Che sia cotta in forno a legna e gustata il sabato sera al ristorante, oppure scongelata e mangiata comodamente a casa, la pizza è un piatto che mette tutti d’accordo. C’è persino nelle diete dimagranti, a patto che sia Margherita oppure con le verdure o ancor meglio alla marinara (solo con pomodoro, olio e spezie) e la si consumi una volta alla settimana. La pizza è purtroppo un cibo ricco di calorie, che aumentano progressivamente con l’aggiunta degli ingredienti. Considerando che spesso viene abbinata a una birra, una bibita zuccherata o un dessert, alla fine il pasto può superare tranquillamente le 1000 kcal. Sul mercato l’offerta delle pizze surgelate è ampia e se ne trovano di tutti i gusti, ma gli ingredienti sono diversi e anche le calorie cambiano notevolmente.
Il fatto Alimentare ha preso in esame alcune pizze surgelate per capire quali sono le differenze tra una semplice Margherita e le altre tipologie più ricche di ingredienti. Il confronto è stato fatto valutando l’etichetta nutrizionale elaborata con il sistema Nutri-Score (*) delle pizze Buitoni e quelle della linea Top Esselunga. Il metodo francese attribuisce un punteggio e un colore ai vari prodotti in base ai valori nutrizionali e agli ingredienti utilizzati. Tra le quattro pizze a marchio Buitoni, la pizza vegetariana “Verdure grigliate” è la meno calorica, anche rispetto alla Margherita, visto che ha il 20% calorie in meno (191 kcal per 100 g vs 231 kcal). Entrambe però ottengono un punteggio interessante nella scala Nutri-Score meritando la lettera B (verde). La pizza “Delizia con formaggio” arricchita con pancetta e speck e anche quella con “Salamino piccante”, si aggiudicano invece la lettera D (arancione) per gli elevati contenuti di calorie (271 e 250 kcal) e di acidi grassi saturi (7,5 e 5 g).
Abbiamo esaminato solo tre pizze della linea Top Esselunga, mancando nell’assortimento quella alle verdure, e riscontrando le stesse criticità. L’etichetta semaforo per la pizza Margherita Esselunga calcolata con il Nutri-Score evidenzia la lettera C (giallo). Si tratta di un indice più penalizzante rispetto alla pizza Buitoni dovuto alla maggior percentuale di grassi (10,3 g vs 7,4 g), di acidi grassi saturi e, conseguentemente, di calorie (253 kcal vs 231). Tra le altre pizze spicca la “Quattro formaggi” che risulta in assoluto la più calorica, con 1174 kcal (309 per 100 g) e un contenuto di grassi complessivo pari a 63,1 g. Il motivo di un carico energetico così gravoso è legato alla presenza di provolone, asiago, gorgonzola, panna, stracchino, mascarpone e parmigiano reggiano che fanno decisamente schizzare la quota calorica. A fronte di questi ingredienti il Nutri-Score assegna un colore arancione. Meno critica è la situazione della pizza Esselunga “Rustica” che pur avendo un indice Nutri-Score di colore arancione, ha meno calorie rispetto a quella ai “Quattro formaggi”.
C’è poi una questione di peso da non trascurare: le pizze Esselunga pesano tutte 380 grammi, mentre quelle Buitoni variano da 300 a 370 grammi. La differenza è importante, perché una persona attenta alla dieta, facendo una scelta accurata avrà sempre nel piatto una bella pizza ma con 80 g di meno e meno calorie. Con i suoi 380 grammi, anche una semplice Margherita, nel caso di Esselunga, arriva ad apportare quasi 1000 kcal.
Detto ciò, la pizza è un piatto che ci fa sentire italiani e non deve essere demonizzato in alcun modo. L’occasione di trovarsi con gli amici per mangiarla insieme ha una valenza sociale che può tranquillamente coesistere con un regime ipocalorico. L’importante è scegliere con attenzione, senza trasformare la pizza in un piatto junk food con maionese, patatine, salumi o wurstel. L’altra accortezza è pasteggiare con acqua minerale. Una cena composta da una pizza marinara da 300 g e acqua apporta circa 750 kcal, contro le 1400 di una pizza ai quattro formaggi accompagnata da una bibita in lattina e un dolce tipo tiramisù. Una valida alternativa potrebbe essere quella di preparare la pizza a casa e iniziare a bruciare qualche caloria facendo l’impasto.
(*) Nota: Il Nutri-Score è il tipo di etichettatura a semaforo sviluppata in Francia, che dà un punteggio agli alimenti sulla base dei nutrienti contenuti (considerando sia quelli benefici per la salute sia quelli da limitare). L’etichetta prevede una gamma di cinque colori, che varia tra il verde intenso e il rosso, passando per l’arancione, abbinata alle prime cinque lettere dell’alfabeto, dalla ‘A’ alla ‘E’. Le lettere esprimono il livello di salubrità (ottimo per la ‘A’, minimo nella ‘E’). Il sistema è adottato volontariamente da centinaia di aziende sui prodotti alimentari. I Nutri-Score sono stati generati con il sito open source Open Food Facts.
Le etichette a semaforo adottate in Francia, chiamate Nutri-Score, sono il miglior sistema per aiutare il consumatore a capire le caratteristiche nutrizionali di un prodotto. Lo schema è molto semplice: il rosso indica un alimento da assumere con moderazione, il verde un cibo sano mentre il giallo invita a consumare il prodotto senza esagerare, per mantenere una dieta equilibrata. Le etichette sono state accolte con entusiasmo dall’OMS e dalle associazioni dei consumatori. In questo dossier di 19 pagine spieghiamo come funziona il Nutri-Score e perché nutrizionisti e società scientifiche che si occupano di alimentazione non possono che essere favorevoli all’adozione anche in Italia.
I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Etichette a semaforo”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it
© Riproduzione riservata
* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare 2017. Clicca qui
sembra che il sistema francese tenga più in considerazione le kcal rispetto alla qualità, infatti basta confrontare la lista degli ingredienti della margherita buitoni con quella essselunga prese in esame, si nota facilmente che oltre ad essere più lunga quella buitoni (ma di per se vuol dire poco) quest’ultima contiene: zucchero, destrosio, sciroppo di glucosio, glutine di frumento, amido di frumento, ovvero 5 tipi diversi di zuccheri, poi vi sono anche olio di colza e stabilizzante gomma di guar ,tutti ingredienti assenti che nella margherita esselunga
Il sistema francese penalizza la qualità degli ingredienti, la margherita Esselunga mi sembra migliore.
La qualità degli ingredienti non la può valutare nessun sistema. Se usi olio extra vergine di oliva Dop che costa 10 euro al litro o quello che costa 4 euro al litro il sistema fa una valutazione identica, come pure se usi latte fresco di alta qualità intero o latte intero UHT. Non si può chiedere l’impossibile a un grafico, che però dà comunque molte informazione facili da decodificare rispetto alle semplici tabelle nutrizionali
non so dove vedi i 5 zuccheri, che poi secondo il tuo ragionamento una volta digeriti sarebbero 2 ovvero glucosio e fruttosio; fattostà che lo zucchero totale è l’1.2% compreso quello del pomodoro e della mozzarella.
Tutta quella sfilza di ingredienti nelle Buitoni penso che serva a rendere stabile un prodotto che non è una vera pizza come la si intende normalmente, ma un impasto più sottile e fragrante
Io spero che quella edichette siano estese anche alla coop, conad, eurospin,ecc….poi non si possono paragonare a quella dell ristorante per ci sono altri ingredienti di differenza quali conservanti ecc che incidono sulla dieta