Il prezzo dei panettoni è strettamente collegato alle logiche del marketing e non alla qualità del prodotto. I dolci natalizi firmati da Bauli, Motta, Maina, Paluani, Vergani a Milano sono venduti in offerta a meno di 4 euro al chilo, mentre quelli con il marchio dei supermercati (Coop, Auchan, Carrefour, Esselunga) si possono acquistare al prezzo incredibile di 3 euro al chilo. Si tratta di prezzi incredibilmente convenienti, perché le aziende produttrici sono le stesse (come si evidenzia dalla tabelle proposte in questo articolo) e in ogni caso un panettone non può costare meno di un chilo di pane.

Chi produce il panettone del supermercato?

L’azienda che produce più panettoni per le catene di supermercati è il Gruppo Bauli con la società FBF Spa. Questa società confeziona il dolce per Conad, Despar, Carrefour e Lidl. Coop invece da anni ormai si affida a Maina.  Esselunga quest’anno ha cambiato fornitore e il loro panettone Le Grazie viene confezionato da Maina. Paluani invece confeziona i panettoni di Auchan e Simply, mentre Vergani copre la linea top Sapori&Dintorni di Conad. Ci sono anche Dal Colle che produce per Unes e Il vecchio forno artigiano per Selex. L’unico prodotto biologico è il panettone Ecor, in vendita nei supermercati NaturaSì e preparato da Fraccaro (senza canditi e con solo lievito madre bio).

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L’azienda che produce più panettoni per le catene di supermercati è il Gruppo Bauli con la società FBF Spa

I prezzi, come abbiamo già avuto modo di sottolineare, non rispecchiano la reale qualità del prodotto né l’impegno e i costi di produzione. I listini sono spesso inferiori a quelli delle merendine, nonostante si stia parlando di uno dei migliori prodotti dolciari industriali del made in Italy, paragonabile al prosciutto di Parma, al Parmigiano Reggiano e al Grana Padano. I panettoni sono realizzati con una procedimento – descritto in questo articolo su Il Fatto Alimentare – che vede nel ‘tempo’ il suo elemento critico per quanto riguarda i costi, unito alla qualità e quantità delle materie prime previste dalla normativa (farina, burro, uvetta, uova fresche e canditi).

In queste tabelle proponiamo i listini online dei panettoni di marca nei supermercati  Esselunga (che vende il suo panettone con il marchio Le Grazie) e di Coop (che vende il suo panettone con il marchio Coop). Come si vede entrambe le catene propongono prezzi sottocosto per i loro prodotti a marchio e probabilmente non guadagnano niente sui panettoni firmati dalle aziende. La nostra sensazione è che spesso tra panettone firmato e quello confezionato per i supermercati non ci siano significative differenze.

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Perché  i prezzi dei panettoni sono davvero stracciati? 

La verità è che le catene usano i dolci delle feste come prodotto civetta per attirare i clienti e le aziende accettano le offerte proposte dalle catene per aumentare i volumi di vendita. Il rischio è certo quello di un danno di immagine dell’azienda produttrice, poiché il consumatore tende ad associare un maggior prezzo a una migliore qualità del prodotto. E trovare il panettone che costa meno delle merendine vuol dire svilire l’immagine del prodotto.

Qual è il vantaggio di questa strategia per le catene di supermercati che 15 -20 giorni prima del Natale applicano un sottocosto selvaggio per cui perdono almeno 1 euro a pezzo. La cifra in realtà viene in parte recuperata perché la gente attirata dalle offerte, inizia a comprare i dolci diverse settimane prima e si fidelizza. L’altro aspetto da considerare è che in dicembre i carrelli sono sempre molto pieni e il mancato ricavo sul panettone viene compensato dalla vendita di altri prodotti che fanno lievitare considerevolmente il guadagno.

In questa tabella indichiamo i produttori che confezionano i panettoni per le catene di supermercati. Il Gruppo Bauli con la società FBF Spa confeziona il dolce per Conad, Despar, Carrefour e Lidl. Coop e Esselunga si affidano a Maina. Paluani  confeziona per Auchan e Simply, mentre Vergani copre la linea top Sapori&Dintorni di Conad. Dal Colle  produce per Unes e Il vecchio forno artigiano per Selex. Il panettone Ecor, in vendita nei supermercati NaturaSì e preparato da Fraccaro.

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© Riproduzione riservata Foto: istockphotos.com

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alberto
alberto
4 Dicembre 2014 11:53

Segnalo che questo anno Esselunga ha due produttori per le ricorrenze Le Grazie: il panettone è prodotto da Maina, il pandoro da FBF.

Roberto La Pira
Reply to  alberto
4 Dicembre 2014 13:31

Grazie, lo sappiamo ma non lo abbiamo scritto perché l’articolo riguarda solo il panettone

paolo
paolo
7 Dicembre 2014 02:24

scusate e quelli eurospin chi li fa??

gina
gina
7 Dicembre 2014 18:47

E invece i pandori?

Roberto La Pira
Reply to  gina
7 Dicembre 2014 21:43

Spesso le regole son le stesse .

Lino
Lino
9 Dicembre 2014 18:39

mi piacerebbe sapere di più sul vostro concetto di “sottocosto”: sottocosto per chi?
Ammesso e non concesso che il concetto di costo é molto complesso e che esistono più costi in funzione del modello di calcolo, é impossibile, se mi si concede l’uso di tale termine, per ragioni di persistenza aziendale nel tempo, che un produttore o un distributore venda sotto costo la propria produzione salvo per lotti molto limitati in quantità/tempo in funzione di loss leader/articoli civetta.
Sempre sulla discutibilità del “sottocosto” come lo usate nell’articolo, osservo che se sono sottocosto durate la piena stagione, che si deve dire dopo le feste quando i panettoni vendono svenduti con sconti elevati?

Roberto La Pira
Reply to  Lino
9 Dicembre 2014 19:16

L’argomento è molto complesso . Abbiamo scritto un articolo su vero e finto sottocosto prendendo spunto da una sentenza storica dell’Antitrust che merita un’attenta lettura. In questo caso quando un panettone è venduto a 2,5 euro al chilo come si vede in questi giorni si tratta di un vero sottocosto.
http://www.ilfattoalimentare.it/offerte-speciali-supermercati.html

giovanna
giovanna
10 Dicembre 2014 13:38

ma le grandi case produttrici Tipo BAULI producono panettoni per la grande distribuzione? mi spiego ho mangiato un pandoro Bauli sottocosto acquistato al tosano ma il gusto non era lo stesso di un altro preso in una normale coop.

Paolo
Paolo
11 Dicembre 2014 13:52

Purtroppo non sempre i panettoni che escono dalla stessa fabbrica sono ottenuti dalle medesime materie prime. La pasta ne è un esempio.
Questo è un argomento che, se non erro, non è stato tratto dal fattoalimentare e che sarebbe molto interessante.

Valeria Nardi
Reply to  Paolo
11 Dicembre 2014 14:38

Gentile Paolo, irrealtà l’argomento è stato trattato, ma non possiamo generalizzare, perché per ogni prodotto le aziende possono fare in maniera diversa: usare differenti ingredienti, procedure e tempi, oppure no. Ad esempio le riporto gli ultimi due articoli sulle marche commerciali:
http://www.ilfattoalimentare.it/pasta-rummo-conad.html
http://www.ilfattoalimentare.it/crescenza-esselunga-stella-bianca.html

ezio
ezio
14 Dicembre 2014 12:39

Davvero è credibile che le aziende produttrici di milioni di panettoni possano permettersi di produrre in perdita?
Tra le più grandi di queste, panettoni e pandori rappresentano la maggior quota di fatturato annuo, e pensate che possa essere in perdita?
La GDO può fare un regalo natalizio alla propria clientela rimettendoci il loro 30% di utile, ma quello che ne risulta è che quasi tutti gli italiani, in occasione delle feste natalizie, consumano il principale dolce tradizionale, fatto in estrema economia, per permettere alla grande distribuzione di farsi concorrenza selvaggia alle spalle dei consumatori ed anche dei produttori trascinati nello scempio commerciale.
Questa non è più un’offerta commerciale, ma una totale svalutazione di tutta la filiera produttiva di una produzione tradizionale d’eccellenza.
Dopo la critica, una proposta ai sigg. della GDO:
regalino un panettone/pandoro ai loro clienti, scalando il valore reale dai punti premio, ai loro clienti fidelizzati per la spesa di tutto l’anno e rispettino la qualità/prezzo di un dolce pregiato tradizionale italiano, come andrebbe fatto per tutti gli altri prodotti dell’eccellenza italiana svenduti, svalutati e squalificati per esigenze di mercato selvaggio.

Roberto La Pira
Reply to  ezio
14 Dicembre 2014 16:15

Le aziende vendono ai supermercati a prezzo regolare sono poi le catene a vendere in perdita. Negli ultimi anni però ho notato che i supermercati vendono il panettone o il pandoro con il loro marchio sottocosto mentre tengono alto il listino del prodotto di marca. In alcuni casi propongono una sola marca famosa (Maina, Balocco, Maina…) sottocosto mentre le altre marche hanno un prezzo sui 5-6 euro.

Stefano
23 Dicembre 2014 13:08

Questi panettoni vengono anche venduti all’estero? se si, che prezzi hanno nei paesi esteri? ci sono altri paesi, oltre l’Italia che li producono?

Lino
Lino
23 Dicembre 2014 18:09

x Stefano
posso risponderti sul Belgio dove abito: catene locali hanno propri panettoni da quargando chi/dove li fanno sono prodotti tutti in Italia se ricordo bene.
Le marche più grandi, tipo Bauli o Melegatti, li trovi anche qui ma a prezzi molto più elevati che in Italia dove la concorrenza é ferocissima. Qui in Belgio invece nessuno ha interesse a farsi concorrenza e trovi facilmente prezzi doppi/tripli dei panettoni “locali” tipo Carrefour ma fatti in Italia rispetto alle marche sconosciute. Per i prodotti di marca, trovi panettoni tra i 10-15 euro, roba da matti, durante le feste. Fanno saldi sui panettoni invenduti dopo le feste ma robetta.
Non per niente i panettoni li prendo sempre in Italia, prima delle feste o dopo a prezzi di saldo, non c’é foto su scelta/qualità e prezzo

Lino
Lino
23 Dicembre 2014 18:17

x Stefano
per il Belgio, guarda su http://hyper.carrefour.eu/fr/folders#?page=56&name=joyeuses-f%C3%AAtes-du-17-au-31-d%C3%A9cembre

panettone Loison (?), bella scatola ma 30 euro/kg???
“profiteroles” Bauli 14,65 euro/kg
“Dal forno” il meno caro 7,5 euro/kg