Una donna prende una bottiglia di olio extravergine di oliva dallo scaffale di un supermercato

Dal 22 al 29 aprile, nei supermercati Iper – La Grande I, un litro di olio extravergine di oliva è stato messo in vendita al prezzo di 3,49 euro. Non si tratta di un sottocosto, ma di una promozione definita nel volantino come ‘mega offerta’ (vedi sotto), con uno sconto del 55%. L’olio, probabilmente proveniente da Spagna e Portogallo, era marchiato Minerva Oli, un nome sconosciuto.

“L’offerta è piaciuta ai consumatori ma – come riporta Teatro Naturale – solleva qualche preoccupazione. Per un olio extravergine si tratta di un prezzo insostenibile, visto che considerando listini il costo industriale supera 4,50 €/l. L’utilizzo di marchi ‘usa e getta’ come sembra intravedere l’operazione, permette ai supermercati di proporre offerte estreme rendendo difficili i controlli”.

Volantino Iper 22-29.04.2025

La mega offerta di Iper arriva dopo promozioni analoghe, come il sottocosto Esselunga del marzo di quest’anno (3,99 €/l), che ha stabilito il nuovo prezzo di riferimento. Da allora, infatti i volantini delle principali catene italiane di supermercati si sono riempiti di super sconti in una corsa al ribasso che svilisce la percezione del valore dell’extravergine.

I controlli

Il consumatore si trova davanti bottiglie di extravergine che costano meno degli oli di semi, e si chiede legittimamente quale dei due sia più salutare o di maggior qualità. Dietro alcune promozioni si cela l’interrogativo sul reale contenuto. L’articolo di Teatro Naturale rivela che nemmeno gli ispettori dell’ICQRF sono riusciti a recuperare una bottiglia per effettuare i controlli: l’olio è andato a ruba in pochi giorni.

Il rischio è di veder tornare sugli scaffali offerte a 2,99 €/l, una cifra semplicemente insostenibile anche nei mercati all’ingrosso di Spagna e Portogallo. Ma a pagare il prezzo più alto saranno, come sempre, i produttori onesti e i consumatori ignari, illusi di acquistare qualità al prezzo di un fondo di bottiglia.

© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos

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Filippo
Filippo
20 Maggio 2025 17:02

mi faccio delle domande, perchè nell’articolo non ne trovo risposta. E’ olio EVO venduto come italiano, comunitario o extra-comunitario. Visto che si cita anche Esselunga, ma citerei anche altri con prezzi similari ma di “marchio” in offerta, questi oli sono dichiarati EVO e poi non lo sono o cosa? Se le dichiarazioni di origine sono corrette, se l’olio alle analisi risulta come dichiarato, da dove nasce il problema della politica commerciale del sottocosto, vuoi per prodotti civetta, vuoi per liberare spazi (lo spazio ha un costo)?

Filippo
Filippo
20 Maggio 2025 17:13

allegato al mio commento precedente

dececco.jpeg
gigi
gigi
20 Maggio 2025 17:27

Costa di più l’olio per il motore di qualunque automezzo ! E’ tutto dire !

Piercarlo
Piercarlo
20 Maggio 2025 17:29

si dovrebbe obbligare ad esporre un attestato organolettico/qualitativo di laboratori pubblici che ne attestino l’idoneità al consumo considerato che il prezzo non fa ragionare bene e prevenire strane miscele…

Sabrina Z
Sabrina Z
20 Maggio 2025 20:37

Io nel dubbio, non lo compro di sicuro..

Giorgio Massa
Giorgio Massa
20 Maggio 2025 23:12

Mi domando se e quanto la guerra (e la minaccia) dei dazi possa aver influito su queste mosse strategiche di offrire olio EVO a prezzi così bassi nei supermercati. Per prepararsi ad un aumento dei dazi americani sull’olio EVO italiano, per cui i produttori italiani sarebbero costretti ad un notevole aumento dei prezzi per l’esportazione negli Stati Uniti che penalizzerebbero il mercato interno italiano (e l’esportazione europea), la grande distribuzione ha pensato di rassicurare il consumatore con limitati mezzi economici mettendogli a disposizione, comunque, forniture di oli EVO anche se non pregiati, lasciando agli altri la possibilità di continuare ad acquistare oli di alta qualità senza abbassare i prezzi di mercato alzati recentemente per i problemi di riduzione nella produzione. E’ un’ipotesi fantasiosa?

Lucia
Lucia
21 Maggio 2025 02:00

Penso che sia giusto farsi qualche domanda quando c’è un prezzo molto basso, se non si riesce a fare nemmeno i controlli perché non si trova più sugli scaffali ecco che il gioco è fatto. Sicuramente c’è una politica aziendale per richiamare nuovi clienti e, in ogni caso, ci guadagnano ugualmente sulla spesa che normalmente poi si fa quando si va in un supermercato, o l’olio non è poi di gran qualità.

Ansaldo Tommaso Celi
21 Maggio 2025 10:08

Buongiorno, sono un olivicoltore siciliano, lo scorso anno la scarsa produzione ha fatto lievitare
notevolmente sia i costi di produzione che quelli relativi alla raccolta. Noi stiamo vendendo a 14,00 euro al litro forse recuperando a malapena le spese necessarie per ottenere un buon EVO.
E’ impensabile, ad oggi che un litro di olio per l’auto costa 18.00 euro al litro, spendere sempre meno
per gli oli alimentari e non prendersi un pò cura del proprio benessere acquistando un evo di qualità

MARCO
MARCO
21 Maggio 2025 10:13

MANGIAMO QUELLO CHE CI MERITIAMO.
IL PROBLEMA E’ HE QUANDO SI PARLA DI ASTA AL RIBASSO SEMBRA DI CONTARE LE FAVOLE?

Fede
Fede
21 Maggio 2025 14:15

Produco personalmente olio biologico extra vergine e posso dire che tra manutenzione, costi raccolta, attrezzature, personale, trasporto, molitura e imbottigliamento si va A PARI ad un prezzo al litro assolutamente non inferiore a 20 euro. Se si vuole il prodotto italiano bio che non è un semplice condimento, ma un vero toccasana.

giova
giova
Reply to  Fede
23 Maggio 2025 16:59

Probabilmente ha una clientela disponibile a quella cifra, ma biologico si trova anche a prezzi più bassi. Ci sono contesti regionali, anche di mercato, che permettono margini diversi.

Osvaldo F
Osvaldo F
23 Maggio 2025 13:03

Pensandoci, le motivazioni “logiche” possono essere solo 3: il solito prodotto “civetta”, un olio EVO ma molto al limite che è il caso di vendere e far consumare quanto prima perché si deteriora, un fornitore o distributore con “l’olio alla gola”… che deve vendere per problemi di soldi, a qualunque prezzo (ho un collega che ha comprato a metà prezzo un frigo di un marchio che ha smesso di farli).
La motivazione precisa potrebbero darcela solo i soggetti interessati.

Detto questo, lo scandalo “dell’olio civetta” c’era anni fa: ormai, è tutto uno scandalo, perché perfino negli alimentari, che dovrebbero essere categorie a non grande margine, in ogni volantino ci sono sconti del 40-50%, ed io ovviamente ci sto dietro, altrimenti a fine mese la mia spesa sarebbe inutilmente più alta. Quali logiche ci siano dietro, francamente non me lo chiedo più, basta che il prodotto sia “lo stesso”.

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