Come previsto, Nestlé si prepara a lanciare sul mercato 5 mila prodotti con il Nutri-Score in etichetta. A partire dai primi mesi del 2020, la multinazionale inizierà a usare l’etichetta a semaforo francese in cinque paesi: Francia, Belgio e Svizzera, come già annunciato in precedenza, più Germania e Austria. La scelta non è casuale: si tratta delle nazioni che hanno approvato ufficialmente il Nutri-Score e dove il sostegno al logo nutrizionale è più alto.
Nestlé aveva annunciato il suo supporto alla nuova etichetta in tutta Europa nel giugno 2019, affermando che la scelta è una risposta alla richiesta dei consumatori europei di avere informazioni più chiare su quello che mangiano. Concetto ribadito oggi al Fatto Alimentare in una nota dove si spiega che “Nestlé sostiene attivamente lo sviluppo di un sistema di etichettatura nutrizionale armonizzato in Europa con l’obiettivo di fornire ai consumatori un metodo chiaro e univoco di valutazione dell’apporto nutrizionale dei prodotti alimentari.”
Questo, tuttavia, non significa che presto vedremo comparire il Nutri-Score anche sui prodotti della multinazionale svizzera venduti in Italia. Per quanto riguarda le previsioni sull’uso dell’etichetta nel nostro paese, l’azienda ha precisato che “l’adozione del sistema Nutri-Score non riguarda, al momento, i prodotti Nestlé commercializzati in Italia, ma solo quelli venduti nei Paesi europei che hanno scelto di promuovere questo sistema di etichettatura nutrizionale”.
E come ben sappiamo, l’Italia continua a essere apertamente ostile al Nutri-Score francese, sostenendo che penalizzerebbe ingiustamente i prodotti del Made in Italy e, di fatto, sposando le posizioni dell’industria alimentare italiana. Recentemente, Federalimentare ha annunciato che il governo si è impegnato a sostenere davanti alla Commissione europea la cosiddetta etichetta a batteria, un modello alternativo che secondo uno studio della Luiss (ancora non pubblicato) sarebbe il preferito dalle famiglie italiane…
Il Fatto Alimentare è da sempre a favore delle etichette a semaforo e sostiene l’iniziativa dei cittadini europei Pro Nutri-Score. Invitiamo tutti i nostri lettori a firmare la petizione.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Votato, grazie della segnalazione.
Il NUTRI SCORE va nella “giusta” direzione?
Togliamo “GIUSTA” e mettiamo “TRAGICAMENTE ATTUALE”.
Semplificare non vuol dire banalizzare frettolosamente perché la CULTURA e la CONOSCENZA siano faccende troppo complicate in mano alle ELITE che hanno perso tempo a studiare.
Ecco, la scocciata scorciatoia di voler banalizzare la realtà, che invece è complessa e sfaccettata, mi sembra proprio uno dei tanti amari frutti del beceropopulismo forcaiolo antiscientifico, di malinconica e violenta attualità.
Uno dei tanti segni distintivi che tra cent’anni gli storici definiranno efficacemente come CIALTRONEVO