Il settimanale Il Salvagente in edicola dal 7 giugno e acquistabile online pubblica un test su 12 integratori alimentari che le aziende consigliano di assumere prima di prendere la tintarella in spiaggia. L’inchiesta firmata da Marta Strinati analizza le pillole in commercio chepromettono di eliminare il pericolo di eritemi e di contrastare i danni delle radiazioni solari dall’interno. La realtà non è proprio così. Si tratta di compresse a base di antiossidanti, talvolta con tirosina, una sostanza che dovrebbe stimolante la melanina, e di qualche sostanza che la banca dati delle Farmacie comunali riunite di Reggio Emilia segnala come sgradita.
Per un trattamento di un mese bisogna preventivare da 15 a 87 euro, a seconda del prodotto anche se 30 giorni servono appena a prepararsi all’esposizione solare. La spesa va quindi moltiplicata almeno per due.
Sull’efficacia delle pillole alcune aziende hanno svolto studi ad hoc e li divulgano nei loro siti. Si tratta di lavori privi di tutti i caratteri di ufficialità, del resto non richiesti per la commercializzazione degli integratori che, a differenza dei farmaci, sono ammesse soltanto le formule vaghe, del genere “aiuta”, “coadiuvante” e via dicendo.
Antonio Cristaudo, dermatologo allergologo al San Gallicano di Roma, precisa: “L’efficacia c’è, ma è più clinica, è osservata nella pratica. Non ci sono studi in doppio cieco che la dimostrino”.
Così, dalla sua esperienza clinica è in grado di affermare che “alcuni possono aiutare, specie in chi soffre di fotosensibilità o irritazioni da esposizione al sole. È il caso, per esempio, di fotodermatite, orticaria solare, dermatosi da sole o anche vitiligine”.
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