Sono passati cinque anni da quando a New York è stato inaugurato il sistema di pagelle per valutare il livello di igiene dei ristoranti; adesso il Dipartimento della Salute della Grande Mela ha elaborato un primo bilancio. L’idea è molto semplice: i locali vengono esaminati da un ispettore ed è assegnato un giudizio sotto forma di lettere dell’alfabeto: A (quando è tutto in regola), B o C quando si riscontrano dei problemi. La categoria viene poi riportata su un cartello da esporre obbligatoriamente sulla porta, in modo che i clienti sappiano il livello di igiene dei locali. Ma il voto non è definitivo: i ristoratori che ricevono una B o una C possono correggere i propri errori e richiedere una nuova ispezione entro un mese, dopo aver comunque pagato una multa.
Il sistema ha spinto i ristoratori newyorchesi a prestare più attenzione alle norme igieniche, alla conservazione degli alimenti, alla preparazione professionale dei dipendenti e alla qualità delle attrezzature. Lo confermano le statistiche: il 60% dei ristoranti si trova in classe A alla prima ispezione, mentre quelli che hanno meritato giudizi meno lusinghieri apportano migliorie per ottenere un punteggio più alto, tanto che il 95% dei 24.000 ristoranti della città espone sulla porta il massimo dei voti. I cittadini sono soddisfatti dell’iniziativa. Qualche riscontro concreto si registra anche a livello sanitario. Nel corso degli anni, la percentuale di intossicazioni alimentari si è abbassata notevolmente: per le Salmonelle ad esempio i casi sono diminuiti del 24%.
Da quando sono state introdotte nuove regole ed è stata migliorata l’efficienza dei controlli, le multe si sono abbassate e sono aumentati i corsi di aggiornamento professionale per i dipendenti. Il sistema ha giovato anche alle casse comunali, visto che nel solo anno fiscale 2015, sono entrati 26,8 milioni di dollari in seguito alle multe.
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