Pasta BarillaGentile redazione, mi è capitata questa scatola di pasta Barilla integrale e vedo che sul retro hanno scritto il claim che una porzione fornisce oltre il 20% del fabbisogno giornaliero di fibre. Nella tabella nutrizionale il campo delle AR (Assunzioni di riferimento) per la fibra è vuoto. Cosa ne pensa il vostro avvocato? Viola

Risponde l’avvocato Dario Dongo, esperto di diritto alimentare.

Il reg. UE 1169/11, cosiddetto FIR, Food Information Regulation, (vedi l’ebook L’Etichetta), in effetti non ha previsto la possibilità di esprimere il valore delle fibre, sulla tabella nutrizionale, in percentuale rispetto alle Assunzioni di Riferimento. Addirittura, il FIR non considera le fibre nell’elenco dei nutrienti di cui vengono esposti i Consumi di Riferimento, vale a dire i fabbisogni quotidiani raccomandati a un adulto medio.

Di conseguenza, qualora si intenda comunicare il contributo delle fibre di una porzione di alimento rispetto al loro fabbisogno quotidiano medio, si può identificare quest’ultimo nei 25 g cui ha fatto riferimento l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare in apposita opinione scientifica pubblicata nel 2010.

L’etichetta della pasta Barilla che viene mostrata è quindi conforme alle norme applicabili sia per quanto attiene al “claim” nutrizionale “fonte di fibre” (che è ammesso su prodotti che contengano almeno 3 g di fibre per 100 g), sia nel richiamo alle fibre offerte da una porzione di pasta integrale, al di fuori della tabella nutrizionale in percentuale rispetto alla loro razione giornaliera raccomandata.

Per l’analisi tecnico-giuridica di dettaglio del caso in esame, si veda questo articolo.

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