Casco di frutti della palma da olio ancora sulla pianta; concept: olio di palma
La Malesia attacca l’Unione europea in difesa dell’olio di palma

La Malesia ha lanciato un’offensiva politico-diplomatica nei confronti dell’Unione europea in difesa dell’olio di palma. In aprile il Parlamento europeo ha approvato a grandissima maggioranza (640 voti favorevoli, 18 contrari e 28 astensioni) una risoluzione in cui chiede l’introduzione di un sistema di certificazione unico per l’olio di palma in ingresso nel mercato dell’Ue e l’eliminazione progressiva dell’utilizzo di oli vegetali che causano deforestazione entro il 2020. La risoluzione osserva anche che la molteplicità degli attuali sistemi di certificazione dell’olio di palma sostenibile è fonte di confusione. Si chiede alla Commissione Ue di fare in modo che si arrivi ad un unico sistema e si garantisca che solo l’olio  prodotto in modo sostenibile abbia accesso al mercato dell’Unione. La risoluzione invita la Commissione europea ad adottare misure volte a eliminare gradualmente l’uso degli oli vegetali che contribuiscono alla deforestazione, incluso l’olio di palma, quale componente dei biocarburanti, preferibilmente entro il 2020.

“Reagiremo e risponderemo a qualsiasi misura discriminatoria nei confronti dell’olio della Malesia”, ha ammonito il ministro malese per le piantagioni e le materie prime, Datuk Seri Mah Siew Keong, ricordando che la palma è una parte importante dell’economia del suo paese e che eventuali misure discriminatorie colpirebbero milioni di famiglie.

La Malesia vuole certificare la sostenibilità di tutto l’olio di palma prodotto nel suo territorio

Affrontando il problema delle certificazioni sostenibili, il ministro  ha affermato che “non ha senso avere un sistema di certificazione a cui aderisce solo il 10% dei coltivatori”, come avviene con la certificazione RSPO, aggiungendo di volere che sia certificato come sostenibile il 100% e che il sistema messo a punto nel 2015 dal governo malese, MSPO, “ha i criteri corretti per garantire che ognuno vi possa aderire”. Per questo, il governo malese, anche in risposta alla risoluzione del Parlamento europeo, ha deciso di rendere obbligatorio questo sistema di certificazione ed entro la fine del 2019 tutte dovranno avere la certificazione MSPO.

© Riproduzione riservata

sostieni

Le donazioni si possono fare:

* Con Carta di credito (attraverso PayPal). Clicca qui

* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264

 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare.  Clicca qui

0 0 voti
Vota
2 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Piero Borelli
Piero Borelli
20 Luglio 2017 15:27

Rispettabile Governo Malese,
Vi ricordo che i soldi con cui faccio la spesa sono i miei e che mi sono orientato ad acquistare prodotti che non contengono olio di palma. Non acquisto anche altri prodotti con altri oli e/o grassi che possono danneggiare sia la salute che l’ambiente.
Spero che il concetto sia stato espresso chiaramente. Voi avete la libertà di produrlo ed io di non acquistare.

PS. e dove si è mai visto che il certificatore e il certificato sono la stessa “persona”

Dario
Dario
21 Luglio 2017 15:43

Sig. Piero in che modo l’olio di palma danneggerebbe la nostra salute? D’accordo che è un grasso prevalentemente saturo e va limitato, ma dal punto di vista nutrizionale come composizione chimica è meglio del burro.