Deliziosa insalata caprese con pomodori maturi e mozzarella con foglie di basilico fresco. Cibo italiano.

Nella provincia di Parma, la start up Dreamfarm è pronta a lanciare un’alternativa al formaggio a base vegetale attualmente in commercio. Si tratta di un prodotto realizzato in modo diverso dagli altri, che di solito contengono amidi modificati e, quasi sempre, olio di cocco, ricco di acidi grassi dannosi per la salute e associato a coltivazioni intensive che lo rendono simile a quello di palma. La prima ‘mozzarella’ e il primo spalmabile sono il frutto di un paio di anni di studi di ottimizzazione. Sono realizzati con una pasta di mandorle fermentate (secondo un brevetto per il quale è stata chiesta la registrazione europea), che costituisce il 25% in peso, più psillio (Plantago ovata), avena, agar-agar (un gelificante naturale), sale, acqua e fermenti lattici, nient’altro.

Se una lista di ingredienti così breve è già un aspetto positivo, quando si entra nel dettaglio dei valori nutrizionali si capisce che questo ‘formaggio-non formaggio’ potrebbe dare del filo da torcere alla concorrenza, perché fornisce 163 calorie, contiene 12,5 grammi di grassi totali, di cui 0,98 grammi saturi, e poi 0,4 grammi di sale e 0,1 grammi di zuccheri. Siamo di fronte a numeri che le fanno guadagnare una ‘A ’nella valutazione dell’etichetta a semaforo Nutri-Score che, tra l’altro, è posto nella parte frontale della confezione internazionale, ben visibile.

La ‘mozzarella’ vegetale della start up italiana Dreamfarm

L’attenzione alla sostenibilità è il secondo punto di forza di questi prodotti: oltre ai valori di emissioni di CO2 legati alla produzione di mandorle, incomparabilmente più bassi rispetto a quelli dei bovini da latte (o,43 kg per chilo di prodotto, contro i 99,4 kg delle mucche), i fondatori hanno scelto le mandorle italiane e, nello specifico, quelle coltivate in Sicilia, nella Val di Noto (e in generale nel Mediterraneo), rinunciando esplicitamente a quelle provenienti dalle coltivazioni intensive della California, responsabili di danni ambientali enormi. Infine, hanno deciso di utilizzare anche un packaging sostenibile e riciclabile o compostabile.

Per il momento, secondo quanto riporta FoodNavigator il lancio è previsto sul mercato italiano, con un’attenzione particolare a tutti i vegetariani e a chi è già abituato a consumare prodotti a base vegetale, ma la mozzarella potrebbe avere successo anche al di là dei confini nazionali ed essere impiegata anche in piatti iconici quali la pizza, le bruschette, le melanzane alla parmigiana, nei sandwich e nei panini, e nei cous cous.

Bottiglia e bicchiere di latte prodotto con fermentazione da Remilk
Remilk ha ottenuto il via libera alla vendita del latte vaccino ottenuto attraverso la fermentazione da lieviti

Che il settore caseario, responsabile di una porzione rilevante delle emissioni e dei danni ambientali associati agli allevamenti, sia in grande evoluzione, lo dimostra anche un altro fatto, considerato il segnale di una nuova epoca: le autorità regolatorie israeliane hanno dato il via libera alla vendita del primo latte ottenuto per fermentazione dai lieviti, e quindi senza mucche, della Remilk, azienda di Rehovot che già produce proteine per il mercato alimentare. Il principio è semplice: inserire i geni delle proteine di interesse nei lieviti, in modo da ottenere tutti i principali costituenti del latte, ma dietro questo via libera ci sono stati 130 milioni di dollari di investiment, e anni di studi, fino a ottenere latte e derivati che non hanno mai visto una mucca.

Le previsioni sono buone: secondo uno studio del 2021 condotto in cinque Paesi dall’Università di Bath, nel Regno Unito, e dalla start up tedesca Formo, poco meno dell’80% delle persone è pronto a provare latte e derivati che non hanno richiesto l’allevamento di mucche, mentre le stime per il mercato dei prodotti della fermentazione di precisione prevedono una crescita superiore al 42% all’anno fino al 2031.

Le premesse, del resto, ci sono: Remilk ha siglato un accordo con il distributore di Coca-Cola, la Central Bottling Company, per assicurarsi una distribuzione domestica capillare e per lanciare, oltre al latte, formaggi e yogurt, ma, soprattutto ha ottenuto dalla Food and Drug Administration statunitense una lettera di via libera, che equivale all’inserimento nella categoria dei prodotti considerati sicuri (noti anche come GRAS, da Generally recognized as safe), e il via libera dalle autorità regolatorie di Singapore.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Dreamfarm, Remilk

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Simona
Simona
9 Maggio 2023 08:52

Per il momento, secondo quanto riporta FoodNavigator il lancio è previsto sul mercato italiano, con un’attenzione particolare a tutti i vegetariani e a chi è già abituato a consumare prodotti a base vegetale
direi che l’attenzione particolare è a tutti i VEGANI, perchè i vegetariani comsumano comunque latte e derivati, quindi l’interesse maggiore deriva dalla comunità vegan 😉

Ezio
Ezio
10 Maggio 2023 18:08

La mozzarella vegetale è di origine vegetale e non contiene proteine geneticamente ricavate dal latte di vacca….sono due prodotti concettualmente diversi da non confondere, né assimilare.

Francesco Donadini
30 Maggio 2023 08:43

quello che è strano: perchè questi alimenti non hanno un loro vero nome? Mozzarella vegetale, latte vegetale sono nomi sbagliati, quasi subdoli tentativi di conquistare mercati con cavalli di Troia. Premetto che sono entusiasta nel sapere che ci sono nuovi prodotti alimentari più sostenibili dal punto di vista delle emissioni causate per la loro produzione, e magari anche più gustosi ma dovremmo dare il vero nome ai prodotti stessi in modo di capire immediatamente la loro diversità sostenziale. Il mio macrobiota non capirebbe le mie scelte, o per lo meno si sentirebbe preso in giro. La delicatezza e complessità del nostro corpo richiedono un rispetto di fondo: capire come mi alimento. Già gli animali soffrono moltissimo, ridotti, negli allevamenti intensivi, a cibarsi di mangimi standartizzati e innaturali e ormai vivono da morti. Ogni giorno scegliamo, viviamo e cerchiamo di amare, alimentandoci secondo stili persolali e diete variegate, senza chiarezza totale negli ingredienti e nella loro combinazione diventa difficile vivere armonicamente. Ho la sensazione che il nostro profilo di benessere personale non interessi più di tanto, siamo solo consumatori e basta?

claudia
claudia
30 Maggio 2023 10:13

Già provata!! E’ incredibile!! Hanno raggiunto veramente un livello altissimo.

giova
giova
Reply to  claudia
30 Maggio 2023 11:12

Trovata dove?

claudia
claudia
Reply to  giova
30 Maggio 2023 13:32

A Roma al Vegan Store Box 83 del Mercato di Testaccio. Ma ce l’hanno anche altri negozi vegani.

giova
giova
Reply to  claudia
30 Maggio 2023 19:58

grazie

Cherry
Cherry
Reply to  claudia
30 Maggio 2023 15:49

Dove??

mirco
mirco
Reply to  claudia
4 Giugno 2023 09:28

si trova gia sui nostri scaffali ? dove?

Daniele Cargnino
Daniele Cargnino
30 Maggio 2023 10:46

Sicuramente molto interessante bisogna solo vedere due argomenti fondamentali, prima di tutto il prezzo che non si deve allontanare troppo da quello abituale della mozzarella e soprattutto il sapore.
Comunque nel momento i cui uscirà sul mercato sarò ben lieto di assaggiare questo prodotto

Daniela
Daniela
30 Maggio 2023 12:44

Spero che arrivi presto sul mercato, è un’alternativa importante sia per la sostenibilità del prodotto, sia per le esigenze della parte di popolazione che ha allergie o intolleranze ai latticini, sia per chi ha scelto di non consumare prodotti caseari. Credo che sarà accolta positivamente.

gigio55
gigio55
30 Maggio 2023 15:36

Rifiuto istintivamente i prodotti che non hanno un nome proprio ma devono prenderlo in prestito da un altro aggiungendo un aggettivo o una specifica, perchè comunicano artificio e opacità nella vera natura.

Samantha
Samantha
30 Maggio 2023 18:14

Da intollerante al lattosio (non sopporto neanche quelle delattosizzate), non posso che essere contenta e curiosa… Sicuramente la proverò, se la troverò, quante volte dipenderà anche dal prezzo

Stenella
Stenella
30 Maggio 2023 21:09

Ottimo articolo e grande notizia!
Spero di reperirla al più presto!

Antonella Tarussio
Antonella Tarussio
31 Maggio 2023 00:40

Non vedo l’ ora che questi prodotti crudelity free entrino nel mercato. …è ora di dire BASTA !

carla dini
carla dini
1 Giugno 2023 08:13

come alternativa ad un secondo piatto è un pò troppo scarsa di proteine, 6,3 g rispetto ai 18 – 20g di una porzione di altro formaggio o carne o pesce.

mirco
mirco
4 Giugno 2023 09:25

ben vengano queste nuove tecniche di produzione altamente virtuose che tengono conto di tanti impatti oggi ancora troppo importanti , saro’ contento di provare questi prodotti non appena saranno disponibili sui nostri scaffali , e tranquillo sotto l’aspetto della sicurezza alimentare provata da anni di studi e ricerche mirate

Paolo
Paolo
6 Giugno 2023 16:39

Grazie per il servizio che rendete e sono, compatibilmente alle mie possibilità, sostenitore.