Periodicamente riceviamo fotografie di mozzarelle blu dai nostri lettori. Questa volta tocca a una mozzarella senza lattosio di Lidl, segnalata da un lettore prima delle vacanze. Finalmente è arrivata la risposta della catena che spiega cos’è successo
La lettera sulla mozzarella blu
Gentile redazione, ieri sera (25 luglio, ndr) ho aperto una busta di mozzarella senza lattosio Milbona acquistata nel punto vendita Lidl di Legnano sabato 20/07 con data di scadenza 03/08 e ho subito notato una macchia blu. Per precauzione non l’ho mangiata, ma vorrei capire di cosa si tratta. È qualcosa di pericoloso?
PS: faccio sempre attenzione a rispettare la catena del freddo, per quanto possibile, usando una borsa termica per portare a casa i prodotti freschi e i surgelati.
Daniele
La risposta di Lidl
La ringraziamo per la segnalazione, che abbiamo prontamente trasmesso al produttore per eseguire le opportune verifiche sul lotto produttivo e, a seguito di ciò, con la presente vogliamo rassicurarla che quanto accaduto, seppur chiaramente spiacevole, non comporta alcun rischio per la salute.
La colorazione segnalata è legata sicuramente allo sviluppo anomalo di Pseudomonas fluorescens, un microrganismo ubiquitario non patogeno per l’uomo largamente diffuso nel suolo e che può essere addirittura presente nell’acqua potabile. Questo batterio è un potenziale fattore di alterazione di numerosi alimenti e, come evidenziato dalle foto, ove lasciato a contatto con l’aria produce questa colorazione.
Il suo sviluppo viene favorito da temperature più alte della refrigerazione (cioè dalla interruzione della catena del freddo) che a causa della stagione particolarmente calda può facilmente essere compromessa già dal tragitto negozio-casa.
Il contatto con l’aria e l’interruzione della catena del freddo sono infatti i fattori scatenanti, quindi la corretta conservazione dei prodotti, in particolar modo quelli che non vengono consumati all’apertura, è un elemento molto importante per preservarne le caratteristiche. Inoltre, sono stati controllati anche ulteriori campioni del prodotto conservati in celle frigorifere a temperatura di 4°C. I campioni aperti non hanno evidenziato alterazioni organolettiche.
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grazie Redazione di questa info, fa piacere sapere che il microrganismo causa della colorazione blu non è pericoloso per l’uomo. Alle volte ci si allarma per qualsiasi cosa in modo eccessivo, ma succede proprio perché non si ha conoscenza della “scientificità” di ciò che ci capita.
sensoriali, non organolettiche.
Se la cliente, come dice, ha rispettato la catena del freddo ma, con temperature a Luglio vicine ai 35 gradi, ne dubito ciò significa che è stata interrotta precedentemente, a poco vale la risposta di Lidl, che era ovvia cos’altro potevano rispondere, ed essendo passato del tempo, quel lotto non è più disponibile ma, se non ci sono altre evidenze in merito, desumo che il problema sia stato circoscritto solo a quella confezione…