Pubblichiamo di seguito la mail di un nostro lettore, su una vicenda iniziata quasi un anno fa, marzo 2017, e non ancora conclusa.
All’inizio dello scorso anno, era marzo 2017, facendo la spesa presso il negozio Eurospin di C.da Cozzaro, Marsala, ho acquistato, oltre ad altre cose, una confezione di quattro pezzi di “PANINO ALL’OLIO”. Una volta a casa, leggendo la lista degli ingredienti, ho constatato con sorpresa che l’olio non compare in etichetta e che l’unica materia grassa presente è lo strutto.
Dopo questo episodio ho scritto a Eurospin allegando le immagini del prodotto e i dati relativi all’acquisto. A distanza di pochi giorni il servizio clienti mi ha risposto, scusandosi per l’accaduto e promettendo che si sarebbe interfacciato “all’assistente di filiale del negozio in merito all’accaduto, per le dovute verifiche, anche con il fornitore locale”.
Successivamente ho constatato che il problema persisteva (invio foto del prodotto confezionato il giorno 01.04.2017, foto sopra) e anche la settimana scorsa (gennaio 2018, foto sotto). In pratica nulla è cambiato nonostante le scuse e le assicurazioni inviate in forma scritta da Eurospin.
A questo punto mi sono chiesto se conviene esporre i fatti in maniera bonaria a un’azienda che produce e vende prodotti con etichettatura a mio avviso non regolare o se è meglio usare le brutte maniere comunicando direttamente con la Procura della Repubblica affinché proceda, se è il caso, di conseguenza.(art. 515 C.P.?)
La presente è solo per informarVi dei fatti, la morale che ho tratto è che le grandi Aziende non solo mi sembrano arroganti con il loro modo di comportarsi nei confronti dei clienti, ma li prendono anche in giro.
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A questo punto ci vada duro e faccia l’esposto alla Procura….
Bravo! Fossero tutti come lei, sarebbe un mondo migliore!
Sono d’accordo sul fatto di mobilitarsi, sono d’accordo che il comportamento non è corretto, non trovo il caso di sentirsi paladini della libertà per un reiterato errore – che non dovrebbe accadere – che in un sistema commerciale fatto di un numero rilevante di fornitori (molti anche locali e lontani dai meccanismi di controllo centrali) può essere frutto di una parte di incuria/sottovalutazione/scarso addestramento del personale/incompletezza delle procedure, ma non certo di malafede.
Mi viene in mente la frase: Chi è senza peccato scagli la prima pietra! E mi viene anche in mente che tutti si fermarono!
Suggerisco di prendere contatto con il panificio con lettera CC a Eurospin o viceversa!
Giusto ma è anche vero che se dopo la ripetuta segnalazione insistono ad ignorarla, ben venga la durezza. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, oppure errare humanvm est, perseverare autem diabolicvm….
Non mi sorprende affatto che Eurospin non si stia comportando in modo professionale. Non sono mail stati transparenti né seri! Da mesi esiste una campagna per chiedere loro di cessare la vendita di uova di galline allevate in gabbia, e nonostante le decine di migliaia di firme sulla petizione, loro ignorano completamente le richieste dei consumatori italiani. Eurospin è rimasta l’unica fra le grandi aziende del settore della grande distribuzione organizzata in Italia ad ostinarsi a perpetrare questa terribile crudeltà! Sono pessimi. Per maggiori informazioni sulla campagna: http://www.crudeltaanimale.it/eurospin
Tra l’altro Eurospin è rimasta l’unica grande azienda a non essersi ancora impegnata per non usare più uova fatte da galline allevate in gabbia, nonostante le molte richieste ricevute dai clienti. Non mi sembra siano troppo attenti ai consumatori
la stessa azienda si rifiuta di prendere un impegno pubblico a cessare la vendita di uova di galline allevate in gabbia. Unica, tra le aziende del settore della grande distribuzione, in Italia, a non averlo ancora fatto. La parola etica non fa parte di questa azienda!