Come avevamo annunciato il mese scorso, mercoledì è iniziata nei 470 fast food McDonald’s la vendita dell’hamburger Gran Chianina ottenuto con carne di vitelloni di razza Chianina 100% forniti dal Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino centrale Igp. La catena conta di vendere 40.000 panini al giorno per le tre settimane poi la promozione finisce. Il prezzo è leggermente più alto (un euro circa) rispetto al menù classico ottenuto dalla meno nobile carne di vacca, patatine e Coca-Cola.
L’accordo stipulato da McDonald’s con il Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino centrale, prevede la fornitura di circa 400 capi di razza Chianina da trasformare in hamburger. La novità è importante per diversi motivi. La carne di vitellone del Consorzio è un prodotto di alta qualità rispetto alla materia prima attualmente in uso. Si tratta di animali giovani (meno di 24 mesi) nati, cresciuti e macellati nelle regioni del centro Italia, e sottoposti a regole precise per quanto riguarda l’alimentazione. Gli animali inoltre sono allevati anche al pascolo e hanno ottenuto dall’UE il marchio IGP, ovvero Indicazione geografia protetta in virtù di un rigoroso disciplinare. Un’altra buona notizia è che per la preparazione degli hamburger di lusso non viene utilizzata solo la parte anteriore dell’animale (la meno pregiata), ma anche il posteriore da cui viene tolto il filetto e la lombata (le costine della fiorentina per intenderci).
Per capire la differenza tra l’hamburger standard e quello di Chianina, bisogna sapere che McDonald’s usa l’anteriore di vacca, di animali di 4-6 anni con scarso valore commerciale perchè hanno partorito diverse volte e i muscoli risultano legnosi. Per questo motivo la carne di mucca è usata per la produzione di salumi o ripieni e non non si trova nei supermercati o in macelleria. In altre parole la carne di McDonald’s, pur essendo ugualmente nutriente, costa poco ed è funzionale alla filiera dell’allevamento.
Siamo di fronte all’ennesima operazione di marketing con un unico risvolto interessante, fare conoscere una bella realtà del made in Italy come quella del Consorzio Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale.
Non è la prima volta che MCDonald’s promuove iniziative intelligenti per nobilitare l’immagine dell’hamburger. Nel 2010 c’è stato lo scoop del Ministro delle politiche agricole Luca Zaia con il grembiulino che dava il patrocinio a McItaly, il primo hamburger al mondo certificato da un ministero. La carrellata dei personaggi illustri fa registrare anche la presenza spot del famoso chef Gualtiero Marchesi con alcuni panini d’autore. Nella lista dei momenti cult c’è anche la scelta di utilizzare ingredienti di lusso come il Parmigiano Reggiano, la Bresaola della Valtellina ecc.
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24