Ho notato che i nuovi tipi di pasta venduti nel mio supermercato hanno un peso diverso rispetto a quelli che compro abitualmente da 500 g e da 1 kg. Adesso i nuovi tipi di pasta arricchiti con cereali, preparati con farina di riso, con grani pregiati, oppure senza glutine sono in confezioni da 400 g e non capisco perché. Per quale motivo le aziende hanno adottato questo nuovo formato? I prezzi al chilo sono più cari rispetto alla pasta tradizionale.
Rossella
La scelta di molte aziende per quanto riguarda i nuovi tipi di pasta è quello di ridurre il formato classico da mezzo chilo del 20%. Le nuove tipologie ricavate da grani pregiati, oppure composte da farine di diversi cereali spesso sono vendute in confezioni da 400 g. Un pacco da 500 g di spaghetti Barilla ‘normale’ costa circa 1,20 €, mentre quella trafilata al bronzo, preparata con grani pregiati in scatole da 400 g arriva a circa 1,50 €. Analogamente, un pacco da 500 g di fusilli De Cecco costa circa 1,60 €, mentre una confezione di fusilli ai 7 cereali della stessa marca da 400 g costa circa 1,80. I formati più piccoli rispetto al pacchetto classico da mezzo chilo sono utilizzati anche da diverse aziende per la pasta senza glutine preparata con farina di riso e mais, o per quella a base di farina di legumi. In tutti questi casi si tratta di nuovi prodotti che hanno costi di produzione maggiori dovuti a materie prime di qualità superiore e le aziende cercano di “arginare” il prezzo di vendita superiore di ogni pacchetto riducendo il quantitativo netto nella confezione.
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Altra furbata all’italiana!
Tecnica usata anche per il tonno in scatola, prezzo uguale all’anno scorso, scatolette da 60 g anzichè da 80, com’erano in precedenza. Bisogna far attenzione al peso al kg di ciò che si compra.
Esattamente, anche io valuto sempre (o spesso) il prezzo al chilo, sia pasta, tonno, marmellate (altro prodotto con confezioni variate verso il minor peso), così come per le tab della lavastoviglie faccio il prezzo a singola tab… ecc. ecc.
Per Luigi: mi sa che anche le aziende straniere facciano lo stesso…
Sarebbe alquanto utile anche indicare sulle confezioni di carta igienica il prezzo al chilogrammo! All’estero è ovunque indicato.
Shrinkflation ! Per sopperire agli aumenti dei costi dell’energia e delle materie prime, le azienda, pur di mantenere “apparentemente” la stessa fascia di prezzo, hanno adottato lo shrinkage.
Un bel modo per creare confusione nelle menti dei consumatori. Bene Consiglio a Tutti di andare a fare la spesa con una calcolatrice!!!!!!!!!.
la risposta non è accettabile vista l’ormai consolidato stratagemma di molte aziende di fare altrettanto ma che va più correttamente battezzato con il termine sgrammatura … colpevole atto consapevole che lavora psicologicamente sulle abitudini del consumatore https://www.ad-just.it/la-sgrammatura-il-prezzo-del-peso-mancante/
Se avessi la certezza che usano grani pregiati, potrei anche capirlo in parte. Sono genialate commerciali che per loro risultano vincenti e una volta che ci si abitua, anche per noi.
Anch’io ho notato. Già da anni con prodotti tipo Riso Venere o altri prodotti simili. E me ne sono accorta solo al momento di cucinare: convita di avere mezzo chilo di prodotto mi sono trovata con una quantità inferiore.
Purtroppo mentre molte volte capisco e giustifico le scelte dell’industria, questo cambiamento, soprattutto per la pasta, la “base” della nostra alimentazione, è proprio una manovra scorretta.
Non aggiungo altro. Ma sono davvero scandalizzata.
“le aziende cercano di “arginare” il prezzo di vendita superiore di ogni pacchetto riducendo il quantitativo netto nella confezione.”
Non cercano di “arginare” un bel nulla, come già detto in una precedente occasione la sgrammatura viene attuata surrettiziamente dalle aziende SENZA CAMBIARE L’ASPETTO DELLA CONFEZIONE perché in questo modo possono aumentare il prezzo senza che il consumatore se ne renda conto se non verifica il costo al chilo… ma chi mai si sogna di farlo, visto che sembra di mettere nel carrello la solita scatola?
Il legislatore dovrebbe intervenire e obbligare tutti i produttori a fornire alimenti con peso standardizzato: es. grammi 100-250-500-1000 ecc. e litri 0,33-0,5-1 ecc.
Che senso ha diminuire il peso e mantenere il prezzo. Tanto vale aumentare il prezzo e mantenere il peso. Così è una presa in giro! Il consumatore rimane ciccato comunque!!
Per tutti/e i lettori e lettrici: della serie come farci morire di fame lentamente senza provocare alcun moto rivoluzionario della massa inerme. Tattiche queste Lobby alimentari (e non solamente) neh?