“Orgoglio Italia!” si legge su un grande cubo attorno a cui si snoda una lunga fila di persone in attesa di visitare Palazzo Italia. Prima di entrare, ai visitatori viene spiegato che sono due i messaggi che il nostro paese vuole mandare al mondo: recuperare l’orgoglio italiano e presentare proposte innovative attraverso un viaggio destinato a rivelare l’identità italiana.
Dopo questa premessa un po’ enfatica, si entra nella sala della “Potenza del saper fare” dove si vedono le varie presentazioni delle regioni e delle province autonome. La frantumazione burocratica tra le varie realtà porta a evidenziare anche esperienze non particolarmente innovative, come la produzione di vino o di olio, la coltivazione della liquirizia o un’applicazione telefonica che insegna come fare la raccolta differenziata, fino alla pasta fatta con un procedimento di essicazione lenta. Per vederle tutte, ci vorrebbero venti di minuti ma la fila preme all’esterno e i visitatori sono invitati a passare velocemente alla stanza successiva.
Attraversando per una piccola “Stanza del caos”, con luci psichedeliche e rumori cupi, si arriva allo spazio dedicato alla “Crescita senza regole?”, dove l’Italia, unica tra i paesi, sceglie di presentare i propri disastri naturali, attraverso piccoli schermi, che proiettano pezzi di telegiornali, con l’audio appena percettibile. Anche qui, ogni regione ha diritto al proprio disastro. La maggioranza dei visitatori scorre, dando solo una sbirciata o cercando di riconoscere il video della propria regione.
Si arriva alla stanza della “Potenza della bellezza”, tutta specchi, con foto di montagne innevate, cascate, laghi e mari. Bello l’effetto scenico, ma qualcuno si chiede cosa tutto questo c’entri con il tema dell’Expo: “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”. Anche nell’area successiva, un gioco di specchi accompagna le foto a tutta parete di chiese, palazzi storici, statue e monumenti. Si passa in un corridoio con 66 cartoline d’Italia e un grande video proietta il crollo della volta della chiesa di San Francesco ad Assisi, in occasione del terremoto del 26 settembre 1997, e l’azione di restauro. Il titolo è “La potenza della bellezza: come farla rinascere”. Poi, in un anfiteatro, quattro personaggi – designer, chef, architetto e studente – parlano dell’importanza del nostro paese, rispondendo alla domanda: “Il mondo senza Italia?”.
Del tema dell’Expo, ancora nulla, fino a quando in un corridoio appare un grande quadro di un mercato alimentare, che introduce alla stanza su “La potenza del limite. La potenza del futuro”. Ancora una volta tanti piccoli schermi, uno per regione, in cui ognuna di esse racconta un’esperienza nel campo dell’ambiente, degli alimenti e del riciclaggio dei loro scarti. La frantumazione in 21 racconti va però a scapito della forza del messaggio. Si passa poi al “Vivaio d’Italia”, dove un orto a forma di stivale presenta una pianta per ogni regione. La visita finisce con uno spazio dedicato ai bambini, “Il progetto Vivaio Scuole di Padiglione Italia”, in cui, contrariamente a quanto spiegatoci all’entrata, si dice che siamo nel Padiglione Italia.
Davanti a Palazzo Italia c’è il padiglione dell’Unione europea, che, per fortuna, non ha seguito la stessa impostazione e per fortuna ha scelto di non dare spazio ad ognuno dei ventotto paesi che la compongono. Il tema di expo viene raccontato attraverso la storia d’amore tra una scienziata e un agricoltore, l’unione tra il sapere e il saper fare, tra innovazione e tradizione. Lo stile narrativo è quello del cartone animato proiettato in due sale: nella prima si vedono però immagini statiche seguita da effetti speciali nella seconda. All’uscita, alcuni pannelli interattivi riprendono il filone della storia per parlare di agricoltura sostenibile, sicurezza alimentare, sanità animale. L’afflusso dei visitatori non è alto ma il gradimento pare buono, anche di fronte ai pannelli.
© Riproduzione riservata
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
Domanda: Quali e quanti stand hanno veramente beccato il tema?
Hai ragione, ho visto il padiglione dell’Unione Europea e devo dire che è stata una gradevole vivisita. .. stanca di tutta la folla e le pubblicità che si fanno gli altri padiglioni è stato bello staccare un pó e godersi il simpatico cartone 3D.
In pochi padiglioni ho riscontrato l’argomento principale di EXPO, l’alimentazione e nutrizione umana!