Il Nutri-Score è arrivato ufficialmente anche in Germania, accompagnato dalla campagna informativa “Einfach. Besser. Essen.”, che in italiano si potrebbe tradurre liberamente come “È facile mangiare meglio” (vedi video sotto*). Da venerdì 6 novembre 2020, dunque, sui prodotti in vendita nei supermercati tedeschi può comparire l’ormai celebre etichetta a semaforo francese che dà una valutazione globale della qualità nutrizionale di alimenti e bevande. Un logo che in realtà in Germania era già comparso sui prodotti di grandi aziende come Nestlé, McCain, Danone, Bofrost e Iglo, che avevano scelto di utilizzarlo spinte dall’opinione favorevole dei consumatori.
La decisione di adottare il Nutri-Score era stata annunciata alla fine di settembre 2019 dalla ministra federale per l’Alimentazione e l’agricoltura, Julia Klöckner, dopo uno studio realizzato dal Max Rubner Institut e commissionato dal governo per capire quale fosse l’etichetta più efficace e comprensibile per i consumatori. L’indagine ha messo a confronto quattro modelli diversi: il Nutri-Score, il modello MRI sviluppato dall’istituto stesso, un logo ideato dall’industria (simile all’etichetta a batteria italiana) e il sistema Keyhole usato da alcuni paesi del Nord Europa.
Alla fine dello studio, il Nutri-Score era stato scelto come etichetta da introdurre in Germania dal 57% dei partecipanti ed era risultato essere il logo più facile da comprendere dai consumatori: il 70% dei consumatori ne aveva capito il funzionamento, contro il 60% del modello MRI, il 35% del Keyhole e il 21% del sistema sviluppato dall’industria.
Lanciato in Francia nel 2017, il Nutri-Score utilizza cinque lettere e cinque colori – dalla “A” verde scuro alla ‘E’ rossa – per dare un giudizio sulla qualità nutrizionale degli alimenti. Per la sua semplicità di comprensione, il logo si è rapidamente diffuso in diversi Paesi europei: oltre a Francia e Germania, è stato adottato (o ne è stata annunciata l’intenzione) anche in Belgio, Spagna, Paesi Bassi e Lussemburgo. Fuori dall’Unione europea, invece, l’uso è raccomandato in Svizzera dall’Usav, l’Ufficio federale della sicurezza alimentare e veterinaria.
(*) Per i sottotitoli in italiano: attivare i sottotitoli, poi aprire le impostazioni (icona a ingranaggio), selezionare “sottotitoli” e in seguito “traduzione automatica”, scegliendo la lingua italiana
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Nonostante i vostri tentativi in Italia di confondere l’opinione pubblica lotteremo a fondo per evitare che ce lo impongano.
Non è il sistema adatto ai nostri prodotti, è il sistema adatto ai cibi ultraprocessati
Senza voler invocare tentativi più o meno occulti per “confondere l’opinione pubblica”! Come ho ripetutamente segnalato in questo sito, e senza voler essere necessariamente un detrattore di sistemi “semplici” vi sono delle considerazioni da tener presente rispetto a questo sistema di “semplificazione e condensazione dell’informazione nutrizionale”
1) E’ da lodare la ricerca di rendere sempre più semplice e fruibile al pubblico generale l’informazione nutrizionale sugli alimenti (tutti e non solo quelli lavorati o semolavorati)
2) Questo metodo, pur lodevole, rivela tutti i limiti della sovrasemplificazione dato che nega, implicitamente alcuni aspetti fondamentali sia della tossicologia che della dietetica:
– fissa in maniera costante a 100 g la misura di alimento usata per il calcolo (dimenticando che, come disse Paracelso_ “la dose è il veleno” (primo principio della tossicologia moderna)
– Non fornisce alcun ausilio addizionale affinchè il consumatore normale possa fare delle scelte “consapevoli” e sopratutto nella costruzione di una dieta “bilanciata” (termine abusato troppo spesso dato che si dimentica di aggiungere…bilanciata rispetto a che cosa? facciamp finta rispetto alla dieta standard riportata nel reg. 1169?)
– Ben più informativo risulta il sistem FoP inglese (mi duole ammetterlo!) nell’ambito dei sistemi semplici dato che considera la “PORZIONE” nell’analisi e nella pubblicazione dell’etichetta. Ad esempio conoscete molte persone che si “pappano” 100 g di Parmigiano.
-L’obiezione, più volte indicata in questo sito, è che il sistema NUTRISCORE, è adatto a confronti fra prodotti OMOGENEI come se la famosa DIETA VARIATA indicata da tutti i nutrizionisti comprendesse alimenti omogenei!
– Infatti questo sistema è molto limitato nell’aiuto della costruzione di una dieta bilanciata.
Vi chiederete se vi sono altri sistemi e la risposta è SI. Sono molto più accurati scientificamente ma non di immediata applicabilità anche se negli USA sono spiegati ai bambini delle elementari: uno di questi è l’Indice di Qualità Nutrizionale. La difficoltà di questo sistema “scientifico” (questa volta) è quello di tradurlo IMMEDIATAMENTE in informazioni fruibili rapidamente. Ma ricordiamoci che SEMPLIFICARE troppo comporta errori gravi nella costruzione delle diete.
Inviterei i sostenitori di questo sistema a proporre una dieta (es. quella standard) oppure una prima colazione o un pasto qualsiasi costruita con le info del NUTRISCORE. Confronto da fare in questa rubrica. Sarà mia cura riproporla con l’IQN e vedere quali informazioni si possono trarre e quale utilità.
Per il momento, a parte l’allettante (alluring) aspetto CROMATICO, questo sistema, ripeto pur lodevole nelle intenzioni, non offre informazioni tali da costituire qualcosa da sottoscrivere a livello generalizzato dato che i limiti sono maggiori delle virtù. L’attuale sistema, offre già molte informazioni (considerando il fatto che la stragrande maggioranza delle info nutrizionali sono calcolate – notate, ad esempio che, in molti prodotti, viene omessa l’informazione sulla fibra dato che è facoltativa) colma una lacuna di informazioni e si può utilizzare per analizzare le diete in maniera molto ma molto più scientifica del sistema a semaforo. In definitiva, quello che manca in questo paese non è certamente un semaforo ma, piuttosto, a livello formativo una corretta educazione alimentare che abbia pari dignità con altre materie educative.
Senza voler invocare tentativi più o meno occulti per “confondere l’opinione pubblica”! Come ho ripetutamente segnalato in questo sito, e senza voler essere necessariamente un detrattore di sistemi “semplici” vi sono delle considerazioni da tener presente rispetto a questo sistema di “semplificazione e condensazione dell’informazione nutrizionale”
1) E’ da lodare la ricerca di rendere sempre più semplice e fruibile al pubblico generale l’informazione nutrizionale sugli alimenti (tutti e non solo quelli lavorati o semolavorati)
2) Questo metodo, pur lodevole, rivela tutti i limiti della sovrasemplificazione dato che nega, implicitamente alcuni aspetti fondamentali sia della tossicologia che della dietetica:
– fissa in maniera costante a 100 g la misura di alimento usata per il calcolo (dimenticando che, come disse Paracelso_ “la dose è il veleno”
– Non fornisce alcun ausilio addizionale affinchè il consumatore normale possa fare delle scelte “consapevoli” e sopratutto nella costruzione di una dieta “bilanciata” (termine abusato troppo spesso dato che si dimentica di aggiungere…bilanciata rispetto a che cosa? facciamp finta rispetto alla dieta standard riportata nel reg. 1169?)
– Ben più informativo risulta il sistem FoP inglese (mi duole ammetterlo!) nell’ambito dei sistemi semplici dato che considera la “PORZIONE” nell’analisi e nella pubblicazione dell’etichetta. Ad esempio conoscete molte persone che si “pappano” 100 g di Parmigiano?
-L’obiezione, più volte indicata in questo sito è che il sistema NUTRISCORE, è adatto a confronti fra prodotti OMOGENEI come se la famosa DIETA VARIATA indicata da tutti i nutrizionisti comprendesse alimenti omogenei!
– Infatti questo sistema è molto limitato nell’aiuto della costruzione di una dieta bilanciata.
Vi chiederete se vi sono altri sistemi e la risposta è SI. Sono molto più accurati scientificamente ma non di immediata applicabilità anche se negli USA sono spiegati ai bambini delle elementari: uno di questi è l’Indice di Qualità Nutrizionale. La difficoltà di questo sistema “scientifico” (questa volta) è quello di tradurlo IMMEDIATAMENTE in informazioni fruibili rapidamente. Ma ricordiamoci che SEMPLIFICARE troppo comporta errori gravi nella costruzione delle diete.
Inviterei i sostenitori di questo sistema a proporre una dieta (es. quella standard) costruita con le info del NUTRISCORE. Confronto da fare in questa rubrica. Sarà mia cura riproporla con lìIQN e vedere quali informazioni si possono trarre e quale utilità.
Per il mopmento, a parte l’allettante (alluring) aspetto CROMATICO, questo sistema, ripeto pur lodevole nelle intenzioni, non offre informazioni tali da costituire qualcosa da sottoscrivere a livello generalizzato dato che i limiti sono maggiori delle virtù.