Ieri, 27 settembre, abbiamo inviato una richiesta di censura per lo spot delle merendine Flauti del Mulino Bianco sia all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato che all’Istituto di autodisciplina pubblicitaria. Le motivazioni le abbiamo illustrate qualche giorno fa. Si tratta della frase “Non lo mangio perché è buono, lo mangio perché è sano” che la bambina dice mentre addenta la merendina.
Le richieste di censura contro Mulino Bianco
Non siamo i soli ad avere intravisto qualche cosa di poco chiaro. L’Unione Nazionale Consumatori ha inviato una richiesta di censura all’Autorità garante per la concorrenza e il mercato perché ritiene che l’etichetta dei Flauti non sia corretta. Ma le vicende su Barilla si susseguono a ritmo veloce anche se si tratta di episodi minori.
Sempre in tema di pubblicità un nostro lettore ci ha fatto notare che, contrariamente a quanto dice Banderas nello spot dei biscotti Macine, il mulino che si vede nelle immagini non si usava per ridurre il grano in farina, ma per schiacciare le olive.
La differenza è semplice: in quelli per il grano la ruota di pietra superiore è orizzontale e non verticale. Certo nell’immaginario collettivo i meccanismi possono corrispondere a quelli della pubblicità del Mulino Bianco, ma la realtà forse era un po’ diversa.
L’ultima nota riprende un commento di Andrea Losi, presente nel sito del Movimento 5 stelle, riguardo il libro Tecno idea. Materiali Settori produttivi Energia, della casa editrice Atlas, destinato agli studenti delle scuole medie.
A pagina 203 c’è una bellissima immagine di una confezione di pasta Farfalle Barilla, utilizzata per decodificare le diciture in etichetta. L’autore fa notare che un articolo del testo di Autoregolamentazione del Settore Editoriale Educativo dice testualmente “L’editore si impegna a non inserire messaggi pubblicitari, né espliciti né redazionali, nei libri e negli altri strumenti didattici di adozione”. Certo in questo caso Barilla non ha nessuna responsabilità.
Aggiornamento
L’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ci ha risposto dicendo che lo spot sui Flauti verrà esaminato dal Comitato di Controllo, l’organo garante degli interessi dei cittadini-consumatori, al quale il Codice di Autodisciplina della Comunicazione Commerciale affida il compito di valutare se sussistano o meno gli estremi per un intervento in loro tutela.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Non sarebbe il caso di interessarsi di quanti, in televisione, invitano a partecipare a pseudo concorsi che sono una continua ed offensiva presa in giro delle persone e della loro intelligenza, come le telefonate da fare per rispondere a domande insulse e banali, che mirano solo a ricevere decine di migliaia di telefonate, ricavando decine di migliaia di Euro, distribuendone, quando va bene, solo un migliaio. Se non é questa una presa in giro, per favore, ditemi voi cosa é.
Sono pienamente d’accordo con quanto affermato. Aggiungo che purtroppo questo è un altro problema che si aggiunge a quelli descritti. Che si interessino veramente gli organi preposti e che non aspettino segnalazioni dagli utenti. Anche questa è una grave mancanza!!!
Occorre utilizzare bene gli strumenti esistenti per combattere le pubblicità ingannevoli e le altre pratiche scorrette: anche per i "finti" giochi a premio, su cui c’è ormai una giurisprudenza consolidata (leggi http://www.assoutenti.it/articolo.asp?sez=100&art=1098 ). Continuiamo a fare denunce all’Antitrust: si possono ottenere interventi anche in tempi brevi come nel recente caso degli spot della David2 (http://www.assoutenti.it/articolo.asp?sez=99&art=1267 )
Mi inserisco in questo dibattito "pubblicitario" per segnalare quello che, secondo me, è una indicazione pubblicitaria fuorviante e subdola. Mi riferisco agli spot del medicinale MOMENT. Forse non del tutto pertinente in questo tema ma, ritengo possa entrarvi per via delle mie conclusioni.
Ebbene lo spot in questione fa apparire il medicinale come:
1)consumo sia cosa ordinaria, banale, quasi quotidiana abitudine
2)che il malanno sia cosa normale per la gente e non un fatto straordinario (non hai mal di testa? Chi sei?)
3)l’averne scorta in casa ed in borsa sia cosa semplice come avere un pacchetto di caramelle.
Ed è qui che trovo assai ingannevole e fuorviante il messaggio.
Che ne pensate?
Saluti.
Ma per lo spot sui Flauti non è possibile inviare anche mail come privati cittadini? A chi e a quale indirizzo?
Grazie