte dei consumatori di plastica monouso, come posate, piatti, cannucce e agitatori per bevande.
Mentre alcuni di questi prodotti sarebbero definitivamente esclusi dal mercato europeo, altri articoli sarebbero invece soggetti a misure più rigide, come un’etichettatura più severa che menzioni gli effetti negativi dei rifiuti di plastica (responsabilizzando così i consumatori) e il rispetto di alcuni requisiti di progettazione specifici. Ancora una volta la responsabilità circa il “come ottenere una riduzione significativa” del consumo di tali prodotti resterebbe a carico dei diversi Stati Membri, che dovranno adottare le strategie che riterranno più efficaci. La Commissione intende inoltre diminuire significativamente entro 6 anni l’utilizzo di recipienti rigidi per alimenti pronti al consumo, con o senza coperchio, e di bicchieri monouso; gli Stati potranno fissare obiettivi di riduzione o imporre che non siano offerti gratis.
La bozza di direttiva impone il principio della responsabilità estesa del produttore per lo smaltimento di una serie di oggetti: contenitori per cibo rigidi o flessibili, contenitori per bevande, bicchieri, sigarette con filtro, assorbenti, salviette umidificate, palloncini, sacchetti di plastica e reti da pesca. In pratica, il produttore deve coprire il costo di raccolta, trasporto e trattamento di questi rifiuti, oltre che della pulizia delle coste e dei mari. Sempre secondo la bozza, i contenitori di plastica per bevande dovranno essere fatti in modo che i tappi restino attaccati al contenitore stesso, per evitare la dispersione. Alcuni prodotti dovranno riportare sugli imballaggi informazioni circa gli effetti negativi dei rifiuti di plastica (assorbenti, salviette umidificate e palloncini), come avviene sulle sigarette per la salute umana.
Parlando a Malta alla conferenza Polytalk del 27 aprile 2018, Karmenu Vella, Commissario europeo per l’ambiente, la pesca e gli affari marittimi, ha osservato che la proposta legislativa dovrebbe essere adottata dalla Commissione entro l’estate 2018. “Rinnoveremo il nostro impegno per impedire che rifiuti di plastica come bottiglie, posate, tazze e coperchi entrino nel nostro ambiente”, ha affermato.
Riassumendo, la direttiva imporrebbe:
- Un bando totale di commercializzazione per posate in plastica monouso (forchette, coltelli, cucchiai, bacchette), piatti, cannucce e agitatori per bevande.
- L’adozione di misure di prevenzione da parte degli Stati Membri per ridurre l’impiego di imballaggi monouso per alimenti (per esempio imballaggi da fast food).
- L’obbligo per gli Stati membri di adottare misure per ottenere una riduzione significativa delle tazze di plastica monouso per bevande e contenitori per alimenti
- Obbligo per gli Stati membri di stabilire regimi di responsabilità del produttore per tazze, coperchi delle tazze, contenitori per bevande, contenitori per alimenti, confezioni e involucri flessibili per alimenti che devono essere consumati immediatamente e borse leggere.
In un passaggio piuttosto significativo della bozza si afferma che “la relativamente alta funzionalità della plastica abbinata al basso costo della stessa hanno fatto sì che il materiale sia sempre più diffuso nella vita quotidiana;
il suo crescente utilizzo in applicazioni di breve durata che non sono progettate per il riutilizzo o il riciclaggio sottintendono che i relativi modelli di produzione e consumo sono diventati inefficienti”. Secondo alcuni membri del parlamento europeo “la proposta di vietare prodotti monouso come cannucce e posate è la benvenuta, così come gli obiettivi di riduzione per contenitori di alimenti e bicchieri di plastica. Ciò che manca è un’azione concreta sulle sostanze chimiche pericolose presenti in molti prodotti di plastica.”
L’auspicio è che il caso “sacchetti ortofrutta a pagamento” abbia insegnato qualcosa alle istituzioni italiane. È importante infatti che queste nuove misure siano accompagnate, a livello nazionale, da un’adeguata campagna informativa che illustri i benefici al netto di eventuali dazi che i consumatori saranno eventualmente costretti a pagare. Le parole del nuovo contratto di governo tra Lega e MS5 in merito al tema ambientale ci fanno ben sperare: “Uomo e ambiente sono facce della stessa medaglia. Chi non rispetta l’ambiente non rispetta se stesso. C’è bisogno di un maggior coinvolgimento e conoscenza dei temi ambientali capace anche di costruire alleanze e di portare la questione ecologica al centro della politica”. Speriamo sia davvero così.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Esperto di Food Contact –
Linkedin: Foltran Luca –
Twitter: @foltranluca