Gentile Redazione,
nel corso di un recente viaggio in Cina mi sono imbattuta, presso un negozio al terminal 2 dell’aeroporto di Pechino, in questi ovetti Kinder che ho fotografato: gli “Schoko-Bons“.
Non li ho comprati, ma sono rimasta sorpresa nel vedere la scritta “Rich in milk” ossia “ricchi in latte”. Vi giro le foto della confezione, curiosa dei vostri commenti.
Luana
—-
Cara Luana,
In effetti a ben vedere la lista degli ingredienti di questi “ovetti in cioccolato bianco ricoperti di zucchero con centro latteo con nocciole” riporta solo la presenza di latte scremato in polvere e di grassi anidri di latte. Il latte di cui viene vantata la “ricchezza” nel prodotto finale è dunque solo la materia prima di alcuni degli ingredienti del prodotto stesso, e in ogni caso manca un’indicazione circa la sua quantità.
La dicitura “ricco in latte” non potrebbe quindi venire ammessa in Europa, dove ogni affermazione che valga a caratterizzare la presenza di un ingrediente deve venire giustificata precisandone il contenuto, da esprimersi in quota percentuale rispetto alla somma degli ingredienti utilizzati. Ciò infatti prescrive il regolamento UE 1169/2011, come già la direttiva 2000/13/CE.
La dicitura in questione può venire considerata, in termini generali, come poco consona ai principi di corretta informazione e di non ingannevolezza validi in Europa e in Italia. Ma il mondo è grande, e l’informazione al consumatore segue le regole vigenti nello Stato dove il prodotto viene commercializzato. È perciò facile presumere che un colosso multinazionale quale è Ferrero abbia saputo trovare un cavillo, tra i risvolti e le lacune delle normative locali, per azzardare questo claim senza eccessivo rischio. In ogni caso, per amor di verità e scrupolo d’approfondimento, proveremo a fare una piccola verifica coi nostri esperti che seguono la legislazione alimentare in Cina.
Grazie ancora per la segnalazione,
Franco Gentile
© Riproduzione riservata
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
a me sembra che ultimamente pur di vendere le aziende scrivano qualsiasi cosa…
Salve, mi occupo di diritto alimentare cinese.
Vi confermo che la normativa cinese richiede – per claim di questo tipo – l’indicazione della percentuale o della quantita’ dell’ingrediente di cui si sottolinea l’abbondanza.
Peraltro:
– il claim non e’ in lingua cinese e pertanto non sarebbe accessibile al consumatore cinese medio (anche se sempre di piu’ i claim in lingue straniere – specie l’inglese – vengono vagliati dale autorita’ cinesi);
– andrebbe verificato se l’etichetta in lingua cinese (di fatto, quella che “conta” qui in Cina) riportava il claim nonche’ l’indicazione sulla percentaule/quantita’ di latte nell’alimento.
Molte grazie a Nicola, e complimenti per la sua ottima pubblicazione sul diritto alimentare cinese, che sto studiando proprio in questi giorni!
Dario
Grazie Dario, complimenti a voi per il vostro sito.
Nicola