La lettera sull’olio Monini
Vi scrivo per segnalarvi questa spiacevole sorpresa: mi trovo a Parigi per motivi di studio, e ho cercato a lungo un olio extravergine d’olivo decente, finalmente ho trovato il Monini classico. Addirittura nell’etichetta si dichiarava 100% italiano! E, devo dire, era il più buono fra quelli che ho assaggiato (Carapelli compreso).
Oggi al supermercato lo ricompro, senza nemmeno osservare l’etichetta, ma a casa mi rendo conto che c’è qualcosa di diverso… l’origine della materia prima non è più Italia, ma Unione Europea! Possibile? A distanza di 2 mesi? Volevo condividerlo con voi! Grazie!
Benedetta
La risposta di Monini
Rispondo con piacere alla nostra affezionata consumatrice Benedetta, delusa ahimè, per il cambio di “origine” del Classico Monini acquistato in Francia.
La produzione olearia italiana del 2015 verrà ricordata come una delle peggiori a memoria d’uomo. Essa è stata mediamente scarsa in tutti i paesi produttori del bacino mediterraneo, ma in Italia oltre che scarsa è stata anche fortemente compromessa dagli attacchi della mosca olearia. In alcune regioni come l’Umbria il calo produttivo è stato drammatico, con punte dell’80% e qualità di molto al di sotto degli standard qualitativi minimi richiesti dai disciplinari di produzione.
A fronte di questa vera e propria emergenza la Monini ha dovuto ampliare le aree di approvvigionamento delle materie prime al fine di selezionare quantità e qualità di oli adeguati ai propri usuali standard produttivi. E dunque anche per alcuni mercati cui destinavamo prodotti di origine italiana abbiamo dovuto proporre prodotti, sempre di qualità elevata provenienti da Spagna e Grecia. Per alcuni prodotti a denominazione di origine protetta quali l’Umbria D.O.P. la Monini, coerentemente con la sua “mission” mirata innanzitutto alla qualità, ha rinunciato alla commercializzazione di un prodotto che nel migliore dei casi sarebbe stato appena sufficiente.
L’origine non è sinonimo di qualità
Vorrei tuttavia sottolineare ancora una volta che l’origine, non è automaticamente sinonimo di elevata qualità, e che la Monini, pur privilegiando il prodotto italiano, tanto ricercato dai consumatori di tutto il mondo, rivolge innanzitutto alla qualità la propria attenzione. Solo nel 2015, nel mese di maggio, numerosi test comparativi di oli extra vergini del mercato svolti in Italia e all’estero da riviste specializzate e associazioni di consumatori, hanno valutato gli oli Monini come i migliori del test o ai primissimi posti, laddove prodotti di importanti marche commerciali sono stati valutati non all’altezza della classificazione di “extra vergine”.
Citiamo ad esempio due test fatti proprio in Francia da “60 Millions de Consommateurs” e da “Que Choisir”. Ma segnaliamo anche il test fatto in Italia dalla rivista “Il Test” (ex “Il Salvagente”), ripreso poi dal quotidiano “La Repubblica”, e quello fatto in Austria dalla rivista “Konsument”. Segnaliamo infine che pochi giorni orsono il nostro olio extra vergine Dauno-Gargano D.O.P. si è classificato al 1° posto nella Categoria Fruttato Medio alla XIV Rassegna Degustazione Nazionale olio extra vergine di oliva D.O.P. e I.G.P. di FestAmbiente (Legambiente). Ci permettiamo di rassicurare la sig.ra Benedetta, che anche il Classico Monini di origine U.E. risponde perfettamente agli elevatissimi ed usuali standard di qualità dei prodotti Monini e le anticipiamo che con la nuova campagna olearia 2015/2016, che si preannuncia al momento adeguata per quantità e qualità, ritroverà il Classico Monini 100% italiano come in passato.
Zefferino Francesco Monini
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Anche io ho avuto questa “spiacevole” sorpresa, ma ho notato che molti oli Italiani hanno una parte italiana e l’altra proveniente dalla comunità Europea…
La risposta sembra benaugurante…staremo a vedere.
Grazie mille del post.
Io abito in una zona ricca di olio, ma devo dire che L’etichetta prodotto del mediterraneo è diversi anni che viene appiccicata alle bottiglie di olio. Comunemente anche i frantoi tagliano con olio extra zona, siamo sicuri che la denominazione ” olio italiano 100%” non sia abusata solo pet lievitare il prezzo finale.
Fossi io in voi andrei, come vado, a comperare l’olio direttamente dal produttore! Anzi consiglierei i miei parenti ed amici di fare la stessa cosa! Un po’ di sacrificio in più, poichè bisogna tenerlo in cantina facendo possibilmente la scorta per l’anno! Però, poi, sai cosa mangi e senti il sapore dell’olio e sai che proteggi la tua salute.
Ciao.A me sembra un atteggiamente serio. Qualcuno forse preferiva comprare olio europeo venduto per 100% italiano? Ho notato poi sugli scaffali dei supermercati l’assenza di un prodotto di punta della Monini, l’olio extra vergine d’oliva Bios (etichettato tutto italiano e biologico). Ora capisco il motivo ! Non trovandolo ho comunque scelto un altro olio di questa azienda che ritengo seria.
A mio avviso il comportamento dell’azienda è stato ineccepibile. Capisco il consumatore che sul momento ha avuto dubbi e perplessità, ma la risposta è stata chiara e coerente con i fatti accaduti nel 2014.
L’olio italiano è eccellente mediamente ilo migliore al mondo, ma è evidente che non è sufficiente essere italiano per essere buono, deve essere coltivato con cure agronomiche giuste e naturali, raccolto e frantoiato in brevissimo tempo, confezionato con cura e in modo altamente igienico, in atmosfera controllata. Questo vale per il resto dei paesi produttori del mediterraneo, europei ed extraeuropei. Ho assaggiato un extravergine di Creta eccellente, cosi come uno della zona di Toledo, in Spagna. Quello che differenzia l’olio italiano è casomai la cura con la quale i nostri produttori e confezionatori scelgono, miscelano e confezionano, dosando oli di regioni diverse per attenuare difetti o esaltare qualità. Come per il caffè siamo i più bravi del mondo, ma non ne coltiviamo neppure una pianta. Anche all’estero preferiscono l’olio italiano, in subordine, l’olio confezionato da serie aziende Italiane.
Purtroppo pero’,anche Monini ha partecipato (come altri grossi marchi) piu’ volte a fare super promozioni,
(tipo 3/3,5 euro a bottiglia) nella grande distribuzione, di oli magari non nocivi alla salute,ma poco gradevoli al palato e di scarsa qualità. Consiglio: evitate queste super promozioni.
Beh…Olio Extravergine di qualità (sottolineo Extra) non si produce solo in Italia ma anche in altri paesi; le olive sono sempre buone, ovunque si coltivino, quindi…per ottnere un olio di ottima qualità, le cose importanti sono quelle sottolineate da alcuni lettori, cioè che le olive vengano frantumate subito dopo la raccolta, le ottime condizioni igieniche, il mantenimento di temperature basse durante la molitura (da cui deriva la dicitura spremitura a freddo)…quello che si chiede alle aziende è di non prenderci in giro con quelle assurde bandierine tricolori con la scritta Prodotto Italiano al 100%,
chiedo cortesemente ai Sig. produttori della Monini di indicare sempre sulle etichette due elementi, credo molto importanti, per la scelta dell’olio: l’acidità e se estratto a freddo
Punto primo, se l’olio fosse tutto di origine italiana tutti i produttori lo metterebbero ben in evidenza sulla confezione perché il made in italy è segno di qualità e tira sopratutto all’estero e questa lettera lo conferma;
Punto secondo, io un EVO Monini 100% italiano non l’ho ancora visto sugli scaffali dei 10 supermercati che sono qui (e sono grandi catene);
Punto terzo, fin quando non vedo sull’etichetta 100% olio italiano io l’olio non l’acquisto!