Expo 2015: dalla Spagna alla Russia, tra padiglioni che non comunicano nulla. Un tuffo nel passato dell’URSS con vodka gratis per tutti
Expo 2015: dalla Spagna alla Russia, tra padiglioni che non comunicano nulla. Un tuffo nel passato dell’URSS con vodka gratis per tutti
Beniamino Bonardi 8 Settembre 2015Con le eccezioni positive di Germania, Gran Bretagna e Olanda e il padiglione dell’Ue, gli altri paesi europei seguono il modello italiano, parlando di se stessi, facendo promozione turistica e comunicando ben poco sul tema dell’Expo. Per accedere all’area della Francia bisogna attraversare un orto dove sono esposte le fotografie di Matteo Renzi con il Presidente Francois Hollande e quella del ministro dell’ecologia Ségolène Royal che inaugura il padiglione. Varcato l’ingresso posizionato sotto un soffitto da cui pendono pentole, bottiglie e barattoli, si arriva in una zona dedicata all’acqua dominata da una grande bottiglia di minerale Evian. Proseguendo nella visita si notano due grandi schermi che proiettano lunghi video in francese, con sottotitoli. I temi riguardano la necessità di reinventare l’agricoltura, l’uso di pesticidi, la riduzione degli sprechi, la malnutrizione, l’obesità e la qualità nutrizionale del cibo. Altri video illustrano ricette varie, mentre un’ampia area è dedicata all’impatto ambientale dell’abbigliamento, il che offre l’occasione per un’esposizione storica dell’intimo femminile.
Il Belgio accoglie i visitatori con un cioccolatino che preannuncia il tema della prima parte del padiglione. Nella seconda zona, due pannelli in lingua inglese spiegano che gli insetti sono una soluzione sostenibile per la produzione di proteine animali, mentre altri pannelli sono dedicati al sistema acquaponico, in cui delle piantine vengono nutrite a ciclo continuo con gli escrementi dei pesci di un acquario, purificando contemporaneamente l’acqua. Chiudono il padiglione sedici postazioni video sul Belgio e la sicurezza alimentare, sempre in inglese, che incontrano poco il favore del pubblico.
All’entrata del padiglione della Polonia troviamo una scritta che recita: “Abbiate ogni speranza voi che entrate”. All’interno dopo aver attraversato un “Giardino magico”, si viene accolti da un video che riporta i dati sulla produzione e l’esportazione alimentare della Polonia. C’è poi un grande cubo con all’interno alcolici, sciroppi, scatole di puzzle e l’acqua minerale Perlage. Su un lato si nota un’esposizione di gioielli, mentre nella seconda sala si viene accolti da due grandi schermi che fanno promozione turistica, dei sacchi con semi vari, un altro video sulla cucina in un villaggio medioevale e un grande plastico con un trenino, tutto in cioccolato, tranne le rotaie. Fine del padiglione e delle speranze.
L’Irlanda espone grandi pannelli sulla natura del paese e afferma di essere la prima nazione al mondo a impegnarsi nell’export di alimenti 100% sostenibili e controllati da enti terzi. La Spagna illustra il proprio clima, i prodotti agricoli che vengono coltivati e le ricette del paese. L’Ungheria ha una sala per concerti al pianoforte e mette in bella vista birra, acqua e alcolici. La Romania si limita ad un’autopresentazione, così come la Slovenia, che punta su sale, acqua, miele e montagne. La Slovacchia parla di arte e la Repubblica Ceca di tessile ed esperimenti tecnologici. La Bielorussia ha un piccolo padiglione, con un video sulle miniere di sale e pannelli interattivi che raccontano i vari aspetti del paese. Passando per l’Estonia, che promuove il proprio legno di foresta per l’edilizia, Lettonia e Moldova, che fanno scarne presentazioni dei propri paesi, si arriva alla Russia, che si presenta con un tuffo nel passato, tornando ai tempi dell’Unione Sovietica. L’accesso esterno al padiglione è imponente, con un soffitto a specchio, oggetto di molte foto. Nella prima grande sala, le pareti sono tappezzate di piante coltivate e selvatiche, raccolte in 110 anni dall’Istituto russo per la coltivazione delle piante N.I. Valinov.
La storia dell’istituto viene raccontata su un grande pannello luminoso, generalmente ignorato dai visitatori, perché al centro della sala troneggia un grande bancone da bar, dove vengono offerte bibite analcoliche e, dal tardo pomeriggio, vino rosso e bianco ma, soprattutto, vodka. Il bancone ovale richiama sempre molta gente è garantisce un discreto successo di pubblico. Si prosegue con un altro bancone-cucina, dove in determinati orari vengono offerte degustazioni di cibo russo. Alla fine del percorso c’è un reparto gioielleria. Salendo le scale, si trovano riproduzioni di quadri di epoca sovietica sul mondo agricolo e poi, arrivati in un’altra sala, stampe su cotone e disegni sullo stesso tema dell’Avanguardia russa della prima metà del ’900. Ecco alcuni titoli di queste opere: Tanta neve – tanto pane!, Più grano al Paese!, La gloria della giovinezza sovietica risuona tra le spighe d’oro, Facciamo la raccolta in tempi serrati e senza perdite!, Imparate l’uso della tecnica agricola! A questo punto si arriva su una terrazza, che compete in altezza con quella degli Stati Uniti. Se nel padiglione USA domina PepsiCo, sul belvedere russo è la vodka Beluga a farla da padrona.
Tra i paesi dell’ex-Unione Sovietica presenti a Expo, il padiglione del Turkmenistan, dopo una gigantografia di quello che potrebbe essere il presidente del paese, presenta un’esposizione di mele, limoni, aglio, bibite, succhi, vini e alcolici, anche se il focus dell’area è l’industria del petrolio e del gas. L’Azerbaijan, invece, punta sull’arte e la cultura, con fiori e paesaggi e la presentazione della capitale Baku. Ci sono anche diciotto pannelli interattivi su alimenti e cibi tipici del paese. Ma la parte del leone la fa il padiglione del Kazakistan, dove c’è sempre una lunga fila, durante la quale i visitatori vengono intrattenuti da balletti, musiche e canti tradizionali. Il Kazakistan fa le cose in grande, e presenta l‘Expo intermedio del 2017, nella capitale Astana, che durerà tre mesi e sarà dedicato all’Energia del futuro. Tutto il padiglione è dedicato a presentare il paese: la sua storia, con una performance di disegni con la sabbia; video sull’importanza dei cavalli e dell’ovicoltura, gli interventi per il salvataggio del lago d’Aral, quasi prosciugato; videogiochi per bambini. Infine, il pezzo forte rappresentato dal “Teatro Movimento”, dove viene proiettato un video in 3D, con effetti speciali, sulla capitale Astana. Atmosfera da parco giochi e grande autopromozione.
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“Expo 2015: dalla Spagna alla Russia, tra padiglioni che non comunicano nulla.”
Tipico pensiero di ITAgLIOTA .
POverta’ intellettuale tipica di alcuni dinosauri itaGliani !!!!!!!!!!