Una donna mostra la polvere sul dito indice passato su un mobile impolverato

Nelle zone a vocazione agricola i pesticidi sono ovunque, e si ritrovano in gran numero, anche se in concentrazioni variabili, nella polvere che si deposita nelle case. Ciò che stupisce, quindi, è la varietà di sostanze che si possono identificare: oltre duecento, alcune delle quali vietate da anni o da decenni ma, evidentemente, ancora presenti nei terreni, nelle acque e nell’ambiente in generale.

Quello tracciato dai ricercatori di dieci paesi europei coordinati da quelli del Radboud Institute for Biological and Environmental Sciences di Nijmegen, nei Paesi Bassi (per l’Italia ha partecipato l’Istituto Ramazzini di Bologna) è un quadro a tinte abbastanza fosche. Perché mostra, senza possibilità di errore, che chi vive in campagna è immerso in un’atmosfera nella quale coesistono decine di pesticidi dannosi per la salute, che si sommano a quelli introdotti con cibi quali le verdure.

Nessuno, tuttavia, sembra preoccuparsene più di tanto. Dimenticando che se questa è la situazione nelle zone coltivate, è poco plausibile ipotizzare qualcosa di diverso nelle aree urbane. Quelle stesse sostanze, presenti anche nell’aria, viaggiano, e con ogni probabilità arrivano, sia pure diluite, ovunque.

Lo studio sui pesticidi

Per verificare la situazione dei pesticidi nelle aree coltivate europee, gli autori hanno scelto zone specifiche, ognuna con un tipo diverso di coltura, in dieci Paesi. Per l’Italia, la zona della Pianura Padana, in particolare quelle dove si coltivano cavoli normali e neri, radicchio, peperoni, broccoli e insalate varie. Per i Paesi Bassi quella delle patate; per la Repubblica Ceca l’area specializzata nei semi da oli; per la Francia la zona delle uve del Bordeaux e così via.

Pesticidi spruzzati su un campo di insalata
I ricercatori hanno preso in considerazione una zona della Pianura Padana dove si coltivano diversi tipi di verdure

Nel 2021, hanno raccolto un totale di 625 campioni, così ripartiti: 201 nei terreni, 193 tra i cereali e simili, 20 nell’aria all’aperto, 115 nella polvere delle abitazioni degli agricoltori, 58 nelle acque di superficie e 38 nei sedimenti. Quindi hanno analizzato tutti i campioni e, come è  riportato su Environment International, hanno trovato oltre 200 pesticidi diversi. Anche se nella maggior parte die casi i quantitativi dei singoli composti erano relativamente bassi, nell’86% dei campioni c’era almeno una sostanza in concentrazioni superiori ai limiti di legge.

Nei diversi campioni, i ricercatori hanno trovato un centinaio di pesticidi nei terreni, 112 nelle acque superficiali, 99 nei sedimenti, 78 nei cereali, 76 nell’aria all’aperto e ben 197 nella polvere all’interno delle case. In altre parole, la quantità più elevata non è si trova in prossimità del campo, ma nelle abitazioni. I ricercatori hanno poi sottolineato che, nella lista dei 209 composti identificati, ve ne sono alcuni come il DDT, il famigerato insetticida vietato nel 1972, molto persistente, e in tutta evidenza ancora capace di contaminare l’ambiente.

I commenti

Secondo uno degli autori, Paul Scheepers, intervistato dal Guardian, i pesticidi arrivano in casa, oltreché dall’aria, dagli animali domestici, che involontariamente agiscono da veicolo e che, a loro volta, sono spesso trattati con alcune sostanze finalizzate ad azione insetticida a tenerli privi di parassiti. Inoltre, arrivano dalle scarpe di coloro che vi risiedono, che si dovrebbero sempre togliere prima di entrare.

scarpe casa coronavirus
I pesticidi entrano nelle case anche attraverso le scarpe, che sarebbe meglio togliere prima di entrare

Ciò che preoccupa di più è comunque la presenza di miscele in combinazioni sempre diverse, quasi nessuna delle quali è stata studiata in quanto tale, per quanto riguarda i possibili danni alla salute. Anche se in generale è noto da tempo che i pesticidi possono avere un’azione sinergica e che molti di essi, se assortiti, sono ancora più dannosi (per esempio per quanto riguarda il sistema endocrino, quello riproduttivo e per il rischio oncologico), ci sono ancore informazioni sufficienti sull’esposizione prolungata a miscele con decine di sostanze diverse.

Pesticidi vietati che persistono

Il fatto di trovare ancora oggi sostanze vietate da mezzo secolo, dimostra che l’approccio dei legislatori che stanno cercando di regolare i pesticidi a livello europeo dovrebbe essere molto più cauto, e tenere nella massima considerazione questo aspetto. Scheepers cita un esempio concreto: le sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), considerate contaminanti perenni. Anche se li si vietasse tutti oggi, afferma, probabilmente rimarrebbero nell’ambiente per anni e anni, a meno di non realizzare costose e laboriose bonifiche. Lo stesso discorso si potrebbe fare per una delle sostanze che si iniziano a limitare come il glifosato, talmente pervasivo che in ogni caso continuerà a essere rilevato, e a esercitare un’azione dannosa per decenni. Oltretutto, i pesticidi inalati con la polvere si vanno ad aggiungere a quelli ingeriti con gli alimenti.

Sarebbe opportuno ricordarselo, in sede di decisioni legislative o di trattative come Paesi come gli Stati Uniti, dove le norme sono molto più permissive.

© Riproduzione riservata. Foto: Depositphotos, AdobeStock

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Sandra Stone
Sandra Stone
20 Aprile 2025 07:15

Noi animali a sangue caldo non riusciremo ad abituarci ai pesticidi, a differenza degli insetti che sviluppano dopo poche generazioni, soggetti resistenti alle sostanze più tossiche, quindi indirettamente, se proseguiremo su questa strada, e la proseguiremo eccome, lasceremo la Terra agli insetti.

Giovanni
Giovanni
20 Aprile 2025 10:05

Ottimo articolo, servirebbero più consigli su come evitare e combattere usi ed abusi

legrain@libero.it
legrain@libero.it
Reply to  Giovanni
24 Aprile 2025 08:28

Sono perfettamente d’accordo,
le grandi multinazionali possono abusare e inquinare la natura, ambiente, persone ecc…. Ie piccole attività vengono controllate rigorosamente… Ci va formazione come rispettare il nostro pianeta.

Mario
Mario
Reply to  legrain@libero.it
29 Aprile 2025 15:08

Non è un discorso di grande o piccolo, ti farei vedere cosa combinano i “poveri piccoli contadini” da me, sono arrivati a spruzzare AUGMENTIN e rame come rimedio alla Rogna dell’olivo, così tanto per dare un bel contributo all’antibiotico resistenza.
E’ un discorso di profitto ed ignoranza e spesso riguarda le piccole aziende dove prevale la sperimentazione e l’arte di arrangiarsi.

legrain@libero.it
legrain@libero.it
21 Aprile 2025 19:02

I pesticidi sono stati banditi nel 1972
Ora si chiamano fitofarmaci non esistono più le etichette con il teschio.
I nuovi prodotti sono molto più sicuri, cmq bisogna analizzare se è un’ azienda grande o un’ azienda piccola i prodotti che si danno sono veramente costosi e negli ultimi anni vengono diffusi e mirati alle piantagioni.
Tutti pensano che le vigne vengono trattati con pesticidi e tantissimi trattamenti, mentre si usano i fungicidi e non insetticidi magari invece di fare terrorismo cominciamo a formare e informare i cittadini come noi imprenditori che dobbiamo fare formazioni di continuo per rispettare il più possibile la natura e gli insetti utili.

Mario
Mario
Reply to  legrain@libero.it
29 Aprile 2025 15:12

Quindi tranquilli si usano “fungicidi”. Questo è proprio un esempio lampante della cultura agrodistruttiva .
Purtroppo i corsi sono per usare prodotti chimici, dannosi e relativamente persistenti. Si può fare agricoltura benissimo senza, ma l’ignoranza dilaga e le vittime sono gli agricoltori stessi illusi dalle aziende chimiche che necessitano di quelle sementi, di quei veleni, di botti e barre per spruzzare etc. etc.. diventando schiavi di un sistema produttivo insostenibile.

gianni
gianni
23 Aprile 2025 21:00

Se ne è occupata anche l’accademia della crusca………….
L’uso di pesticida, agrofarmaco, antiparassitario e fitofarmaco è oggi in effetti superato fra gli addetti.
Si preferisce utilizzare il termine “prodotto fitosanitario”, anzi la sua abbreviazione PF, distinguendo i PF per uso professionale dai PFnPE (prodotti fitosanitari ad uso non professionale per piante edibili) e dai PFnPO (prodotti fitosanitari ad uso non professionale per piante ornamentali).
Una specie di verniciatura gentile per alleggerire il peso del prodotti usati, per scoprire la sostanza e i suoi effetti bisognerebbe parlare di prodotti specifici, composizione, frequenza d’uso ecc.
Il termine pesticida però non è scorretto, genericamente indica prodotti contro organismi nocivi ( qualunque sia l’organismo vivente nocivo ).
Non dovremmo considerare la parola ma gli effetti di queste sostanze, che colpiscono non solo il nemico dichiarato purtroppo……….in ogni epoca ci si affeziona a determinate sostanze ritenendole il meglio possibile per raggiungere determinati risultati produttivi.
Dal punto di vista dei produttori e degli utilizzatori va sempre quasi tutto bene con l’enfatizzazione delle istruzioni per l’uso da seguire, “miglioramento” è il termine usato per giustificare i rischi che man mano si corrono.
Gli effetti avversi sono difficili da quantificare ma ci sono (!!!!) e quando qualcuno va a campionare intorno ai campi o ai filari trova residui indesiderati.
Non mi sembra ci siano le condizioni per dire che va tutto bene.

ivana
ivana
8 Maggio 2025 17:17

ancora non abbiamo imparato a toglierci le scarpe prima di entrare in casa! E’ chiaro che non è molto in confronto all’enorme inquinamento e avvelenamento della nostra terra! E se poi pensiamo alle bombe e alle guerre è proprio una cosa inutile! E’ una delicatezza per chi pulisce la casa. Un saluto a tutti

Giovanni
Giovanni
8 Maggio 2025 18:51

Ricordo di aver letto che un indiano d’America aveva detto: uomo bianco, ti ammazzerai con le tue mani…………
Grazie

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