“Analisi e gestione del rischio alimentare” è il master di primo livello organizzato dall’Università degli Studi di Milano, dall’Università degli Studi di Pavia e dall’Università Cattolica del Sacro Cuore. Il corso post laurea si rivolge a coloro che hanno un titolo di studio inerente le materie del master stesso: è aperto per esempio ai laureati in Medicina Veterinaria. Le lezioni didattica si svolgeranno nei tre atenei, dall’11 maggio 2015 fino al 10 maggio 2016, con 640 ore di lezioni frontali e un’attività di stage di 250 ore.
L’obiettivo è quello di formare competenze e professionalità interdisciplinari in scienze cliniche ed epidemiologiche, biotecnologiche e veterinarie, arricchite da conoscenze agrarie e giuridiche.
Il Master sviluppa le basi teoriche e sperimentali di tecniche analitiche per la qualità e la rintracciabilità degli alimenti, della proteomica e della bioinformatica, con particolare riferimento alla gestione del rischio alimentare. Inoltre, il percorso affronta il quadro completo in campo giuridico dell’attuale regolamentazione nazionale ed internazionale in relazione all’igiene e alla sicurezza dei processi produttivi, distributivi, di consumo.
I moduli del percorso frontale riguardano nel dettaglio: gestione del rischio nella filiera agro-alimentare, rischi igienico sanitari nella filiera alimentare, dalla produzione primaria al consumatore, problemi e rischi nell’alimentazione dell’uomo, rischi dei trattamenti della filiera zootecnica, cibo e salute: i rischi ambientali e della produzione primaria, alimentazione e salute: profili normativi e diritto sanitario, nuove tecnologie e rischi nella filiera alimentare.
Il bando – per 25 posti disponibili- scade il 20 aprile prossimo. Le prove di selezione si terranno il 23 aprile presso il Dipartimento di Scienze Veterinarie di Milano. Il contributo di iscrizione è di 3.500 euro complessivi.
Sara Rossi
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264
indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare
Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24
Queste sono le cose che personalmente non capisco: si dà la possibilità ad un veterinario di occuparsi di questioni spettanti ai tecnologi alimentari ma non ho mai visto nessun master che consenta il contrario. Il tecnologo alimentare è formato si dall’inizio per occuparsi degli argomenti di questo master. Grande stima per i colleghi veterinari ma ad ognuno il suo.
Caro Marco Sono un Medico Veterinario Dirigente ASL da quasi 25 anni e mi occupo di igiene e controllo sanitario degli alimenti di Origine Animale destinati al consumo umano.
Sono d’accordo con te il master dovrebbe essere aperto anche ai colleghi Tecnologi Alimentari, se non altro perchè il programma riguarderà anche le biotecnologie applicate alle produzioni alimentari sia vegetali che animali.
Presumo comunque che trattandosi di Master in Analisi e Gestione del rischio sanitario alimentare, le figure “maggiormente” coinvolte Istituzionalmente siano proprio, il Medico e Medico Veterinario, vedi Dipartimenti di Prevenzione ASL.
Senza nulla togliere comunque alla Figura del tecnologo alimentare, presente nella maggior parte dei corsi di formazione in materia di alimenti.
Saluti
Dr. Francesco Cacciatore
Il Master è aperto anche ai tecnologi alimentari.
Grande stima per i colleghi tecnologi ma i veterinari si occupano di alimenti da sempre e quindi sono perfettamente pertinenti e decisamente titolati in merito. senza polemica ma la realtà è questa.
Questa contrapposizione ed esclusività di alcune figure su altre, mi sembra veramente ridicola e infantile. Pensate che non ci sono Biologi o Tecnici della Prevenzione che possono insegnare molto ad altre figure?
“La vera saggezza stà in colui che che sà di non sapere!Perchè io so’ di saper più di te, che pensi di sapere. Socrate”
E’ vero che i veterinari sono titolati ad occuparsi di alimenti di origine animale, ma in molte ASL e in tutti gli Zooprofilattici si occupano anche di quelli origine vegetale le cui problematiche poco o nulla hanno studiato. E’ vero che teoricamente gli alimenti vegetali ricadono nella giurisdizione dei SIAN e quindi sono i medici igienisti a occuparsi di cose che poco hanno studiato. In ogni caso il punto è che si dovrebbe mettere al centro il bene comune e non gli interessi lobbystici di medici e veterinari e sarebbe ora di inserire in painta organica anche i tecnologi alimentari e gli agronomi. La sicurezza limentare è campo multidisciplinare e dovrebbe essere trattato da competenze multiple.