I pesticidi perturbano profondamente l’equilibrio del microbiota intestinale, con conseguenze sulla salute ancora tutte da capire. Lo dimostra, per la prima volta in modo estensivo, uno studio pubblicato su Nature Communications dai ricercatori della Ohio State University di Columbus, dal quale emergono non solo un cambiamento nelle proporzioni reciproche delle diverse specie, ma anche mutamenti nella produzione di metaboliti, a loro volta responsabili di effetti variabili sull’infiammazione, sull’assorbimento dei nutrienti, sulla produzione di energia e su altre funzioni vitali.
Centinaia di interazioni
Per capire quali fossero gli effetti dei principali pesticidi usati nel mondo, i ricercatori ne hanno scelti 18 di sei classi, alcuni dei quali vietati, altri limitati, atri ancora perfettamente legali, tra i quali il DDT, vietato in decine di paesi, ma utilizzato limitatamente ancora contro la malaria, e comunque ancora presente nei terreni dei paesi dove era stato impiegato in grandi quantità, e poi l’atrazina, oggi limitata in Europa, la permetrina, il malathion, e il clorpirifos, oggi vietato in Europa, e altri, e li hanno messi a contatto con 17 ceppi batterici di quattro specie tra le più rappresentate a livello intestinale.
Gli effetti
In totale, gli studiosi hanno analizzato più di 10.000 campioni, e il risultato è stato che esistono 306 coppie pesticida-ceppo batterico nelle quali è evidente una profonda influenza del primo sul secondo. Gli effetti sono di vario tipo: in alcuni casi aumenta la crescita, in altri rallentata, e questo, a sua volta, modifica il metabolismo, spingendo all’accumulo di alcune sostanze e alla carenza di altre. È poi emerso che alcuni ceppi esercitano un’azione protettiva, riuscendo a neutralizzare almeno in parte il pesticida: un’informazione che potrebbe essere utilizzate per ideare una terapia con probiotici per esempio per le persone più esposte.
Una volta ottenuto il complesso network in vitro, gli autori hanno compiuto alcuni test sui modelli animali, rendendoli prima germ-free attraverso una terapia antibiotica, e poi colonizzando il loro intestino con un’unica specie, il Bacterioides ovatus, tra le più comuni a livello intestinale. Quindi li hanno esposti per quattro settimane ai pesticidi, e hanno così visto che si genera un’infiammazione in diversi organi, e che cambiano il profilo dei lipidi e l’attività metabolica.
Nel loro insieme, e considerando l’inevitabile effetto di accumulo che si determina nel tempo, assumendo vegetali trattati con più pesticidi, questi risultati confermano quanto osservato in decine di studi osservazionali, che suggeriscono che l’impiego di pesticidi sia associato a una serie di effetti sulla salute, alcuni dei quali patologici in organi e tessuti anche molto diversi. E questo vale anche per sostanze legali, utilizzate senza limiti particolari.
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Giornalista scientifica



e che dire poi di varie colture ogm che possono essere irrorate a più non posso con certi pesticidi?
veramente gli ogm sono spesso concepiti proprio per essere già di loro resistenti ai patogeni, per cui richiedono generalmente molti meno pesticidi rispetto ai loro corrispondenti non ogm.
Tommaso, ti devo contraddire, perché esistono delle colture ogm studiate proprio per resistere meglio all’impiego di pesticidi…inoltre la maggiore estensione di terreni coltivati con ogm e la persistenza nell’uso dei pesticidi ha fatto crescere anche il numero di insetti resistenti ad essi, come anche l’uso di erbicidi quello di piante infestanti, per cui, il risultato è un continuo aumento di sostanze chimiche somministrate sulle coltivazioni (a livello mondiale), pur di salvaguardare i raccolti.
Nonostante la potenza pubblicitaria la lista delle promesse mancate è impressionante.
L’unico dato positivo , per l’industria, è l’aumento di potere su tutta la filiera.
L’aumento di produzione è una chimera, i costi aumentano, cala ( in alcuni casi ) l’uso di pesticidi ma poi gli insetti si riorganizzano.
Invece incontrovertibilmente aumenta l’uso di erbicidi e a me non sembra una buona notizia.
L’ Acetamiprid un Pesticida appartenente alla famiglia dei Neucoutinoidi ,che è permesso in Europa di conseguenza usato anche in Italia, comporta la paralisi di insetti impollinatori e la loro moria e la confusione mentale delle api ( che di loro non possiamo fare a meno),portandole fuori dal loro lavoro e di impollizzazione e confusione che le estinguerà,come già sta succedendo, come con tutti i pesticidi e antigrittogrammici,con le conseguenze che di Inquinanento del suolo e dell’acqua di cui beviamo, le conseguenze su l’uomo sono neurotossiche per il tessuto cerebrale e ormonale, solamente con una petizione di 2.000.000 di firme in Francia si è riusciti a bloccare questo pesticida finalmente, approvato con la controversa legge Duplomb,da comitati ambientalisti e scientifici,per tutelare la salute sia umana che ambientale, in Italia non si è fatto nulla ci mangiamo uva con Acetamiprid avvelenandoci,ed è solo un esempio; questo vale per tutti i Pesticidi ancora approvati e usati per fini agricoli,sia da colture intensive che peggio ancora OGM, che necessitano di parassitari molto più di quanto si faccia con agricoltura a rotazione, biologica e biodinamica,dove gli impollinatori hanno possibilità di vivere, come noi di poter vivere in un ambiente sano e non certamente alterato da veleni che ci troviamo sia nell’acqua che nel nostro corpo, con tutte le conseguenze che determinano, e ce ne sono di molto peggiori, come il Glifosfato che contamina irreversimelte la nostra vita con malformazioni e danni neurologici gravi,cancro,trasformando ciò erano terreni agricoli e tutto ciò che li circonda in disastri ambientali,proibito in Europa, ma nemmeno ci si pensa.