Formaggi, Mucca al pascolo in montagna

All’inizio di luglio in un allevamento nei pressi di Vicenza sono morte 13 mucche (il termine tecnico è vacche) su un gruppo di 55) mentre pascolavano da circa un’ora in un prato di proprietà dell’azienda agricola. Gli animali hanno mostrato improvvisamente tremori, barcollamento e irrigidimento degli arti. Il giorno stesso il Servizio veterinario della zona ha fatto spostare gli animali in grado di muoversi e ha disposto la sospensione della consegna del latte. Nelle 24 ore successive i veterinari del Laboratorio di diagnostica dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie insieme all’Ulss 8 Berica, dopo avere constatato il decesso dei 13 bovini, hanno condotto i primi esami tossicologici che però hanno dato esito negativo. Il passo seguente è stato valutare l’ingestione di piante tossiche presenti nel pascolo.

Il sopralluogo ha evidenziato la presenza di un gran numero di piante di sorgo selvatico. In specifiche situazioni, questa pianta, se ingerita da bovini, pecore o altri ruminanti, libera cianuri. In presenza di siccità, eccesso di nitrati nel terreno o altre situazioni che ritardano la crescita della pianta, il sorgo può accumulare una sostanza detta durrina, in grado di liberare acido cianidrico sia nella pianta sia nello stomaco e nel rumine degli animali.

Dalle analisi chimiche effettuate dall’Arpav sulle piante di sorgo selvatico prelevate dal pascolo è emersa però una bassa presenza di cianuri, inferiore alla dose prevista per le materie prime vegetali. A questo punto i veterinari ipotizzano che durante l’ora di pascolo alcuni animali abbiamo mangiato una grande quantità di sorgo selvatico e che l’acido cianidrico liberato nel rumine sia stato letale. Si spiegherebbe così il fatto che gli altri bovini coinvolti, pur avendo mangiato il sorgo (in quantità inferiore), si siano completamente ristabiliti, senza mostrare alcuna sintomatologia clinica.

Il caso è singolare ma non è l’unico. Il 6 agosto di un anno fa in Piemonte sono morte 50 mucche di razza piemontese in località Sommariva Bosco (Cuneo) per un’intossicazione acuta da acido cianidrico. La causa è stata proprio l’ingestione della durrina, la sostanza tossica presente nelle piante di sorgo selvatico, la cui quantità aumenta nei periodi di siccità.

© Riproduzione riservata Foto: Fotolia, AdobeStok

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Stefano
Stefano
21 Luglio 2023 16:20

Il termine “mucche” da una sito come il vostro non me lo sarei mai aspettato…

Roberto La Pira
Reply to  Stefano
21 Luglio 2023 17:06

Il termine corretto è vacche, come abbiamo anche precisato adesso nell’articolo. Ma nell’accezione comune la gente pensa alle mucche e non alle vacche e per questo abbiamo utilizzato questo termine non “scientifico” nell’articolo

Dario
Dario
30 Luglio 2023 00:53

Pianta talmente infestante che le “false rotazioni dei suoli agricoli” ne hanno accentuato l’infestazione . Solamente la rotazione con la foraggera erba medica si ottiene la bonifica dell’infestante.

Giovanni Ragni
Giovanni Ragni
Reply to  Dario
17 Agosto 2023 09:51

Salve, cosa intende con “false rotazioni”? Grazie

Mario (quello vecchio)
Mario (quello vecchio)
Reply to  Dario
17 Agosto 2023 20:57

Nei casi in oggetto stando ai giornali l’ipotesi del sorgo selvatico era stata abbandonata perché si trattava di pascoli seminati a sorgo ma fatti pascolare con le piante troppo giovani e cresciute poco per la siccità, un errore clamoroso dell’allevatore. E non solo suo, altri allevatori hanno perso allo stesso modo alcuni capi ma troppo pochi per fare notizia.

Massimo Micheli
Massimo Micheli
21 Agosto 2023 08:54

molto interessante