Caro Direttore, sul sito dell’agenzia Askanews ho letto una notizia che titola “Studio: l’olio di palma? Ha proprietà anti tumorali. Contiene non solo grassi saturi ma anche utili derivati vitamina E“, poi ci sono altri siti che titolano “Tumori/Speranze da un ingrediente dell’olio di palma“.
Negli articoli non viene detto che le ricerche sono state condotte su una sostanza estratta dall’olio di palma vergine di colore rosso, ben diverso da quello raffinato utilizzato dalle aziende italiane dal colore giallo paglierino simile a quello di altri oli di semi. Va altresì detto che i risultati delle analisi condotte dall’Università di Milano sembrano estensibili non solo all’olio di palma ma anche ad altri oli (e ad altri prodotti naturali…) che contengono tocotrienoli (derivati della vitamina E).
I risultati della ricerca non possono certo passare inosservati. Ho già firmato la petizione per toglierlo dagli alimenti per l’infanzia ma aggiungerei due cose: 1.invitare gli enti preposti a far completare la relazione dell’Istituto Superiore di Sanità con i dati dell’EFSA relativi alla cancerogenicità; 2. a tutela della salute dei consumatori (tutela costituzionale!) imporre l’affissione nei negozi vicino ai prodotti l’avviso che alcuni prodotti contengono il palma che è dannoso per la salute per i motivi noti evidenziando i relativi riferimenti dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’ EFSA. Più o meno come si fa per le sigarette.
Claudio
Nota della redazione:
Abbiamo controllato e in effetti la sostanza che avrebbe effetti antitumorali è estratta dall’olio di palma vergine di colore rosso (non raffinato) ricco di antociani e vitamine e non da quello raffinato dove buona parte di queste sostanze non ci sono più. I titoli degli articoli e anche alcune frasi possono trarre in inganno.
Patrizia Limonta dell’Università Statale di Milano autrice dello studio, conferma che è “il delta-tocotrienolo, estratto dall’olio di palma (ma anche dai semi di annatto), e non l’olio di palma in quanto tale, ad avere le proprietà che osserviamo nei nostri esperimenti”. La ricercatrice precisa che “i nostri studi non sono stati assolutamente sovvenzionati da agenzie/companies che producono l’olio di palma. Lo scopo del nostro lavoro di ricerca è solo quello di valutare l’effetto del composto delta-tocotrienolo su alcune linee cellulari di melanoma umano; ci sono già molti dati nella letteratura scientifica che dimostrano come questi composti derivati della vitamina E sembrano possedere proprietà benefiche sulla salute umana”.
Aggiornamento del 28 settembre 2016. Anche Wired.it ha pubblicato una notizia su questa ricerca con un titolo che lascia spazio ad ambiguità.
Anche Chiara Manzi, esperta di Nutrizione Culinaria e Presidente Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina, ha preso posizione e mette in guardia dalla nuova bufala diffusa sul web. “Si tratta di una notizia ingannevole – afferma la presidente dell’AjN Academy – perché la ricerca parla delle proprietà anticancro dei tocotienoli, sostanza che si trova nell’olio di palma grezzo e non in quello raffinato utilizzato dalle industrie e neanche negli oli di palma bio; inoltre il delta-tocotrienolo studiato nella ricerca scientifica, è stato estratto da un olio di palma arricchito di tocotrienolo. Pertanto concludere che l’olio di palma contenga sostanze anticancro è veramente una forzatura – precisa l’esperta -. La ricerca dice che i tocotrieloli proteggono dal cancro – e non è una novità – , ma ad essere preso in esame per questo studio è stato un olio di palma raffinato, ricco di grassi saturi e sostanze cancerogene, arricchito forzatamente di tocotrienoli. Pochi sanno inoltre che i tocotrienoli aggiunti agli oli raffinati sono aggiunti in una forma chimica che non ha effetti protettivi sulle cellule vive. Funziona solo in vitro, in laboratorio! Infatti i tocotrienoli estratti dall’olio di palma in questione non sono serviti per ricerche in vivo, ma solo per ricerche in vitro, pertanto non applicati su cellule vive. Quindi l’olio di palma in quanto tale, non ha le proprietà osservate nell’esperimento”.
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Caro Direttore La ringrazio per aver ospitato la mia precedente segnalazione seguita dalle Sue puntuali e necessarie precisazioni.
Tutti abbiamo appreso con piacere che molte aziende hanno tempestivamente comunicato di aver abbandonato il palma; rimane da sperare che le alternative siano del tutto innocue per la salute. Dietro tale cambiamento vi è indubbiamente la volontà di non contaminare l’ immagine aziendale, a volte prestigiosa, con un componente ormai riconosciuto potenzialmente dannoso. Naturalmente lo scopo commerciale delle aziende è anche quello promozionale per fidelizzare maggiormente la propria clientela con un attento e sollecito intervento sulla qualità dei cibi.
A mio avviso, però, dietro all’abbandono del palma potrebbe esserci anche una sana saggezza da parte dell’amministrazione aziendale al fine di mettersi al riparo da un qualsiasi eventuale successivo e ben più grave coinvolgimento. Infatti, dal momento del riconoscimento della pericolosità, anche potenziale, di un componente, per mettere in crisi un’azienda che continuasse ad usare il palma sarebbe sufficiente una sola causa pilota ben istruita (non necessariamente una class action) che evidenziasse il principio di causa/effetto in merito ad una patologia riscontrata su di un soggetto, compatibile sia con l’abitudine alimentare del soggetto stesso che con il potenziale rischio della sostanza contenuta nell’alimento. Da qui l’apertura ad una richiesta di risarcimento del danno, con grave pregiudizio per l’azienda. Le cause giudiziali storiche relative alle sigarette ed all’amianto, solo per citare le più note, sono precedenti ben consciuti.
Concludo evidenziando, a questo punto, come sia necessario che la presenza del palma nella cottura dei cibi venga evidenziata anche nei menu degli esercizi commerciali che somministrano o confezionano alimenti (ristoranti, trattorie, fast food, cattering, ecc.). Ma anche questa imposizione, in attesa della completa messa al bando del palma, dovrebbe essere attività del Ministero della Salute dal quale attendiamo una precisa presa di posizione in relazione alla riscontrata potenziale pericolosità del palma e degli effetti sulla salute (soprattutto dei bambini, ma non solo) che tale componente potrebbe avere nel futuro.
Distinti saluti
Claudio
ottima riflessione e intuizione! ed è proprio per questo che Art joins Nutrition Academy ha creato il primo marchio di qualità nutrizionale garantita per ricette e menù dei ristoranti che aderiscono al nostro progetto a favore delle persone.
Articolo interessante, Mi permetto inoltre di dubitare fortemente che esistano antitumorali. Bisognerebbe, oltre al tema qui trattato sull’olio di palma, essere più precisi in questo campo che lascia disperazione e speranza in chi si ammala, ben consci che non esiste possibilità di evitare tumori. Tanto più che neppure gli oncologi ne conoscono la causa.