Il 1971 è stato un anno importante per la salute degli americani: il presidente Richard Nixon ha dichiarato guerra al cancro. Ma, fatto meno noto, è stato anche l’anno in cui la sanità pubblica, attraverso lo US National Caries Program o NCP, ha dichiarato, o ha finto di dichiarare, guerra alla carie. Non si sarebbe infatti trattato di una vera mobilitazione, dal momento che essa si è lasciata influenzare molto pesantemente dalle aziende produttrici di dolci e prodotti zuccherati, come rivela uno studio pubblicato su PLoS One dai ricercatori dell’Università di San Francisco. Gli autori sono andati a leggere circa 320 dossier interni delle aziende dello zucchero stilati tra il 1959 e il1971, nonché molti altri documenti dello US National Institute of Dental Research (NIDS), e hanno delineato un quadro tanto chiaro quanto inquietante.
Gli effetti dello zucchero sulla carie, infatti, erano già noti fino dai primissimi anni cinquanta. Ma non appena si è avuta questa consapevolezza, le industrie hanno fatto un’opera di distrazione di massa, dirottando ingenti fondi e campagne informative su altri aspetti del problema. Così hanno finanziato ricerche su enzimi che sciogliessero la carie e su vaccini specifici contro i batteri responsabili, e prestato molta attenzione ai rapporti con i vertici del NIRD.
La riprova sta nel fatto che il primo rapporto ufficiale di quest’ultimo, che avrebbe dovuto indirizzare le iniziative successive e soprattutto gli ambiti di ricerca da finanziare in misura prioritaria e maggioritaria, ha recepito il 78% dei dossier delle aziende, ossia ne è stata una pallida rielaborazione, con conseguenze facilmente immaginabili: guarda caso, tra le priorità di quelle prime indicazioni non c’erano studi volti a capire l’influenza di singoli gruppi di alimenti come lo zucchero sulla probabilità di sviluppare una carie.
Secondo gli autori quanto emerso, anche se non può che essere una visione parziale dei fatti, basata su documenti interni e condizionata dall’impossibilità di intervistare i protagonisti di allora, deve servire da monito, visto quello che è successo nello stesso periodo con il tabacco, e visto ciò che stanno facendo ancora oggi le grandi aziende (in primo luogo produttrici di bevande dolci, ma non solo) sui rapporti tra cibo e malattie e, in particolare, tra obesità e zuccheri.
Giornalista scientifica