Un dipendente di McDonald’s con un background nel settore delle biotecnologie ci scrive dopo aver letto il nostro articolo sulle malattie dei polli impiegati per confezionare i Nuggets evidenziando quattro criticità. La prima riguarda molti dati riportati nell’articolo, come la percentuale di animali con ustioni con i riferimenti a rilevazioni ministeriali, che non sono supportati da link o documenti ufficiali. Nel testo si afferma che “sostenere che si tratta di animali malati sembra abbastanza scontato” ma, successivamente si nega questa tesi spiegando che i polli non sono malati, bensì geneticamente selezionati. La contraddizione potrebbe confondere, per questo sarebbe utile approfondire cosa si intende per “malattia”, distinguendo i problemi genetici e fisiologici dalle patologie cliniche.
La terza criticità riguarda alcune affermazioni che sembrano essere opinioni personali piuttosto che fatti. Il paragone con la “cellulite” e l’idea che “nessuno abbia interesse a interrompere la filiera” sono affermazioni non affiancaste da analisi oggettive o prove documentate. Sarebbe meglio distinguere le opinioni dai fatti. L’ultima nota riguarda il confronto tra McDonald’s, KFC e Ikea basato sui punteggi assegnati da Essere Animali che non viene contestualizzato. Mancano i parametri valutati il significato dei punteggi.
Lettera firmata
Rispondiamo volentieri alle quattro domande del lettore.
1)I dati sulle ustioni sono stati forniti dal Ministero della Salute e riguardano due regioni. Alleghiamo la tabella relativa alla Lombardia da cui emerge quanto sia grave il problema. Nessuno parla di queste ustioni causate dalla cattiva gestione delle lettere negli allevamenti. Le domande su questo problema formulate tempo fa ad Aia, Amadori e Fileni non hanno sortito risposte.
2)Il fatto che i polli siano geneticamente selezionati non equivale a dire che siano felici. Essere obesi a tal punto da muoversi con difficoltà non è una condizione accettabile anche se si è selezionati geneticamente. Le strisce bianche che si riscontrano sulla stragrande maggioranza dei petti di pollo in commercio si chiamano “miopatie” ( così le definisce Aviagen la multinazionale che distribuisce pulcini di broiler in mezzo mondo). Il vocabolario Treccani alla voce miopatie dice: malattie muscolari geneticamente determinate. Mi sembra che definire questi polli malati sia corretto.
3)Nei nostri articoli esprimiamo anche opinioni a fianco dei fatti. La questione che “nessuno ha interesse a interrompere la filiera” è un discorso articolato. La filiera è strutturata in modo che la conversione di un allevamento da razze a rapida crescita a razze a crescita lenta è complicato e nessuno ha interesse a portarlo avanti. Ma su questo tema torneremo prossimamente.
4) Il dossier di Essere Animali si può consultare qui. In ogni caso il voto superiore assegnato a KFC non deve essere frainteso. Negli ultimi due anni McDonald’s e KFC Italia non hanno risposto all’invito di Essere Animali per avviare un dialogo sul tema del benessere. Le due catene non hanno adottato una politica per affrontare le problematiche delle filiere. La differenza di punteggio è che KFC Italia, svolge la mappatura delle proprie filiere sui principali temi di benessere dei polli e comunica i propri dati nella report annuale di KFC Western Europe. In particolare KFC Italia che utilizza polli Aia, ha registrato un peggioramento nell’adozione di razze a più lento accrescimento, la percentuale è passata da 7,21% nel 2022 a 0,9% nel 2023. Si tratta di una flessione che ha comportato un maggior uso di antibiotici e un aumento del tasso di mortalità.
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Il fatto di crederci superiori ad ogni essere vivente è davvero vergognoso!