La Nutella Plant Based è più buona della Nutella classica. È quanto scrive la rivista edita dell’Istituto nazionale del consumo francese 60 Millions de Consommateurs specializzata in test comparativi. Il giudizio scaturisce della prova di degustazione condotta confrontando la nuova crema Ferrero con la Nutella classica e con altre tre creme vegane fra cui l’italiana Nocciolata Rigoni di Asiago nella versione senza latte. Il fatto che una rivista francese dedichi un test a un prodotto italiano di nicchia come può essere la nuova Nutella si spiega perché la crema è molto amata dai francesi.
L’articolo non risparmia critiche alla nuova versione della crema alla nocciola, ma alla fine la premia. Il giornale francese spiega che il colore verde del tappo è stato scelto probabilmente perché gli ingredienti sono tutti di origine vegetale, ma non per questo sono biologici. La ricetta è pressoché identica a quella della versione classica, in cui zucchero e olio e di palma costituiscono il 60% del vasetto. Per quanto riguarda l’olio di palma, Ferrero precisa che è certificato RSPO. Al riguardo Greenpeace precisa che la certificazione RSPO “non garantisce l’assenza di deforestazione”. L’Ong ritiene che questa certificazione “abbia gravi carenze nella definizione nei criteri di sostenibilità, ripetute mancanze nell’attuazione o, ancora, una debolezza cronica in termini di trasparenza”.
Non adatta agli allergici al latte
La Nutella dal tappo verde si caratterizza per l’assenza di latte ed è quindi adatta alle persone intolleranti al lattosio, ma non agli allergici perché “è prodotta in una fabbrica che utilizza il latte per altri prodotti” e Ferrero non può escluderne la presenza accidentale. I genitori di bambini affetti da allergia latte – che scompare prima dell’età di 8 o 10 anni nell’80% dei casi – possono scegliere altre creme spalmabili vegane come la Nocciolata Rigoni di Asiago in versione senza latte, che non ha questa avvertenza.
Meno zucchero
Per quanto riguarda gli altri ingredienti, il latte scremato in polvere è stato sostituito con sciroppo di riso e farina di ceci in modo da conferire una cremosità simile alla versione classica. Un altro aspetto interessante è che Nutella Plant Based contiene 11 grammi di zucchero in meno rispetto a quella classica (45,4 g di zucchero contro i 56,3 per 100 g di prodotto). Questo è possibile perché lo sciroppo di riso agisce come dolcificante.
La prova di assaggio
La prova di assaggio è stata condotta confrontando la nuova Nutella con la Nocciolata Rigoni senza latte, la crema Papa Outang e Ouf! La crema spalmabile di Funky Veggie. Il panel di degustatori ha stabilito che la Nutella dal tappo verde è meno dolce e il gusto di nocciola risulta più pronunciato oltre ad avere un buona cremosità. Per questo motivo la giuria ha preferito Nutella Plant Based alle altre creme, giudicate troppo povere di nocciole sul piano gustativo, pur contenendone il 50% in più. Questo vuol dire che il nuovo aroma scelto da Ferrero è molto efficace ed esalta bene il gusto della nocciola. In termini di gusto il prodotto quella che si avvicina di più alla Nutella vegana è la Nocciolata senza latte Rigoni (preparata con olio di girasole e senza olio di palma). Le altre creme hanno convinto meno.
Troppo cara
La rivista ha realizzato anche un confronto fra la Nutella classica e quella con il tappo verde per vedere se la giuria riusciva a rilevare qualche differenza. Su questo fronte ci sono state difficoltà a differenziare i due vasetti. “Se siete appassionati di Nutella – conclude 60 Millions – ci sono buone probabilità che la versione vegana piaccia altrettanto, se non di più”. Per quanto riguarda il prezzo anche i francesi segnalano un incremento sensibile come avevamo rilevato anche in Italia. La Nutella vegana costa il 50% in più rispetto alla versione classica: 4,49 € per un vasetto da 350 grammi, rispetto ai 2,99 €. Un prezzo esagerato.
© Riproduzione riservata – Foto: Fabrice Poincelet (60 Millions de Consommateurs)
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Ah, beh, se lo dicono i francesi siamo a posto
Bah, lo avrei scritto se fosse stato fatto dagli inglesi o americani, la Francia al contrario ha una tradizione culinaria e pasticcera abbastanza rilevante direi…