Nella vicenda dei pasti serviti a 70 mila bambini delle scuole di Milano c’è un’anomalia che molti genitori non conoscono. Si tratta del nuovo menù  scelto dalle mamme della Commissione mensa cittadina insieme al vicesindaco di Milano nel mese di  agosto 2011, e dallo staff tecnico di Milano Ristorazione della precedente gestione. Il nuovo menù ha eliminato i piatti preferiti dai bambini come il gelato (indice di gradimento 100%), la fesa di tacchino al latte (96%), i tortellini di carne in brodo (87%), il tonno (85%), lo yogurt (78%)…..

Per contro sono arrivate frittate, minestre d’orzo e di farro che però hanno un indice di gradimento inferiore al 30%. Dal menù è sparito il prosciutto cotto, c’è meno carne e anche la pasta in bianco è scomparsa. Questo menù adottato nelle scuole  a metà ottobre sposa molte teorie dietetiche del prof. Franco Berrino, che propone un profilo vegetariano-vegano con grosse limitazioni per la carne e gli insaccati e altri prodotti alimentari di origine animale, che invece piacciono a molti bambini.  L’anomalia milanese è proprio la dieta Berrino che si contrappone alle linee guida  adottate in tutta Italia  dell’Istituto nazionale della nutrizione. Queste linee guida  non prevedono hamburger  patatine e Coca-Cola come qualcuno pensa, ma indicano un pasto bilanciato con salumi,  formaggi, verdure e anche piatti che i bambini milanesi mangiano molto volentieri come  i tortellini in brodo, il gelato, la pizza  e altri scomparsi dal menù Berrino, senza consultare i diretti interessati e senza considerare le indicazioni emerse da ricerche condotte sugli alunni dalla stessa Milano Ristorazione. Da alcuni interventi letti sui quotidiani milanesi sembra che i nuovi menù stiano sostituendo  un regime dietetico sbilanciato. Non è assolutamente così.  I menù dell’anno scorso erano calibrati, e il bilancio dietetico era stabilito dai nutrizionisti delle Asl.

I problemi riguardavano  la gestione dei pasti carente,  le modalità di preparazione insoddisfacenti, le disfunzioni dovuti a ritardi, la qualità di alcune materie prime e la presentazione. Insomma problemi tecnici  e non di menù che la nuova gestione di Milano Ristorazione sta cercando di risolvere. La sensazione è che i bambini non sono proprio entusiasti  delle nuove proposte alimentari e che il numero di piccoli scontento sia aumentato.  Sì la dieta Berrino non piace molto e non certo perchè i piccoli vogliono mangiare ogni giorno hamburger patatine  e Coca-Cola come qualcuno dice,  ma perchè certi piatti sono difficili da proporre. 

Per fortuna si sta facendo una sperimentazione in un gruppo di scuole su nuovi piatti come: purè di patate con latte di soia, sulla farinata di ceci con zucchine e sul tortino di legumi. Milano Ristorazione  sta valutando questi aspetti e in febbraio dovrebbe fare un primo  bilancio.  Se  gli avanzi nei piatti  saranno  aumentati rispetto all’anno scorso è opportuno iniziare a discutere seriamente sulle anomale scelte dei menù scolastici milanesi.

Roberto La Pira

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leleteo
leleteo
14 Dicembre 2011 17:03

In spregio alla scelta DEMOCRATICA dei genitori membri della commissione interna, che ha espresso la volontà di proporre un menù alternativo ed equilibrato, lei rappresenta con forza gli interessi dei bambini, che, â

Pellegrino Artusi
Pellegrino Artusi
15 Dicembre 2011 00:16

Beh, La Pira, l’ha proprio fatta fuori dal vaso….D’altro canto cosa aspettarsi da un "giornalista" che afferma (Corriere della Sera) che Panettone e Pandoro industriali sono uguali a quelli di pasticceria e poi ci ritroviamo il logo della Bauli come sponsor del suo sito? Nelle etichette dei prodotti da forno industriali ci trovo sempre lo sciroppo di glucosio(vedi Berrino), mentre il mio pasticcere usa lo zucchero…..Che coerenza La Pira, che coerenza!

Roberto La Pira
Roberto La Pira
15 Dicembre 2011 07:58

Gentile Artusi, le mie teorie sulla bonta del Panettone e Pandoro industriale che considero il prodotto principe della pasticeria industriale italiana (tant’è che nel 2005 è stato approvato un regolamento che disciplina la ricetta) risalgono a qualche anno fa, ma forse lei era distratto quando scrivevo queste cose sul Corriere e su altri giornali e non avevo sponsor.
(prima di azzardare ipotesi strane sugli sponsor,si legga nel sito la posizione della redazione nei riguardi degli inserzionisti e poi avanzi delle critiche a cui risponderò volentieri). In ogni caso lei dice bene che i prodotti da forno hanno spesso lo sciroppo di glucosio (un ingrediente non certo problematico come sostiene senza alcuna prova scientifica Berrino), ma io parlo di Panettone e Pandoro dove si usa solo zucchero proprio come il suo pasticcere.

Giorgio Zennaro
Giorgio Zennaro
15 Dicembre 2011 08:04

Perché la critica (neppure troppo velata) prima di un’oggettiva verifica? E neppure il finale "possibilista" permette di dimenticare gli affondi del testo precedente..
Penso si possa essere concordi nel considerare che il pasto scolastico non genera l’equilibrio di un’intera giornata alimentare (non sapendo poi cosa i ragazzi mangiano negli altri 4 momenti), ma di certo allo stesso pasto possiamo dare almeno una quota della responsabilità educativa. Perché perdere quindi l’occasione?

Righini
Righini
15 Dicembre 2011 08:33

Concordo pienamente con il commento di Leleteo sugli "share" di gradimento pur non conoscendo la dieta Berrino. E’ normale che i bambini non gradiscano le nuove proposte, ma, in un’ottica di variegatezza alimentare, ritengo che i gusti dei nostri figli debbano pian piano essere abituati a "nuovi" alimenti e nuovi sapori, che invece sono ribaltati appena escono da scuola a causa dell’ignoranza alimentare di chi gli sta intorno!!

elisa barbieri
elisa barbieri
15 Dicembre 2011 08:56

signor la pira, lei probabilmente non è informato sulle "nuove", (si fa per dire) ricerche scientifiche che stanno portando ormai da diversi anni "professori" a consigliare diete perfettamente in linea con le scelte del Dott. Berrino. Senza andare troppo lontano e fare nomi che forse ai più sono sconosciuti, a milano ad esempio abbiamo il Prof. Veronesi, che guarda caso anche lui è oncologo… sarà una coincidenza, vero? inoltre oltre all’aspetto scientifico trovo che sia buon senso variare il menù dei bimbi anche con cibi della tradizione come farro, orzo, sia per le interessanti proprietà, sia per aiutare i bambini a non fissarsi sui soliti 4 cibi per tutta la vita. Variare, variare, provare cibi nuovi aiuta molto soprattutto ad aprire la mente…

Roberto La Pira
Roberto La Pira
15 Dicembre 2011 09:20

Gentile Elisa Barberi, sono d’accordo con lei il prof. Veronesi è un oncologo famoso e apprezzato a livello internazionale. Ho invece seri dubbi sulle sue conoscenze a livello nutrizionale. Più volte ha espresso sui giornali pareri discutibili, proprio perchè non ha conoscenze specifiche che invece riconosco ad altri esperti più qualificati dell’Inran o dell’Iss. Veronesi spazia anche sull’energia ….. e dice cose molto discutibili tgliendo il campo ad altri più esperti e qualificati.

Emma
Emma
15 Dicembre 2011 09:31

Probabilmente la mia sarà una voce fuori dal coro, ma penso sia giusto anche questo.
Io penso che all’interno di un pasto consumato a scuola ci DEBBA essere almeno un primo o un secondo che ai bambini genericamente piaccia. Non mi sembra giusto infatti che ci siano bambini delle elementari che escono da scuola alle 16.30 con solo un panino nella pancia… Comprendo appieno tutte le belle parole sull’educazione alimentare e via discorrendo, ma ritengo assolutamente prioritario non lasciare bambini digiuni solo perchè hanno gusti un po’ difficili…

elisa barbieri
elisa barbieri
15 Dicembre 2011 10:12

@emma
nonostante abbia solo 30 anni e da piccola ero considerata una bimba "dai gusti difficili" i miei non hanno mai pensato che potessi morire di fame… quindi non me la davano vinta e alla fine ho imparato il VALORE del cibo!
il loro approcio non è mai stato stile "punitivo" anzi…
mia mamma mi coinvolgeva nel preparare la cena e anche le cose che non mi piacevano hanno iniziato a piacermi. Potere dell’amore e della fiducia che si ha nella mamma??
Siamo nel 2011 e siamo in italia, qui i bimbi non muoio di fame spesso il problema è il tipo di cibo, "gustoso" "energetico" e privo di nutrimento…

daniele
daniele
15 Dicembre 2011 11:03

Esatto. Credo che a molti sia capitato di andare a dormire saltando la cena perchè mamma e papà decidevano che era ora di mangiare un po’ di verdure. E non è mai morto nessuno.
Inoltre dove sono i dati che giustificano la critica preventiva e testimonierebbero questi presunti digiuni, queste montagne di avanzi? Dove sono? Se si vuole fare informazione che si pubblichino i due menù, attuale e precedente, COMPLETI DI INGREDIENTI; non la selezione parziale utile a sostenere la tesi dell’ "anomalia da risolvere".

gabriella
gabriella
15 Dicembre 2011 11:53

Credo proprio che se le mamme hanno scelto questo menu sia per il bene del futuro dei propri figli, visto che questo corpo nel quale viviamo ha delle regole e se impariamo a rispettarle da piccoli forse riusciamo a vivere una vita più di qualità. Il prof. Berrino a quanto mi risulta è un ricercatore di tutto rispetto. Questo articolo mette in discussione e a confronto diversi modi di vedere le cose, d’altra parte nel mondo in tutti i campi c’è sempre chi sostiene una cosa e chi sostiene l’esatto contrario, ma la cosa più grave sarebbe mettere in discussione la libertà di scelta di un gruppo di mamme sulla dieta dei propri figli a scuola, e su questo invito tutti a meditare e a prendere coscenza.

Roberto La Pira
Roberto La Pira
15 Dicembre 2011 12:00

Ma non spetta alle mamme stabilire il menù che devono seguire i figli a scuola! I genitori devono intervenire se i piatti vengono preparati male, se il cibo arriva freddo, se ci sono problemi, possono proporre anche alcune varianti ma non certo definire il menù ignorando le linee guida. Non hanno titoli e autorità per farlo, come è invece successo a Milano.

Sabina Uberti-Bona
Sabina Uberti-Bona
15 Dicembre 2011 12:00

Sarebbe molto molto interessante sottoporre il menù – ad esempio – dell’inverno 2010 al giudizio di La Pira, che è evidentemente – versus Berrino e Veronesi, un massimo nutrizionista. Se prima di lanciare un articolo con questi temi, lei mi argomentasse con gli stessi toni la difesa di quel menù, potrei pensare che lei detiene una sua particolare, avanguardistica idea di alimentazione. IN mancanza di ciò, quello che lei fa ha per me una sola parola. LOBBYNG! perchè e per cosa, lo scopriremo certamente vivendo. Così per la cronaca: le frittate sono nei menù di Milano Ristorazione QUANTO meno dal 2009 (ma cretamente da prima); il famoso piatto tonno, uova e insalata – che viaggiava introno ai 7 gradi centigradi per il problema delle salamoia delle uova, aveva scarsissimo gradimento; il gelato era pieno di additivi industriali; i tortellini DI MAGRO hanno un gradimento vicino al 90%. Ho infine avuto la fortuna (!), di assistere ai panel test di Milano Ristoraizone, e non ho esitaizoni nel affermare che decidere i gusti dei bambini e l’accettabilità di una nuova pietanza con quel sistema, non fa davvero onore ne alla scienza della statistica, ne a tutto il lavoro che il personale di cucina di MIlano Ristorazione svolge quotidianamente. Il giorno che lei chiarirà quali sono le sue vere intenzioni, sarà più facile avere un dialogo costruttivo che non strumentalizzi il pasto DEI BAMBINI per oscuri fini. Cordiali Saluti, Sabina Uberti-Bona, Rappresentanza Cittadina Commissioni Mensa. (PS è davvero convinto che il compito delle "MAMME" e del vicesindaco sia quello di decidere i menù dei bambini?)

daniele
daniele
15 Dicembre 2011 12:32

Ma questo menù anarchico, che ignora le linee guida con pericolosissime "frittate, minestre d’orzo e di farro" , si può leggere o no? Daniele

elisa barbieri
elisa barbieri
15 Dicembre 2011 12:51

quello che leggo ha dell’incredibile… non è che le mamme si sono svegliate e hanno deciso un menù, semplicemente degli esperti hanno proposto alcune soluzioni e INSIEME hanno scelto la soluzione che pensano possa essere la migliore. inoltre non è che se una è mamma non può avere nessun altra competenza e comunque non è che essere mamma è sinonimo di ignoranza. Chi ci ha nutrito per anni senza gli scienziati e i ricercatori????

Roberto La Pira
Roberto La Pira
15 Dicembre 2011 13:01

Per Daniele, il menù si trova nel sito di Milano Ristorazione.
Per Sabina Uberti-Bona, io faccio il giornalista e non redigo i menù. Conosco un pò la ristorazione collettiva perchè ho lavorato nel settore 3 anni e sono tecnologo alimentare. Ho sempre scritto di ristorazione collettiva e la mia vera intenzione è di continuare a farlo su questo sito e sui giornali. Ritengo che da anni ci siano realtà dove si gestiscono molto bene i pasti dei bambini e da li bisogna partire, non improvvisando nulla e non affidandosi a improbabili esperti come ha fatto Milano Ristorazione per anni.

Elisa
Elisa
15 Dicembre 2011 13:26

Io ho due bambini iscritti rispettivamente alla scuola materna e al nido. Pur beneficiando parzialmente dei menu standard poichè modificati da diete sanitarie sono stata soddisfattissima dei nuovi menù. I vecchi erano pienissimi di formaggio e latticini e non erano abbastanza proponedo sempre le stesse verdure e scarsa variabilità di cereali. E’ ovvio che se si segue il gradimento dei bambini questi mangerebbero pizza e gelato ogni giorno, non mi sembra che questo debba influenzare eccessivamente i menù. Io trovo invece la proposta alimentare ottima e spero si possa continuare su questa linea magari proponendo la frutta prima del pasto.

Roberto La Pira
Roberto La Pira
15 Dicembre 2011 13:33

Gentile Elisa, 30 anni fa a Milano alcune scuole avevano iniziato a distribuire al mattino la frutta prevista per il pasto delle 12,40. In questo modo la frutta diventava la merenda delle 10,30 e nessuno portava merendine e focacce in classe. Una buona idea che babasterebbe poco a
riproporre

andreina tummolo
andreina tummolo
15 Dicembre 2011 14:19

Egr. Sig. La Pira, visto che si picca di fare il giornalista, la pregherei di VERIFICARE le notizie prima di scriverle. Non dovrebbe, forse, essere questo uno dei primi compiti di un bravo giornlista?
Se lo avesse fatto (o voluto fare!!), avrebbe appreso da tempo che:
1. le cosiddette "mamme" (ma non ha ancora imparato che ci sono anche dei papa’ che si occupano dei propri figli e quindi anche di refezione scolastica??) ad agosto erano forse in vacanza, di certo non in riunione con MiRi. Alcuni incontri sui menù si sono tenuti a luglio e a settembre, sulla base di proposte fatte da TECNICI di Milano Ristorazione e avallate dalla ASL e le mamme hanno potuto solamente suggerire e richiedere alcune cose, recepite solo in parte;
2. se confronta il menù di oggi con quello invernale dello scorso anno scolastico vedrà che sono molto simili e quel menù risale a "tempi non sospetti" in cui le sue amate mamme non avevano ancora potuto fare "danni". Dunque, qualcosa non torna…
3. le commissioni mensa hanno sempre contestato queste orribili frittate, chiesto pesci meno "pericolosi" ma appetibili tanto quanto il tonno (vedi sgombro) e mille altre cose che lei si guarda bene dal citare, pur conoscendo benissimo tutte le nostre richieste, in quanto ha chiesto e ottenuto da noi molte informazioni, sempre nella massima trasparenza, partecipando anche a nostri incontri ed assemblee.

Avrei molto altro da aggiungere, ma mi limito ad osservare che se lei omette volutamente informazioni che conosce benissimo, un motivo ci sarà. Non posso che concordare con Sabina Uberti-Bona: non so dove lei voglia andara a parare, ma di certo la sua è come minimo una premeditata azione lobbistica, se non di più. E questa scarsa trasparenza ed acredine nei confronti del Prof. Berrino e delle "mamme" delle commissioni mensa, ingiustificate a meno di non pensare a motivazioni diverse, mi lasciano quanto meno perplessa.
Andreina Tummolo – membro cm mensa e Rappresentanza Cittadina

Federica
Federica
15 Dicembre 2011 15:04

Da biologa nutrizionista e quindi professionalmente molto interessata all’argomento mi permetto di dire la mia. I menu me li sono letti e mi sembrano correttamente bilanciati sia quello passato che l’attuale. Certamente nel nuovo si intuisce il desiderio di passare anche messaggi nuovi, secondo me molto importanti, come l’uso di cereali integrali, l’uso di cereali cosìddetti meno conosciuti come il farro, ridurre il consumo di pesci come il tonno che, oltre ad essere sovrasfruttati in termini ecologici presentano il problema di bioaccumulo di metalli pesanti che conosciamo bene. Ma un altra importante riflessione secondo me non ci deve sfuggire: è il "cosa" viene proposto a questi bambini in termini di qualità dell’alimento! Ad esempio i tortellini (e da bolognese potrei spezzare una lancia a favore!) che tortellini sono?!?! sono artigianali? o industriali? contengono ripieno infarcito di olio di palma per caso!??! E il prosciutto cotto invece? Sappiamo bene delle insidie che si nascondono in questo prodotto apparentemente così naturale! E sappiamo anche che purtroppo i capitolati di acquisto spesso non si orientano correttamente verso la vera qualità!
Nel complesso quindi a tavolino questa dieta mi sembra che porti messaggi nuovi e spunti educativi importanti poi la realtà è sempre un’altra storia……