Domani lunedì 12 settembre ricomincia la disribuzione di 80mila pasti nelle scuole elementari, medie e negli asili milanesi . Il servizio, giustamente criticato da molti genitori, è fornito da  Milano Ristorazione una società di proprietà del Comune che attualmente  non dispone di un gruppo dirigente.    Il sindaco Giuliano Pisapia ha giustamente  “dimissionato” poche settimane fa il presidente  Roberto Predolin, che non ha certo  brillato per capacità gestionale. Anche il  direttore generale di Milano ristorazione, Mario Bianchi, è stato  “dimissionato”  pochi mesi  fa per vicende non proprio esemplari.

Attualmente chi gestisce un servizio di 80mila pasti? Il problema non è trascurabile  perché la qualità del pasto dipende dalle  modalità di acquisto dei prodotti, dai capitolati di appalto, dalla scelta dei menù, dai cuochi … e da molti altri aspetti  affidati allo staff dirigente.

L’auspicio è che il Sindaco, cui spetta il compito di nominare i nuovi dirigenti, faccia scelte oculate. Il criterio principe deve essere quello della professionalità . Per gestire Milano Ristorazione  occorrono manager eccellenti, con una lunga esperienza  nel settore e non persone che non sono mai entrate in una centro cottura come ha fatto la giunta Moratti . Solo la nomina di questi dirigenti di provata capacità  può  migliorare un servizio gestito per anni  male e con scarsa professionalità.

La  situazione però non lascia presagire la svolta necessaria. Sul Corriere della Sera e su la Repubblica di domenica 11 settembre si fa il nome del  dottor Franco Berrino direttore del Dipartimento di medicina preventiva dell’Istituto dei Tumori di Milano, come presidente di Milano Ristorazione. Questa sarebbe una scelta  del tutto inopportuna. Che titolo ha Berrino per gestire o per fare da consulente a una società che serve 80 mila pasti al giorno?  La sua esperienza  professionale ha poche affinità con il ruolo da ricoprire. Berrino non si è mai occupato di ristorazione per grandi collettività, da anni lavora sulle  diete  per persone malate di tumore proponendo una sua dieta particolare.

Una persona che si occupa di diete per i malati di tumore quale contributo può dare a Milano ristorazione che serve pasti a bambini sani?  Seguendo questo criterio  dovremmo affidare   le visite mediche dei bambini a medici oncologi e non a pediatri!

Certe teorie molto particolari del dottor Berrino sono in aperto  contrasto con le linee guida per la Ristorazione collettiva stabilite dall’Inran (vedi allegato) , come quella  di sostituire carne e prosciutto nella dieta dei bambini milanesi con la pasta e fagioli. Anche l’ultima novità della  farinata , farà sicuramente impazzire i bambini.  La cosa ottimale per chi deve gestire il menù di 80 mila bambini  è di  attenersi alle indicazioni presenti nelle Linee Guida dell’Inran, le uniche indicazioni istituzionali per un’alimentazione equilibrata basata sulla dieta mediterranea e secondo la tradizione italiana. 

Speriamo che Pisapia non faccia errori come quelli della giunta Moratti, che per migliorare il servizio ha addirittura nominato Gualtiero Marchesi come consulente!   A Pisapia consigliamo di guardare come viene gestito il servizio in altri comuni come Genova, Roma  … che non hanno mai pensato di coinvolgere l’istituto dei tumori per dare da mangiare ai ragazzi, ne tanto meno di proporre regimi dietetici molto particolari come quelli di  Berrino.

Roberto La Pira 

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patrizia
patrizia
11 Settembre 2011 16:34

Io che molto spesso condivido i vs articoli e vi ringrazio per questo,ritengo, veramente che questo sia fazioso e superficiale….. per non parlare dell’ignoranza rispetto alla nutrizione adeguata per una collettività !!
io sono una nutrizionista e ho potuto costatare che ci sono pochi professionisti che hanno una visione a 360 gradi come il professor Berrino !!!!
Cercate di occuparvi di persone che in nome di una professione.. fanno danni irreperibili… soprattutto in ambito nutrizionale !!!!
io non so chi sia Roberto La Pira, ma da quello che ha scritto presumibilmente è un grande esperto di alimentazione… visto che ha la presunzione di criticare chi veramente si occupa seriamente della salute delle persone !!!
grazie per avermi dato questa opportunità.

Roberto La Pira
Roberto La Pira
11 Settembre 2011 17:11

Lei dice che Berrino è uno dei pochi che si occupa di alimentazione a 360°C. Forse non conosce gli esperti dell’Istituto nazione di ricerca per gli alimenti la nutrizione, che hanno redatto le Linee guida per una sana alimentazione, adottate in tutte le scuole. La dieta particolare di Berrino è studiata per i malati di tumore, e la sua filosofia alimentare differisce in modo sostanziale da quella dell’Inran. Mi chiedo perchè bisogna adottare sistemi originali su una popolazione composta da 80 mila bambini !
La mia non è una critica personale a Berrino. La dieta dei bambini di Milano non può essere firmata da un signore dell’Istituto dei tumori, ma deve risultare in linea con i principi di una sana alimentazione e rispettare criteri scientifici e non teorie "personali".

Giuseppe
Giuseppe
12 Settembre 2011 07:40

Caro Sig. La Pira, il professor Berrino si occupa di alimentazione sana ed è per questo che è preventiva e per la lotta dei tumori. Il professore parla infatti di cerali, legumi, frutta e verdura… non le sembra un alimentazione sana per un bambino? O è meglio una fettina di maiale macellato chissà quanti giorni prima? Collabora anche con il tecnologo alimentare Pino Africano che spero conoscerà e con l’amministrazione comunale di Bari per una corretta alimentazione in ospedali ed altri istituti. Secondo la mia opinione non ci sarebbe persona più azzeccata al ruolo, la salute parte dai bambini e prima di tutto bisogna curarla nell’alimentazione scolastica. Guardi anche gli studi fatti da AltroConsumo e cosa succede ad affidare i pasti alla CIR o simili. P.s. ultimamente il sito perde qualità negli argomenti…

Federica
Federica
12 Settembre 2011 07:51

Il punto è che l’impostazione di Berrino è basata sulla dieta macrobiotica, sulla cui scientificità vi sono seri dubbi, essendo più una "filosofia di vita" (o addirittura religione).

Da pediatra posso dire che le pubblicazioni scientifiche sulla dieta macrobiotica dimostrano possibili complicanze anche gravi in età evolutiva soprattutto se condotta in modo approssimativo e senza un adeguato follow-up medico.
E’ auspicabile che la proposta di Berrino sia in ogni caso conforme alle linee guida dell’Inran, che si basano su solidissime e collaudati principi alimentari.

Roberta Bartocci
Roberta Bartocci
12 Settembre 2011 08:28

Dott. La Pira, anche io mi trovo in disaccordo con lei. Sono una biologa e mi occupo di nutrizione, anche in nell’ambito della ristorazione collettiva. Le linee guida dell’INRAN non sono aggiornatissime e comunque, trattandosi di un documento ufficiale, ci si può benissimo attenere impiegando però proteine vegetali al posto di quelle animali proprio con l’esempio da lei citato. Che Berrino possa non essere la figura adatta a gestire Milano Ristorazione potrebbe essere condivisibile ma la sua esperienza e preparazione in materia di nutrizione in generale e per il malato oncologico in particolare è indiscutibile e all’avanguardia. Su alcuni professionisi dell’INRAN, nutro invece poca stima, ma questo è un mio pensiero personale. Buon lavoro

gianni moratello
gianni moratello
12 Settembre 2011 09:19

Per me è abbastanza evidente che Berrino non sia l’uomo giusto per gestire Milano Ristorazione, al massimo può fare il consulente scientifico.
E’ altrettanto evidente che Lei sig.La Pira non ha studiato abbastanza a fondo l’approccio di Berrino, o comunque non ha avuto modo di valutarne sul campo l’effetto sulle persone sane, cosa che invece io faccio quotidianamente, con splendidi risultati.

serena
serena
12 Settembre 2011 12:57

Buongiorno,
credo che il Dott. Berrino sia la persona piu’ indicata per questo ruolo sia per la competenza e sia perche’ il suo lavoro e’ libero da "sponsor". Inoltre spesso si parla di "dieta macrobiotica" senza sapere di cosa si sta parlando. Credo che eliminare cibo industriale, eccessivo consumo di zuccheri "semplici", introdurre legumi e variare l’alimentazione anche in base alla stagionalita’ dei prodotti non puo’ che far bene. Lo diceva anche la bisnonna! Di cosa abbiamo paura??

Paolo
Paolo
12 Settembre 2011 22:22

Sig. La Pira, il suo articolo è davvero molto aggressivo. Nemmeno avessero proposto lo chef di McDonald ad occuparsi di nutrizione dei bambini. Non credo che lei conosca nè il Prof. Berrino, nè le sue indicazioni nutrizionali, la invito serenamente a documentarsi. In ogni caso non vedrei il contributo del Prof. Berrino come una minaccia alla salute dei bambini, tanto da essere cosi allarmati. Il ruolo proposto a Berrino e di tipo direzionale, di indirizzo, non deve avere competenze di ristorazione.
In merito alla farinata cosa ci vede di male? I bambini vanno educati all’alimentazione, altrimenti le loro scelte saranno indirizzate verso un alimentazione poco sana ma molto sponsorizzata dalle grandi multinazionali; il big mac con patatine fritte e coca cola sarà destinato ad essere preferito alla farinata, con buona pace dell’alimentazione salutare: i nostri bambini saranno sempre più obesi.

daniele
daniele
12 Settembre 2011 19:02

Mi unisco a chi invita a documentarsi e a fare del buon giornalismo, prima di esprimere giudizi affrettati. Anche io ho avuto modo di seguire i consigli del Dott. Berrino, e dei suoi collaboratori, e ne ho tratto benefici pur non essendo paziente oncologico. Peraltro non è del tutto vero che Berrino sia del tutto alieno dal campo della ristorazione. Suggerisco all’autore dell’articolo di iscriversi a uno dei corsi tenuti a Cascina Rosa ( http://www.istitutotumori.mi.it/istituto/cittadino/cascinarosa_origini.asp ).

Roberto La Pira
Roberto La Pira
12 Settembre 2011 19:37

La discussione sta prendendo una piega non proprio corretta. Il problema da discutere è se Berrino e le sue diete sono la soluzione migliore per gestire 80mila pasti. Io mi chiedo come si fa ad affidare a Berrino e a un genitore (come si dice tra gli addetti ai lavori) due dei tre posti nel consiglio di amministrazione di Milano ristorazione. Come si può pensare che la farina di ceci sia un piatto valido da proporre a 80 mila bambini. Come si può pensare di affidare a gente inesperta o improvvisata la gestione del più grande ristorante d’Europa. Io forse non ho studiato a fondo la dieta dell’istituto dei tumori ,ma ho una conoscenza tecnica specifica del settore e ho lavorato per anni nella ristorazione collettiva.

Giuseppe
Giuseppe
13 Settembre 2011 08:22

Gente inesperta? Ma sa di chi sta parlando? Visto che Lei, come dice, non conosce i miglioramenti portati da Berrino, è pregato di studiare ed informarsi, da bravo giornalista, prima di scrivere un articolo. La farina di ceci è sicuramente valida per i bambini, come lo sono gli altri legumi, frutta e verdura di stagione e un ridotto consumo di proteine animali. Di questo parla Berrino, le sembra tanto sbagliata come alimentazione per un bambino?

elisa barbieri
elisa barbieri
13 Settembre 2011 08:34

Personalmente sono molto contenta e serena di sapere che la direzione sarà data al Prof. Berrino. Sono convinta che (come sempre) svolgerà un lavoro coscienzioso e competente per la salute dei nostri piccoli. Poi starà alle famiglie completare l’opera organizzando gli altri pasti.
Un’ultima cosa, vorrei chiedere al Signor La Pira, se mi può far capire perchè vede così di cattivo occhio la farinata di ceci????
sono toscana e cresciuta a cecina, credo che sia uno dei piatti migliori della tradizione italiana!

Barbara Rav
Barbara Rav
13 Settembre 2011 11:43

Caro Signor La Pira,

sono legittimamente sbalordita per quello che ho potuto leggere nel suo articolo e, prima di scriverLe, mi sono interrogata sul piccolo cameo di â

dasdas
dasdas
13 Settembre 2011 12:48

asdddddddddddd

luisa brambilla
luisa brambilla
13 Settembre 2011 14:00

Non vorrei coinvolgermi nella polemica sulla figura del prof. Berrino. Ma fare due osservazioni terra terra. uno: il problema quando si parla di mensa e di mensa scolastica, di pasti preparati in centri a volte piuttosto lontani dalla sede scolastica dove verranno mangiati, è il gradimento dei bambini. non è che siccome una cosa fa bene, i bambini la mangiano. lo fanno se sono abituati a farlo anche a casa. e se sono abituati a farli i bambini che siedono accanto a loro. si può stare sicuri che bastano uno o due bambini di quattro anni, simpatici a tutti, contrari, per dire, alle carote al burro perchè tutto il tavolo le lasci lì. importa allora sapere che gradimento ottengono i legumi e in quali preparazioni per poterli offrire nel modo giusto e sperare che arrivino alal giusta temperatura nelle scodelle. la pasta fagioli gelida a gennaio può essere deliziosa ma avrà poco successo.
secondo: forse mi sono persa qualcosa io, ma queste innovazioni, posto che siano o meno corrette, prevedono il coinvolgimento dei genitori? perchè nessuna dieta calata dall’alto, se pure perfetta, funziona solo perchè fa bene.
la dieta non capita dai bambini perchè non capita dai genitori, passa direttamente nel bidone.
e siamo sicuri che tra gli 80mila bambini, che affollano i tavoli di milano ristorazione, non ci sia qualcuno a cui faccia bene mangiare la fettina almeno a mezzogiorno, visto l’impoverimento generale?

alberto
alberto
13 Settembre 2011 14:36

Concordo che spesso ai bambini "CERTI CIBI" non piacciano anche se fanno bene ma ci siamo chiesti perchè?

Ho visto che nell’articolo vengono citati i valori nutrizionali dell’inran, avete provato a confrontare ad esempio (ma si possono paragonare tanti altri alimenti) la scheda dei ceci con quella della carne prima di dire che stiamo impoverendo l’alimentazione?

ma soprattutto se un bambino si impunta e vuole mangiare solo quello che dice lui, e consideriamo che spesso quelle che sembrano le "sue scelte" sono pressioni dei mass media, il ruolo degli adulti quale sarebbe???

La mensa scolastica occupa un ruolo molto importante nella società e a mio parere è giusto che il cibo che viene servito sia di ottima qualità e di equilibrato valore nutrizionale così come da proposta del Prof. Berrino.

sonia vigorelli
sonia vigorelli
13 Settembre 2011 14:48

Il Prof. Berrino è qualificato al ruolo e soprattutto non influenzato dalle pressioni della società che spesso giustifica scelte di cibo NON adatto ne’ agli adulti ne’ tanto meno ai bambini.

p.s. non so chi ha scritto che la pasta e fagioli a gennaio viene preparata al mattino e quindi arriverebbe fredda e non più buona e invece la fettina si’???

comunque grazie della democrazia che state dimostrando nel darci la possibilità di esprimere i nostri pensieri.

Federica
Federica
13 Settembre 2011 22:43

Quello che dice Luisa Brambilla è giustissimo, anche la dieta più "sana" sarà un fallimento se non accompagnata dal giusto coinvolgimento, dei bambini e delle famiglie, e non mi sembra si stia facendo molto in tal senso.

Per la cronaca, Berrino ha già collaborato con milano ristorazione come consulente per tutto lo scorso anno scolastico, e i piatti proposti sono stati quasi totalmente rifiutati, vedremo cosa saprà fare come presidente.

Gaetano Marri
Gaetano Marri
14 Settembre 2011 03:21

Lasciamo la parola al dott. Berrino: «Il nostro obiettivo è ridurre la densità calorica degli alimenti destinati ai bambini limitando i prodotti animali a favore di quelli vegetali, meno nocivi â

Roberto La Pira
Roberto La Pira
14 Settembre 2011 06:48

Rispondo brevemente a Barbara Lav.
Non sono un medico ma un tecnologo alimentare. Questo può essere un limite, ma le aziende di ristorazione collettiva nel loro staff hanno raramente medici ,mentre troviamo ma tecnologi, cuochi, manager e tecnici del settore che sanno cucinare, redigere capitolati, scegliere le materie prime e gestire il personale.
Quello che molte mamme non capiscono è che la ristorazione collettiva non è lâ