È di ieri la notizia che la presidente Meloni durante la visita di re Carlo III d’Inghilterra, l’ha omaggiato di un barattolo gigante di Nutella, accompagnato da un biglietto decisamente informale in cui suggeriva al sovrano di utilizzare il regalo per risollevarsi il morale in un momento in cui si fosse sentito “un po’ giù di corda” È stata la stessa Giorgia Meloni a raccontare l’episodio, durante il suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, nel corso della quale è stato assegnato un importante riconoscimento proprio a Giovanni Ferrero.
Ignorate le eccellenze italiane
Mettendo un attimo da parte lo stile della comunicazione, più adatta a una festa tra amici che a un incontro con un capo di stato straniero, la scelta della Nutella ci sembra poco adeguata, per vari motivi. Intanto la presidente del Consiglio dovrebbe promuovere la qualità e il Made In Italy. La Nutella è un prodotto molto famoso in Italia, ma è prodotta in 11 stabilimenti nel mondo di cui solo due nel nostro Paese e poi utilizza in gran parte materie prime straniere. Resta poi il fatto che Ferrero è una multinazionale con sede in Lussemburgo.
Tra le migliori creme spalmabili non c’è Nutella
Ma il problema principale riguarda la qualità: ci si aspetterebbe che l’omaggio proponesse alcune tra le eccellenze italiane, e per quanto riguarda le creme spalmabili alla nocciola c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Solo due mesi fa La Compagnia del Cioccolato ha stilato l’annuale classifica delle eccellenze tra le varie tipologie, dal cioccolato amaro a quello al latte, alle praline e ad altro ancora.
Per quanto riguarda le creme spalmabili, accanto a prodotti di nicchia come la Crema Colzani nocciole e cacao, vincitrice del premio Tavoletta d’oro e realizzata con il 50% di nocciole dell’Alta Langa, oltre a zucchero e cacao, ai primi posti si trovano prodotti di aziende note e ben distribuite come le piemontesi Venchi e Gobino o le toscane Amedei e Slitti. Nutella non compare.

Omaggio poco regale per un re sostenibile
Esiste un elenco di prodotti made in Italy di altissimo livello, sicuramente adatti per un omaggio ufficiale. Considerando anche che il sovrano inglese ha mostrato di essere decisamente attento alla qualità e alla sostenibilità ambientale degli alimenti. Tanto da aver tolto, dopo 170 anni, il sigillo reale a un marchio popolare come Cadbury, noto nel mondo per i prodotti a base di cioccolato e molto amato dalla regina Elisabetta.
Anche se le ragioni dell’esclusione – che ha riguardato anche altri marchi popolari – non sono state ufficialmente comunicate, sono in molti a pensare che il tema della sostenibilità sia stato uno degli elementi che hanno portato a questa decisione. In molte occasioni, infatti, il sovrano si è espresso a favore dell’agricoltura biologica, della sostenibilità e di uno stile di vita salutare, tanto da avere addirittura fondato nel 1990 un marchio di alimenti biologici, la Waitrose Duchy Organic, i cui proventi sono destinati in beneficenza.
Inoltre nel 2007 ha istituito un progetto per la tutela della foresta pluviale, il Prince’s Rainforests Project, e si è sempre impegnato in favore di produzioni sostenibili, oltre ad aver duramente criticato l’industria alimentare, sottolineando come gli alimenti apparentemente a basso costo risultino invece onerosi per la salute dei consumatori e per il pianeta. C’è da chiedersi cosa possa pensare Re Carlo di chi, tra le eccellenze gastronomiche italiane, ha scelto di regalargli un barattolo di Nutella …
© Riproduzione riservata Foto: The Royal Household, Depositphotos
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giornalista scientifica
Al di là del prodotto in sé, un simbolo dell’imprenditoria italiana che ha conquistato il mondo
Sono perfettamente d’accordo, in considerazione tra l’altro che regalare cibo industriale dolce ad un malato di tumore non è l’ideale
certo che la Sorella d’Italia anche se si sforza non ne indovina una !
Sono perfettamente d’accordo. Sono anni che cerco di dissuadere le persone che conosco dal comprare la Nutella. La Meloni ha fatto, e ci ha fatto fare una pessima figura!
Io provo un forte imbarazzo di fronte a un gesto senza senso verso un reale in visita nel nostro paese. Sicuramente uno spot pubblicitario indecoroso, commissionato ad arte, verso un prodotto che rappresenta il peggio da un punto di vista nutrizionale sano.