olio extravergine

olio extravergine supermercatoSugli scaffali del supermercato è facile trovare bottiglie di olio extravergine di oliva venduto a prezzi variabili da 2,7 a poco più di 3 euro al litro. Si tratta di un listino lontano dai costi di produzione degli olivicoltori italiani che da tempo si lamentano per questa concorrenza “sleale”. C’è chi sospetta frodi, chi punta il dito contro la grande distribuzione che propone l’olio come prodotto civetta sottocosto e chi guarda alle importazione d’olio dalla Spagna e dalla Tunisia. Chi ha ragione? E soprattutto: come si forma il prezzo di mercato dell’olio extravergine di oliva?

In questo articolo scritto da Tommaso Cinquemani su AgroNotizie, il problema viene spiegato focalizzando l’attenzione sulle importazioni e sui prezzi bassi resi possibili dalle economie di scala condotte all’estero in fase di raccolta. Tutto inizia con le quotazioni dell’olio extravergine di oliva sulla piazza di Bari che un mese fa oscillava tra 3,70 e 3,90 euro al chilo. Nello stesso periodo in Spagna il listino indicava quasi la metà, intorno ai 2 euro, e in Tunisia la materia prima era ancora più a buon mercato.

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Olio extravergine, in Spagna e Tunisia i costi di raccolta sono decisamente inferiori rispetto a quelli italiani

La differenza nelle quotazioni di mercato è determinata principalmente dai differenti costi di produzione. In Italia le piante per ettaro sono poche (circa 300 per ettaro ) e le olive vengono raccolte a mano con l’aiuto di scuotitori e agevolatori. La resa è di 4-5 tonnellate ad ettaro. In Spagna invece ci sono grandi impianti superintensivi con 1.200-2mila piante ad ettaro, e le fasi di produzione sono meccanizzate. Questo comporta un drastico calo dei costi e dei prezzi.

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