Al bando le bottiglie di plastica dagli scaffali, largo a erogatori dell’acqua e a bottiglie di vetro sfuse: in occasione della Giornata mondiale dell’acqua (22 marzo), NaturaSì lancia il progetto “Plastic Free”, un’iniziativa studiata assieme a Legambiente e patrocinata dal ministero dell’Ambiente, per ridurre il consumo di bottiglie di plastica.
Ogni anno in Italia se ne vendono oltre 8 miliardi e la produzione di questi imballaggi usa e getta comporta un utilizzo di energia che è circa 2 mila volte superiore a quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato a un acquedotto, oltre all’emergenza ambientale dovuta al loro non corretto smaltimento, si legge nella nota di Legambiente.
La catena di negozi biologici è la prima azienda della grande distribuzione a realizzare un’azione concreta quanto “rivoluzionaria” che si va ad aggiungere all’impegno per l’eliminazione delle shopper per l’ortofrutta, sostituite dalle retine riutilizzabili. Per eliminare le bottiglie di plastica, NaturaSì ha studiato degli erogatori che utilizzano l’acqua dalla rete idrica pubblica, purificata ulteriormente grazie all’azione combinata di vari filtri.
“È da tempo che cerchiamo una soluzione per togliere l’acqua in bottiglia di plastica dai nostri negozi – spiega Fabio Brescacin, presidente di EcorNaturaSì – da oggi i primi 50 negozi NaturaSì apriranno un settore acqua libero dalla plastica per arrivare a 100 negozi entro la fine dell’anno. Questo traguardo, che interessa circa un terzo della rete di NaturaSì, porterà a un risparmio di quasi 1 milione e 300 mila bottiglie di plastica nell’ambiente e una diminuzione di oltre 190 tonnellate di CO2 equivalente nell’atmosfera. Si tratta di un piccolo passo, ma crediamo fortemente di poter fare da apripista per un percorso di liberazione dalla plastica per uno dei prodotti più inquinanti e, in assoluto, di minore giustificazione di consumo”.
“Questa nuova iniziativa assieme a NaturaSì– aggiunge Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – è un nuovo passo in avanti per praticare concretamente la strategia europea per la lotta all’inquinamento da plastica, al centro della direttiva europea sul monouso che è in via di approvazione definitiva. Quello che serve sono ora politiche istituzionali e interventi in favore dell’acqua di rubinetto, più sicura e più controllata di quella in bottiglia, e per la tutela della risorsa idrica, oggi messa a dura prova anche dai cambiamenti climatici e dalle continue emergenze siccità”.
Il costo dell’acqua degli erogatori, che potrà essere acquistata naturale o gassata, sarà di 10 centesimi al litro. Un prezzo decisamente inferiore rispetto all’acqua che comunque rimarrà disponibile in vetro per alcune marche, per soddisfare esigenze dietetiche e sanitarie particolari. Accanto agli erogatori, il progetto acqua di NaturaSì prevede inoltre nei punti vendita la presenza delle bottles, borracce in acciaio per l’acqua ‘da passeggio’, ora così frequente nelle nostre città, e si potranno acquistare filtri sotto-lavello e filtri per rubinetto, così come le caraffe con filtro.
Assieme al progressivo superamento dell’acqua in Pet, NaturaSì mette in campo altre azioni per fermare la diffusione pervasiva della plastica, con l’installazione entro l’anno in 100 negozi di erogatori per lo sfuso di numerosi cereali e legumi.
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Complimenti a NaturaSi, passerò a prendere le vostre borracce in acciaio.
E perché allora non mi bevo quella del rubinetto??
E’ un buon esempio radicale per una catena commerciale, ma che potrebbe inserire e tollerare le bottiglie e contenitori biodegradabili e compostabili al 100%, perché ritengo sarà il futuro obbligatorio per tutti.
Per l’uso familiare di massa, penso sia opportuno attrezzarci di filtri e gasatori domestici più o meno sofisticati, per evitare di trasportare l’acqua tutto l’anno da una parte all’altra dell’Italia.
Esistono gia da anni i punti di prelievo definiti “acqua del sindaco”.
E l’acqua pure frizzante solo a 7cent litro !!!!
Anche se l’iniziativa è senz’altro da lodare, 10 cent al litro non è certo un prezzo conveniente tenuto conto che, se non si acquistano acque pluripubblicizzate, si trovano bottiglie di acqua “frizzante” da 1,5 litri allo stesso prezzo (15 cent). Ovviamente in questo caso non si devono portare bottiglie vuote da casa e, magari, nemmeno fare la fila per riempirle… e poi alla fine, si tratta di acqua dell’acquedotto…tanto vale bere quella di casa (almeno in tutti quei comuni, e credo sia davvero tanti, dove l’acqua “del sindaco” è ottima).