Buongiorno abbiamo comprato nei giorni scorsi al supermercato questa burratina di formaggio fresco a pasta filata e con una certa sorpresa abbiamo rilevato all’interno del contenitore due fiocchetti colorati con un nastrino verde. È normale? Il cibo soprattutto quello grasso come la mozzarella o la burrata dovrebbe venire a contatto solo con materiali adatti?
Difficile rispondere osservando la foto ma una cosa è certa, il nastrino dovrebbe essere fatto con materiale adatto a restare contatto con gli alimenti e questo non compare sull’etichetta. Abbiamo chiamato il produttore che ci ha assicurato di usare raffia alimentare in linea con le regole previste per i Moca e la certificazione viene fatta da un ente esterno.
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La rafia, vista la sua provenienza, è molto sostenibile. Di quel colore è anche un bel po’ colorata.
Quanto alla certificazione MOCA sarebbe bello vedere cosa hanno controllato.
La burrata è buona (se è la stessa che acquisto), qualche perplessità è venuta anche a me per il packaging: il produttore dovrebbe trovare soluzioni più compatibili con la naturalezza dal punto di vista razionale e percettivo. Se il consumatore fa il riacquisto non vuol dire che abbia un atteggiamento positivo al 100%, il produttore deve prenderne atto. Se tutto ciò è un elemento distintivo del prodotto lo scriva mettendolo in evidenza.
Ritengo che la semplice domanda per questo alimento addobbato come una caramella è: ma è necessario questo ridicolo, stucchevole orpello?
Se dovessimo solo badare al contenuto e alla funzionalità tutte le auto dovrebbero essere scatole con le ruote, gli abiti sacchi con tre buchi, i cibi avere forma quadrata che è più facile da tagliare in porzioni e da mettere in frigo… ma per fortuna badiamo anche all’estetica e da sempre l’uomo si sforza di dare un aspetto gradevole a tutto ciò che produce, è molto triste che vi sia chi non lo apprezza.
capisco che qualcuno debba studiare anche l’estetica per presentare un prodotto, ma se trattasi di prodotti alimentari, la prima domanda da porsi dovrebbe essere: l’estetica è perfettamente compatibile (nel senso di sicuro e non contaminante) con il cibo che si andrà a consumare?
@luigi
Ma infatti è questa la domanda, a cui sembra che l’azienda abbia già risposto affermando che il materiale è approvato per uso alimentare (e comunque caciotte e burrate vengono legate da sempre durante la produzione), che poi a Giovanni non importi nulla dell’estetica ci può stare, non tutti hanno senso estetico ed è perfettamente inutile perderci altro tempo.
Se si tratta di ràfia naurale, ricavata dalle palme del genere Raphia, è una fibra naturale, e se è colorata con coloranti alimentari non ci dovrebbero essere problemi.
Ma esiste anche una ràfia sintetica, in polipropilene, e in questo caso qualche dubbio l’avrei.
a Maria: penso che lei sia andata come si dice scolasticamente “fuori tema” e non lo dico da prof.
Allora lei, per estetica metterebbe, degli abiti belli, anche se le fanno venire la dermatite?
@mario magagnino
Se tu fossi un prof sapresti che a un commento sull’estetica (Giovanni: “ma è necessario questo ridicolo, stucchevole orpello?”) è corretto e assolutamente in tema rispondere che è triste vedere che ci sia chi dell’estetica non si cura.
Il tuo paragone con l’abito allergizzante invece sì, che è fuori contesto, perché il nastrino ornamentale della mozzarella si è già appurato che, sino a prova contraria, non è in alcun modo nocivo.
a Maria: ho il sospetto che lei sia parte in causa: se non è nocivo lo scriva sulla confezione; l’estetica che piace a lei può non piacere agli altri, per questo nel marketing si fanno le ricerche di mercato motivazionali e quantitative.
@mario magagnino
Io invece ho il sospetto che tu ti sia reso conto di aver preso una brutta cantonata e che voglia far polemica per farlo dimenticare, cadendo addirittura al più miserando dei cliché complottardi “KITTIPAKA?”.