Avete mai letto un’intervista a un vasetto di marmellata? O a un piatto di carbonara? A un cavatappi? È quello che fa Giovanni Ballarini nel suo ultimo libro Memorie di un tubetto di conserva – Interviste impossibili a cibi, gusti, colori della nostra cucina (Tarka edizioni). Nel volume di oltre 200 pagine, l’autore, con questo espediente, racconta storie, tradizioni ed esperienze che girano intorno alla cucina e al nostro rapporto con essa.
Come traspare dal suo sottotitolo, il libro si divide in sezioni, ognuna dedicata ad aspetti diversi della cucina. Si parte con due sezioni dedicate ai ‘nomi’ di cibi e piatti, che comprendono capitoli che vanno dai mille nomi dei formati di pasta all’origine del nome carbonara. La terza parte del libro invece è dedicata agli oggetti e agli utensili della cucina, dall’affettatrice al tubetto di conserva citato nel titolo. Il libro si chiude con i gusti e i colori della cucina.
Giovanni Ballarini, che oltre a essere un collaboratore de Il Fatto Alimentare e altri giornali e riviste, è professore emerito dell’Università degli Studi di Parma e presidente onorario dell’Accademia Italiana della Cucina. È autore di numerosi libri su cibo e cucina, come Cavoli a merenda e La regina Margherita mangia il pollo con le dita. Prima delle Memorie di un tubetto di conserva, aveva già pubblicato un libro di ‘interviste impossibili’, questa volta a ‘uomini illustri’ del passato, con il titolo I Maccheroni di Casanova (leggi qui l’articolo sul libro di Giovanni Ballarini)
Memorie di un tubetto di conserva – Interviste impossibili a cibi, gusti, colori della nostra cucina di Giovanni Ballarini, 224 pag. 17 €, Edizioni Tarka
© Riproduzione riservata Foto: Depositphotos, Tarka Edizioni
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