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Una lettrice ha trovato un frammento di bollino su un bastoncino di mela in una confezione di Melinda Snack

È da qualche anno che per una forma di protesta non acquisto più mele Melinda, dopo che, acquistando alcune loro barrette con i pezzetti di mela, ero incappata dapprima in un picciolo (e passi… può scappare, ed è comunque naturale), e successivamente in un pezzo di etichetta, di quelle che applicano come bollini su ogni loro mela (e qui non passi… Di naturale non c’è proprio nulla!). (Vedi foto sotto)

Oggi sono casualmente stata attratta da un altro loro prodotto… Non avrei voluto rompere la promessa fatta qualche anno fa, ma l’originalità e la genuinità in etichetta mi ha fatto cadere in tentazione. Così ho provalo la Mela essiccata in bastoncini, ma attaccata ad un bastoncino di mela, ho trovato un’altra etichetta chiaramente visibile. Questo denota che di default qualsiasi mela loro utilizzino per un fine diverso dalla semplice mela “intera”, venga prelevata tra quelle già etichettate. Questo è grave! Non deve succedere! La gente, e molto probabilmente tanti bambini, si mangia le etichette. Vi invio le foto, nell’ultima, si vede il bastoncino di mela essiccata su cui c’è l’etichetta.

Sara

 

Alla lettera della nostra lettrice ha risposto sia il Consorzio Melinda che il Reparto Qualità di ADChini ossia l’azienda trentina che utilizza produce e commercializza questi prodotti a base di mela a marchio Melinda. La seconda in particolare è interessante perché spiega nei dettagli il procedimento per ottenere questi alimenti derivati dal frutto. Di seguito le due risposte.

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I bollini sulle mele Melinda sono stampati con inchiostri atossici e fissati ai frutti con colle vegetali

Desidero innanzitutto scusarmi se un frammento di uno dei bollini che utilizziamo per identificare le mele di nostra produzione è erroneamente finito in una confezione di Melinda Snack.

Infatti, se da un lato tale fatto è un’ ulteriore conferma che per la produzione di prodotti a base di mela a marchio Melinda vengono utilizzate solo mele che vengono coltivate dai soci del nostro Consorzio, nel nostro Territorio e nel rispetto degli stessi severi disciplinari di produzione, dall’altro ovviamente non devono potersi trovare nel prodotto finito frammenti di bollini, anche se tali bollini sono stampati con inchiostri atossici, sono fissati ai frutti con colle vegetali e sono evidentemente certificati per uso su alimenti freschi.

Ci scusiamo ancora per l’accaduto e siamo certi che il Reparto Qualità di ADChini fornirà tempestivamente spiegazioni sul perchè di quanto segnalato e sulle procedure adottate per prevenire l’ulteriore ricorrenza di fatti simili.

Luca Granata, Direttore generale Consorzio Melinda s.c.a.

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Il bollino trovato dalla lettrice su un pezzo di mela essiccata  di una confezione di Melinda Snack

Prima di tutto ci vorremmo scusare per l’inconveniente accaduto e ringraziarla anche per il tempo e l’attenzione dedicata alla sua segnalazione che per Noi tutti di AD Chini è motivo di auto analisi e ricerca di soluzioni per migliorare ulteriormente il nostro sistema di controllo.

Il corpo estraneo da lei trovato è chiaramente un frammento di bollino derivante dalle mele Golden Delicious forniteci giornalmente dal Consorzio Melinda. Per tutti i nostri prodotti utilizziamo infatti mele che si rovinano sulle prime linee di lavorazione del Consorzio o che non ne rispettano gli standard di calibratura. Scegliendo quindi un’alta qualità di partenza, scartando la frutta rovinata nei campi, scegliamo ogni giorno il compromesso di confrontarci con la presenza dei bollini di qualità.

I nostri processi produttivi inoltre si contraddistinguono per metodi naturali e all’avanguardia ma che purtroppo, lavorando con la frutta fresca, non ci garantiscono ancora un risultato certo al 100%.

 

Con l’occasione vorrei illustrarle brevemente le prime fasi di lavorazione che la mela subisce qui in AD Chini. Una volta che le mele fresche vengono consegnate nella nostra sede di Via Gramsci 10, vengono trasportate e lavate in acqua con lo scopo primario di eliminare la maggior parte dei bollini presenti. Da qui vengono dirottate al “Pelamele”, che opera posizionando ogni frutto su un apposito binario e, successivamente, tramite l’utilizzo di lame provvede a sbucciare appunto la mela. Tuttavia, se la mela presenta una forma fortemente irregolare, il posizionamento della stessa risulta errato, e di conseguenza anche la fase di sbucciamento.

A garanzia del prodotto, e per far fronte a tale difformità, l’azienda ha provveduto all’installazione di una selezionatrice ottica posta dopo la fase di essiccazione. Questo strumento è in grado di scartare automaticamente tutto ciò che presenta colorazione differente dal bastoncino essiccato. Naturalmente tutte queste operazioni risultano automatizzate e sono eseguite da macchinari molto complessi. In aggiunta a quanto sopra comunicato, l’azienda ha provveduto a una ulteriore operazione atta a minimizzare il più possibile quanto riscontrato.

 

casse mele
I processi produttivi dell’azienda si contraddistinguono per metodi naturali e all’avanguardia ma che purtroppo non garantiscono ancora un risultato certo al 100%

In fase di confezionamento, infatti, un collaboratore ampiamente formato si occupa della “cernita manuale” del prodotto, proprio per sopperire a eventuali mancate rilevazione della selezionatrice ottica. Tuttavia, data la moltitudine di prodotti setacciati durante una normale giornata di confezionamento, è plausibile che all’operatore sia sfuggito e che quindi non sia stato eliminato dalla linea. Nel caso specifico ipotizzo che, a causa di un errato posizionamento della mela in apposito binario, parte della buccia non sia stata asportata e di conseguenza anche il bollino che vi si aderiva. Con tutta probabilità il bollino non è stato rilevato dalla selezionatrice ottica in quanto, se rovesciato, presenta colorazione bianca, e quindi neutra per lo strumento che dovrebbe rilevarne la presenza, con conseguente mancato scarto del prodotto non conforme.

 

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Lavaggio della mela tramite turbolenza in acqua

Sintetizzando per punti attuiamo le seguenti operazioni per ridurre al massimo la possibilità di ritrovare corpi estranei nel prodotto finito:

– Lavaggio della mela tramite turbolenza in acqua, con eliminazione di gran parte dei bollini – Sbucciatura automatizzata per eliminazione buccia e quindi possibile bollino

– Selezionatrice ottica con scarto automatizzato

– Cernita manuale operatore

Come si può dedurre, la possibilità che un bollino possa “sfuggire” è alquanto limitata (a dimostrazione di ciò vengono analizzati gli eventuali reclami ricevuti, che risultano estremamente bassi, soprattutto se rapportati ai volumi giornalmente prodotti dall’azienda). Non cercando giustificazioni prendiamo atto della segnalazione e sarà nostra cura provvedere a una maggiore sensibilizzazione dei collaboratori, col fine di eliminare in maniera definitiva simile problematica.

Responsabile marketing A.D. CHINI S.r.l.

 

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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Paoblog
20 Febbraio 2015 16:29

Resto dell’idea che un’azienda che dialoga con il consumatore, tanto più se quando viene colta in fallo, sia sempre da apprezzare.
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Sarebbe interessante sapere se dopo il primo episodio la consumatrice aveva contatto l’azienda, segnalando il problema e, in caso affermativo, se aveva ricevuto una risposta.
*
Questo perchè, anche se da sempre predico il boicottaggio verso le aziende che “se lo meritano”, è altresì vero che se non segnali un problema non puoi pensare poi che lo risolvano.
*
Uscendo dal seminato, quale esempio, penso a quelli che non denunciano i furti alle F.d.O. e poi si lamentano che nessuno fa niente, dimenticandosi che senza denuncia non si può procedere e, meno che mai, si può intervenire se non si ha notizia dell’accaduto.
*
Per quel mi riguarda ho notato che le aziende dell’alimentazione sono le più pronte a rispondere alle critiche e/o segnalazioni. Poi ovviamente ci sono le eccezioni e non tutte sono collaborative, ma si accorgeranno presto che i consumatori sono camnbiati ed il web in questo aiuta molto, purchè non si cada nella trappola della condivisione di notizie false. Ed ogni riferimento al video della cera sulle Mele bio, non è casuale.

giovanni bordi
giovanni bordi
21 Febbraio 2015 17:40

Si potrebbe suggerire all’azienda che, preveda bollini colorati anche sul “retro” allo scopo di consentire alla macchina selezionatrice di individuarlo più facilmente se è staccato ed è finito nella frutta destinata alla produzione dello snack.
Mi merito una fornitura gratis di snack?
Grazie e cordiali saluti.
G.Bordi

Savino
Savino
2 Marzo 2015 15:31

Tanta baldoria per un bollino? Si è persi di vista che un buon prodotto naturale, semplicemente essiccato, prodotto in un processo automatizzato con tanto di cernitrici e magari ad un prezzo accessibile non è che possa ammazzare qualcuno?
Certe volte i consumatori esagerano e vedono problemi dove non ce ne sono.

D. Righini
D. Righini
Reply to  Savino
3 Marzo 2015 09:15

Concordo con Savino: si vede lo spillo e si tralascia l’incudine! Al solito siamo nel campo dell’esagerazione…si compra di tutto e di più al supermercato, anche alimenti di dubbia qualità che magari sono in super-offerta, e poi si contesta per un bollino. Attenzione, nuoce gravemente alla salute!!

Giancarlo
Giancarlo
2 Marzo 2015 22:27

Scherzando…il bollino melinda è sempre applicato alla mela, anche essiccata. Evviva la qualità

Mino
3 Marzo 2015 05:11

Non trovo corretto il commento di Savino, mi spiace.
Se la signora Sara vive la presenza del bollino come un problema è corretto che l’azienda lo risolva. Non dico che per me (e sottolineo il “per me”) sia un grosso problema, ma l’acquirente che si lamenta non sono io. Trovo che sia nel diritto della signora esporre una lamentela, che poi sia esagerato e che veda problemi dove non ce ne sono non è vero. Se segnala un fatto che per lei costituisce un problema, va trattato come un problema. Come ha scritto la signora, un cliente che ha un problema con un tuo prodotto, è un cliente che non acquista più un tuo prodotto… Qualcuno ha detto customer care? Esatto!
Prendersi cura dei propri clienti con risposte appropriate come quelle fornite è la base per un rapporto commerciale duraturo, o per lo meno io credo che sia così. Che me ne dice signor Savino?

Renata Alleva
Reply to  Mino
3 Marzo 2015 16:26

Purtroppo il problema di quelle mele della val di non è la quantità di pesticidi, e trattamenti intensivi che subiscono che in confronto, anche se spiacevole intruso, il bollino è nulla e almeno si vede, i residui di fitofarmaci no