Investimento milionario per la pubblicità dell’olio di palma su tv e giornali per frenare l’emorragia di consumatori che dicono no ai prodotti con l’olio tropicale
Investimento milionario per la pubblicità dell’olio di palma su tv e giornali per frenare l’emorragia di consumatori che dicono no ai prodotti con l’olio tropicale
Roberto La Pira 1 Marzo 2016Gli spot dell’olio di palma sulle reti televisive Rai e Mediaset sono iniziati il 28 febbraio 2016 e proseguiranno per tre settimane. Il budget rimane una notizia riservata ma deve ammontare a qualche milione di euro, visto che il programma prevede anche due settimane di inserzioni a tutta pagina sui giornali e altre tre settimane di banner in rete (vedi video sotto). Rispetto alla campagna realizzata nei mesi di settembre/ottobre 2015, promossa solo da Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta Italiane che raggruppa le maggiori aziende italiane di prodotti da forno, gelati, snack, merendine), questa volta il promotore è la nuova associazione “Unione italiana per l’olio di palma sostenibile“.
Il numero di aziende sostenitrici e di gruppi industriali è aumentato a dismisura rispetto all’iniziativa dell’autunno. Nella lista troviamo: Ferrero, Unilever, Nestlé e Unigrà, Aidepi, Assitol (Associazione italiana dell’industria olearia che raggruppa le principali aziende del settore che producono olio extravergine di oliva, olio di semi e margarine), Associazioni Prodotti e Preparazioni alimentari aderenti ad Aiipa (Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari). Si tratta di una santa alleanza che riunisce buona parte delle aziende alimentari che usano olio di palma. Questo elemento deve fare riflettere perché dimostra che gli alimenti contenenti l’olio tropicale sono migliaia e che l’invasione si è estesa a tutti i livelli. La stima di 12 grammi di palma al giorno presenti nel piatto degli italiani (dato fornito dalle stesse aziende) è inquietante. Per un ragazzo arrivare al limite non è difficile, bastano mangiare a colazione 5 biscotti tipo Molinetti Mulino Bianco Barilla (ognuno contiene circa 2.5 g di palma e 0,4 g di burro).
Uno schieramento così ampio da un lato preoccupa, perché raramente tanti marchi si alleano per una battaglia comune. Dall’altro va detto che per riabilitare l’immagine di un olio le cui coltivazioni distruggono le foreste pluviali dell’Indonesia, provocando incendi che durano mesi distruggendo decine di migliaia di ettari, costringendo all’evacuazione migliaia di persone e determinando la morte degli oranghi, ci vogliono tanti soldi ed è anche difficile. La decisione di una nuova dispendiosa campagna pubblicitaria probabilmente è stata presa per frenare la continua emorragia di clienti che non comprano più prodotti con l’olio tropicale sia per motivi ambientali che di salute.
I problemi della salute sono stati evidenziati anche dall’Istituto Superiore di Sanità che in un documento del 26 febbraio 2016 indica un eccesso di assunzione di acidi grassi saturi nei bambini (+49%) dovuto in misura rilevante all’uso generalizzato del palma. Stiamo parlando di grassi aterogeni che devono essere assunti in quantità il più possibile ridotta.
Il problema è che questi acidi grassi saturi non sono quelli presenti in: yogurt, latte, formaggi, prosciutto cotto… ma derivano da prodotti industriali in cui il grasso viene aggiunto volontariamente (merendine, biscotti, grissini, cracker, fette biscottate e prodotti da forno…). Basterebbe sostituire l’olio di palma con altri oli più ricchi di mono e poli-insaturi (girasole, mais, oliva) per normalizzare l’assunzione di saturi nella dieta dei bambini. Per queste ragioni bisogna continuare a non comprare prodotti con olio di palma che assunto nelle quantità attuali fa male alla salute. Ci piace pensare che i nuovi spot tv siano anche correlati alla nostra petizione su Change.org che oggi ha superato il traguardo delle 169 mila firme. C’è un’altra buona notizia, la Plasmon ha tolto l’olio di palma dai suoi biscotti.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza in test comparativi. Come free lance si è sempre occupato di tematiche alimentari.
Vista ieri sera su rai uno subito prima del tg1… non potevo credere ai miei occhi ed orecchie… ad ogni modo io vedo il lato positivo, questa è un ulteriore conferma che i palmisti sono in affermata crisi… gli italiani hanno aperto gli occhi evitando i prodotti contenente olio di palma e di conseguenza le varie aziende ferrero, nestlè e compagnia bella hanno avuto un calo di vendite significativo tanto da unire le forze ed arrivare a pubblicizzare l’olio di palma in tv… pazzesco… tralasciando quanto faccia male alla salute dell’uomo e della natura…
Complimenti per l’aggiornamento e per l’intero articolo. Sono una Nutrizionista e sono molto sensibile al tema. Grazie.
La pubblicità tv mi “scivola” addosso, per cui la vedo, magari, ma non la registro mentalmente, a differenza di quella che trovo sulla carta stampata e dato che ben sappiamo bene che Etica & Pubblicità in genere non vanno a braccetto, va da sè che si leggono molte “verità” adattate alle necessità del comittente.
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In ogni caso quella sul palma, diversamente da altri casi, è una vicenda nella quale i consumatori stanno portanto a casa dei risultati, grazie anche ad iniziative come la vostra ed al supporto di informazioni attendibili.
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Resta poi il problema di quelli che si informano sul web in maniera superficiale… in primis i fanatici della Nutella che sarà anche buona al palato, ma ben sappiamo che la qualità è altrove.
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Come dico sempre, per me puoi anche mangiare “pane & catrame”, ma non alterare la realtà dei fatti per convincermi che sia un alimento sano.
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Vi segnalo questo articolo: http://www.butac.it/un-po-di-chiarezza-sullolio-di-palma/ dove mi sembra che più che fare chiarezza si citino affermazioni di questo o di quello, incluse quelle di Laura Rossi del Crea e che voi avete già “smontato” a suo tempo
La reazione di mia madre CASALINGA SETTANTENNE alla visione (con sua grande sorpresa) dello spot: “E perchè pubblicizzano questa roba? se pian piano lo stanno togliendo tutti, ci sarà un motivo no?”.
Visto lo spot stasera su La7, che dire, una vergogna assoluta oltretutto far passare il messaggio che sia sostenibile estrarre l’olio di palma!
Mi sembra che sia tutto poco serio. Premetto che sto attento a non consumare prodotti che contengano olio di palma. Detto ciò, se è vero che è un olio che non va consumato perché fa male alla salute, qualcuno mi spieghi perché è consentito il suo commercio, e addirittura consentono di fare la pubblicità in tutti gli organi di informazione impunemente. Ripeto: NON È ASSOLUTAMENTE SERIO affrontare questo tema tra pro e contro. La salute è una cosa troppo seria!
La questione del palma riguarda la quantità. Ne assumiamo 12 g al giorno!
caro carlo 97 sapesse quante sostanze fanno male ma non sono vietate utilizzarle
con il “giochetto” del limite massimo assumibile ingurgidiamo tanti veleni “legali”
ogni giorno.
siamo circondati da prodotti con olio di palma,trovarne diversi .Ho un nipote di 4 anni che grazie alla pubblicita’ martellante non si riesce a fargli mangiare alimenti naturali preferendo quelle schifose merendine al ‘olio di palma.
Avete letto la circolare del Ministero della Salute emanata in questi giorni?Perchè anzichè continuare a demonizzare l’olio di palma non cominiamo a dire che merendine, biscottii, confezionati, anche con oli non tropicali, fanno comunque male poichè piene di grassi. Poi, discorso a parte: le foreste, le povere scimmie ed il bieco sfruttamento delle popolazioni, ma ora che entrerà in voga il girasole vi siete chiesti se questo avrà delle ripercussioni sull’ambiente e sulle coltivazioni?
Torniamo a preferire i prodotti fatti in casa, le merende sane per i nostri figli, ci guadagnerà la salut, l’etica, e le multinazionali ci perderanno lo stesso; il tutto senza dover per forza condurre inutili, quanto scientificamente infondate, battaglie contro mulini a vento
Se sfoglia il sito troverà qualche decina di articoli sulle merendine. Sono due cose diverse la battaglia sull’invasione del palma e sulle merendine . Se lei ha la possibilità di preparare in casa la merenda fa bene . Ma la realtà quotidiana per la maggior parte degli italiani è un’altra
andare avanti contro l’olio di palma a testa bassa
Personalmente leggo le etichette e, dove trovo l’olio di palma, NON COMPERO! Questa è la nostra arma: usiamola.
Personalmente leggo la etichetta e dove trovo l’olio di palma, NON COMPERO! Questa è la nostra arma: usiamola!! Indipendentemente dal marchio o che si tratti di prodotti molto buoni tipo nutella. Se c’è l’olio di palma NON SI COMPERA! 🙁
Con lo spot vogliono tranquillizzare i consumatori o proteggere i loro affari ?? Dobbiamo renderci conto che non solo è dannoso alla salute ma arreca danni all’ambiente, agli animali…… grazie alla deforestazione, purtroppo per il dio denaro anche i grandi gruppi alimentari se ne lavano le mani.
c’è una petizione sul sito Change.org per fermare l’invasione dell’olio di palma ormai tantissimi prodotti lo contengono io ho firmato fatelo anche voi e spargete la voce più siamo meglio è
La petizione è quella de Il Fatto Alimentare! https://www.change.org/p/stop-all-invasione-dell-olio-di-palma Siamo a 169mila sostenitori!
Io mi chiedo come mai Associazione italiana dell’industria olearia si sia alleata con chi importa dall’estero l’olio di palma….. ma non dovrebbe proteggere la produzione di olio italiano?
Difficile capirlo anche se all’intenro dell’associazione ci sono aziende che producono margarine e usano il palma
non bisogna mollare non si può credere a quello che ci dice questa pubblicità ingannevole ,stiamo distruggendo il pianeta e queste aziende lo sanno ma ci sono inballo troppi soldi , quindi fanno spallucce e se ne fregano e la povera gente continua a soffrire
Dovrebbero vergognarsi. Mi aspettavo che dicessero “scusate, da adesso in poi faremo alimenti più sani” invece di arrampicarsi sugli specchi per difendere i loro interessi commerciali.
Intanto i nostri figli a 10 anni hanno già il colesterolo alto, con grande soddisfazione delle case farmaceutiche.
La Plasmon dava fino a ieri l’olio di palma ai neonati!
Spero di vedere presto negozi con un poster all’ingresso tipo: IN QUESTO NEGOZIO NON VENDIAMO PRODOTTI CON OLIO DI PALMA.
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Basta continuare a non acquistare prodotti che riportino tra gli ingredienti l’olio di palma! Chi la dura la vince …
mi chiedevo quanto costasse un kg di olio di palma…naturalmente non viene acquistato in kg ma in tonnellate e costa appena 648 dollari, ecco spiegato come mai conviene usare quest’olio…
http://www.clal.it/?section=palma_m
Sono una maestra di scuola primaria e i miei alunni sanno dell’olio di palma e i suoi pericoli. Ho visto ieri sera il vergognoso spot. Oggi condivido con le mamme quest’articolo!!!
Probabilmente il guadagno che produce la vendita del l’olio di palma è talmente alto che supera di gran lunga il costo così oneroso della pubblicità a favore del suo consumo.