Una miniera di indirizzi preziosi, per trovare frutta e verdura a “chilometro zero”, formaggi di cascina, legumi e cereali sfusi o erbe aromatiche: “Milano low cost – Guida anticrisi alla città più cara d’Italia”* è tutto questo e anche molto altro.
Un vero e proprio vademecum, nato dalla rete dove gli autori Bruna Gherner e Luca Giorgelli hanno dato vita nel 2010 al blog Survivemilano.it che continua a crescere in parallelo al libro, grazie anche al contributo dei lettori cui viene esplicitamente richiesto di segnalare indirizzi interessanti spiegando nel dettaglio le ragioni della segnalazione.
Con il libro e il sito è possibile scoprire non solo quali sono i mercati più interessanti ma anche quali banchi propongono rare varietà di verdura o dolci tipici, in quali cortili si nascondono mercatini biologici o chilometro zero, dove trovare vino sfuso o torrefazioni artigianali, senza dimenticare i consigli per fare in casa il pane o lo yogurt . «Il nostro è un low cost sui generis, – spiegano gli autori, – che propone di spendere meno senza rinunciare alla qualità».
Il volume non è dedicato solo alla spesa alimentare, ci sono anche capitoli sulle attività culturali, l’abbigliamento cheep, senza dimenticare gli indirizzi utili per mangiare fuori a buon prezzo, e perfino una mappa delle fontanelle comunali.
L’iniziativa per ora è limitata a Milano, ma non si esclude che in futuro possa allargarsi ad altre città. Per chi fosse interessato a incontrare gli autori, la prossima presentazione del libro è fissata per venerdì 9 novembre alle 18 presso la Biblioteca Pubblica del Parco Sempione.
Paola Emilia Cicerone
Foto: Milano-low-cost.it
*Bruna Gherner e Luca Giorcelli, Milano low cost – Guida anticrisi alla città più cara d’Italia, Milano, BUR-Rizzoli, 2012 – (€ 9,90)
non sono d’accordo, quando vengo a Milano frequento i mercati rionali comunali ma anche negozi, e non necessariamente in periferia, vi posso garantire che se non scegliamo boutique del prosciutto e frutta lustrata da natura morta potete veramente spendere meno che in paese. Ieri al mercato ho acquistato a prezzi più bassi che il mio fruttarolo ed un giretto dal salumiere ha fatto bene al mio portafoglio