Michelle Obama farà una visita in Italia questa settimana, accompagnata dalla mamma e dalle due figlie. Prima tappa Milano per l’Expo, il 17 e il 18 giugno, poi in Veneto per incontrare i militari della base americana a Vicenza e infine un tour a Venezia.
All’esposizione universale si fermerà al padiglione USA, chiamato “American Food 2.0”, dove parlerà di alimentazione, ambiente e cambiamento climatico. È anche un’occasione per promuovere a livello globale la sua iniziativa Let’s Move!, il programma per educare i cittadini americani, soprattutto i bambini, al mangiare sano e tenersi in forma.
“Non importa in quale parte del mondo viviamo – ha dichiarato la first lady parlando del suo viaggio – Tutti noi vogliamo per le nostre famiglie cibo nutriente e sano. Sono entusiasta che la nostra delegazione abbia l’opportunità di rappresentare gli Stati Uniti a questo evento globale, e di discutere valori condivisi e buone pratiche con gli altri Paesi partecipanti, così come continuiamo a impegnarci al massimo per sostenere un’America sana.”
La visita di Michele Obama a Expo non rientra nel classico protocollo istituzionale dei capi di Stato che ogni settimana visitano l’esposizione, ma ha un valore particolare per il lavoro condotto in questi cinque anni dalla first lady negli Stati Uniti dove ha portato avanti il famoso programma Let’s Move!.
Tutto era nato quasi come un gioco con l’orto nei giardini della Casa Bianca nel 2009, per poi allargarsi ad un programma vero e proprio l’anno successivo. L’obiettivo è formare le future generazioni di americani perché si nutrano in modo consapevole, partendo dall’educazione alimentare nelle scuole per arrivare ad influenzare la produzione di grandi aziende. Ad esempio, la Disney si è impegnata a promuovere o servire prodotti che rientrino nelle linee guida nutrizionali proposte dalla campagna, mentre la Birds Eye, una marca di cibi congelati, ha promesso di diffondere pubblicità che attraggano i bambini a consumare frutta e verdura.
L’ispirazione al cibo italiano e alla dieta mediterranea è sempre stata presente nella filosofia di Michelle, che invitò non certo casualmente Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, a Washington dove ha scambiato pareri e conoscenze con gli esperti dell’ente per la sanità americana, l’HHS.
Il progetto ha fatto tanto, tra cui ridurre del 6% la percentuale di bambini obesi fra i 2 e i 5 anni. Il risultato può sembrare poco soddisfacente ma va paragonato al generale incremento dell’obesità che invece si registra in Europa e nei paesi occidentali tra i giovani. I numeri sono destinati a diminuire dato che sono ormai stati fissati degli standard. Nel 2010, il presidente Obama ha approvato l’Healthy, Hunger-Free Kids Act, grazie al quale migliaia di scuole americane possono garantire cibo più sano ai loro studenti. E nel 2012, l’USDA (l’ente per l’agricoltura) ha rilasciato nuove linee guida per regolare ulteriormente i pasti serviti nelle mense scolastiche.
In un’intervista al magazine Cooking Light, Michelle Obama ha detto: “Siamo molto orgogliosi dei cambiamenti che abbiamo riscontrato in tutto il Paese – principalmente del fatto che sembra che ci sia un nuovo modo in cui le famiglie considerano il cibo e cosa è sano. Si vede sempre più gente pianificare orti in comune. Si vede il cambiamento nelle mense scolastiche: degli standard più alti, più frutta, verdura e cereali integrali. Si vedono anche più scuole incorporare educazione fisica nell’orario scolastico.”
Per capire qual è l’importanza della cucina mediterranea per Michelle e quanto sia grande il convincimento di voler apportare modifiche alle abitudini alimentari degli americani basta dire che nella sua ultima intervista per Cooking Light Michelle Obama cita una delle nostre ricette più classiche: “…bastano un po’ di pomodori, basilico e pasta; si aggiunge una manciata di spezie e si ottiene un pasto delizioso.”
Michelle Obama predica bene e razzola male. Appena ha messo piede nel Padiglione Zero ha BENEDETTO la Nutella!!!