Nestle S.A.

nestle nesquik zuccheroDopo che il Financial Times ha diffuso il contenuto di un documento interno destinato ai massimi dirigenti della Nestlé in cui si dice che gran parte dei prodotti alimentari e delle bevande non sono sani da un punto di vista nutrizionale, la società cerca di correre ai ripari. Secondo Reuters oltre il 60% degli alimenti e bevande tradizionali della multinazionale non può essere considerato salutare. Il documento afferma che la valutazione si applica a circa la metà del portafoglio complessivo visto che categorie come nutrizione medica, alimenti per animali domestici, caffè e latte artificiale sono state escluse dall’analisi.

Il Financial Times non ha indicato l’elenco dei prodotti che hanno ottenuto un punteggio inferiore a 3,5, nel sistema di valutazione dei cibi sani, elaborato in Australia e utilizzato da Nestlé come punto di riferimento. Nel Paese dei canguri l’Health Star Rating è un metodo di etichettatura frontale che considera il profilo nutrizionale complessivo degli alimenti confezionati e assegna un punteggio da ½ stella fino a 5 stelle (la sufficienza si raggiunge con 3,5 stelle). Più stelle ci sono sull’etichetta, più sana sarà la scelta. È un modo rapido basato su concetti simili all’etichetta a semaforo francese Nutri-Score, per confrontare alimenti confezionati della stessa categoria. Sul banco degli accusati sono finiti  la quasi la totalità delle bevande e dei prodotti dolciari firmati Nestlé. Anche i gelati non hanno superato la prova, così come l’82% delle acque aromatizzate e il 60% dei latticini.

Nel documento ci sono esempi eclatanti come la pizza surgelata farcita con salame, salsiccia e carne di manzo o le bevande aromatizzate all’arancia con 23 grammi di zucchero per ogni lattina. Uno degli alimenti meno sani descritti nel report è un Nesquik alla fragola, che contiene quasi esclusivamente zucchero, oltre a una manciata di aromi e coloranti, e viene consigliato per la prima colazione dei bambini. Anche se negli ultimi anni Nestlé ha avviato una serie di progetti per far fronte alle richieste dei consumatori per un’alimentazione più sana, fare modifiche sostanziali ai prodotti è difficile. Dai risultati emersi nel documento riservato sembrerebbe che l’azienda non sia ancora riuscita a far grandi cambiamenti.

Nestlé ha dichiarato che sta lavorando a un “progetto a livello aziendale” per aggiornare la strategia nutrizionale e sanitaria,  esaminando l’intero portafoglio e assicurarsi che i prodotti soddisfino le esigenze nutrizionali delle persone. La multinazionale ha affermato di aver ridotto negli ultimi sette anni il 14-15% di zuccheri e di sodio e di continuare a rendere gli alimenti più sani, ma vista la natura delle proposte alimentari l’impresa resta difficile. Anche perché una lieve riduzione di zucchero e sale  non risolve la situazione.

© Riproduzione riservata

[sostieni]

0 0 voti
Vota
5 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Claudio
Claudio
3 Giugno 2021 09:14

Chi l’avrebbe mai detto…

Roberto
Roberto
3 Giugno 2021 11:37

Basta leggere le etichette nutrizionali dei prodotti per capire quanto è salutare un alimento.

Riccardo
Riccardo
3 Giugno 2021 11:59

Grazie mille, finalmente capisco perché la mia dieta a base di Galak e Kit Kat non stava funzionando!

Roberto Stanzani
Roberto Stanzani
5 Giugno 2021 06:32

Una bevanda al cioccolato e una pizza al salame non sono il massimo dal punto di vista nutrizionale. Proprio cattiva questa multinazionale.
Ora, qualcuno mi sa indicare un’azienda brava e buona, che produca una pizza al salame e una bevanda al cioccolato che siano adatte per una dieta? Sto giusto giusto cercando di perdere qualche kg e la pizza nella mia dieta proprio non riesco a infilarcela.
Grazie.

Mauro
Mauro
12 Giugno 2021 19:38

OK, il Nesquik contiene il 70% di zucchero.

Ma QUANTO Nesquik uso al giorno? Un cucchiaino? Due cucchiaini? Tre?

E se già è dolce di suo, quanto zucchero aggiungerò ancora, nella tazza della mia colazione?

Ovviamente di meno…

I prodotti “non salutari” non sono certamente questi, casomai sono prodotti che ci vendono zucchero al prezzo del cioccolato o del suo surrogato, facendoci spendere di più, ma non hanno alcun impatto sulla dieta o la salute.