Ferrero ha introdotto il marchio Kinder nel settore dei gelati da passeggio. Le referenze della nuova linea di gelati a marca Kinder sono tre in porzioni da 50 g e tutte sono “adatte anche per i più piccoli”  . Stiamo parlando di: Milk Biscuit, sandwich di biscotti ai cereali farcito di gelato al latte, Konito, cono gelato al latte con variegatura di cacao, e Chocostick, uno stecco di gelato al latte variegato al cacao e ricoperto.

Nella lista degli ingredienti  proposta in etichetta ci si perde, ma non c’è niente di strano trattandosi di gelati industriali composti da più elementi (biscotto, cialda, cioccolato). Nel caso specifico, leggere le etichette di Kinder Ice Cream è davvero un’impresa difficile visto che l’elenco degli ingredienti è riportato utilizzando caratteri tipografici  piccoli.

L’elemento comune ai tre prodotti è la presenza di gelato al latte che rappresenta il 57,5% di Milk Biscuit, il  55,5% di Konito e il 47% di Chocostick. Tra gli ingredienti oltre oltre al latte fresco e in polvere troviamo panna, burro e  sciroppo di glucosio (quindi zucchero), insieme a emulsionanti e stabilizzanti. Si tratta di un gelato abbastanza semplice e in linea con quelli industriali presenti sul mercato. Nella lista troviamo anche gli ingredienti del biscotto, del cono e della copertura bianca oltre al cioccolato.  In tutti è presente l’olio di palma.

Milk Biscuit è il prodotto con la più alta percentuale di gelato, mentre per quanto riguarda il biscotto ai cereali, i primi due ingredienti sono farina e zucchero seguiti dall’olio di palma, quindi dai fiocchi di cereali. Tra i tre gelati proposti da Kinder-Ferrero, Milk Biscuit è quello con meno grassi e meno calorie, con un contenuto pari rispettivamente al 10% (22% per quanto riguarda i grassi saturi) e all’8% dell’assunzione giornaliera raccomandata. Milk Biscuit è un gelato esplicitamente indirizzato ai più piccoli tanto che sull’etichetta si legge “La semplicità del gelato al latte unita ad un biscotto ai 5 cereali per la merenda fresca dei tuoi figli”. Il costo è di 1,99 euro a confezione (50 centesimi a porzione)  ovvero 9,95 euro al kg. Il prezzo è stato confrontato con due “merende” concorrenti come Cucciolone e MaxiBon Mini (quest’ultimo in promozione). Le differenze  non sono molto elevate, Maxi Bon Mini si compra a 9,20 €/kg  promozione e a 10,00 € a prezzo pieno, mentre Cucciolone costa 11,89 €/kg.

milk biscuit kinder ice cream
* prodotto acquistato presso un supermercato Carrefour in provincia di Torino

Konito, un gelato con variegatura al cacao abbinato a un cono di wafer, ha come secondo ingrediente lo zucchero, seguito dalla farina di frumento, l’olio di girasole e i grassi vegetali di cocco e palma. I grassi sono quasi il 20% del prodotto; con un cono si assume il 14% del fabbisogno giornaliero di grassi per un adulto ( il 27% di   grassi saturi), mentre  l’incidenza degli zuccheri è superiore a quella dei grassi (un cono apporta il 16% del fabbisogno giornaliero). Konito è stato acquistato a 2,89 euro a confezione, pari a 14,45 €/kg e 72 centesimi a  cono. I leader concorrenti di  come Cornetto Mini Algida e Vortici hanno un costo leggermente più eleva, il primo supera di poco 16 €/kg in promozione mentre  Vortici si vende a circa 15 €/kg.

konito kinder ice cream
* prodotto acquistato presso un supermercato Carrefour in provincia di Torino

Chocostick nella lista degli ingredienti vede al secondo posto dopo il gelato  l’olio di palma. Il contenuto in grassi è del 30% e con uno stecco gelato si assume il 22% dei grassi totali e il 43% dei grassi saturi previsti dalle assunzioni di riferimento giornaliere di un adulto. Gli zuccheri hanno un peso importante (con uno stecco copriamo il 18% delle assunzioni medie). Chocostick  è il gelato che più si avvicina al cioccolato Kinder proprio in ragione della copertura al cacao e bianca. Chocostick è venduto allo stesso prezzo di Konito, ossia 2,89 euro a confezione, 14,45 €/kg e 72 centesimi a pezzo. Il prezz è più elevato rispetto a concorrenti che potrebbero essere Magnum di Algida sia mini sia classico ed è simile a quello di Antica Gelateria.

chocostick kinder ice cream
* prodotto acquistato presso un supermercato Carrefour in provincia di Torino

In generale i prezzi del nuovo gelato Kinder sono in linea a quelli delle altre marche leader. Pur trattandosi di una fase di lancio è presumibile che il prezzo non varierà nel breve periodo. La scelta di optare per una confezione di soli 4 pezzi, pur trattandosi di formati piccoli (50g) consente di avere un prezzo a confezione abbordabile, inferiore ai concorrenti.

confronto prezzi

tabelle nutrizionali kinder ice cream

0 0 voti
Vota
27 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Nicola Mazzola
Nicola Mazzola
8 Giugno 2016 12:14

Finalmente il gelato Kinder Ferrero, “la fresca merenda per i tuoi figli” novità con tanto buon latte in polvere, zucchero a gogò (in due dei tre è al 28% e 31% del peso totale), olio di palma proprio mentre i concorrenti lo stanno eliminando, emulsionanti, stabilizzanti. Se ne sentiva la mancanza, davvero.

giam
giam
Reply to  Nicola Mazzola
8 Giugno 2016 15:45

è un gelato della Ferrero, che produce snack e nutella, essendo un gelato non un medicinale curativo o un alimento per diabetici o di sacrificati di vita, credo sia ammesso un pò di zucchero visto che si parla di gelato, dolce, snack a base di cioccolato. O volete che i prodotti siano tristi, senza zucchero, solo privativi e fare finta che siano buoni?

PATRIZIA
PATRIZIA
Reply to  Nicola Mazzola
13 Giugno 2016 16:24

penso che si possano fare buone merende e buoni gelati cercando di usare prodotti genuini, certo non potrà essere come il gelato fatto in casa ma non vedo la necessità di riempirli di porcherie…. e che l’olio di palma sia un prodotto naturale beh parliamone.
vero è che comunque ci sono tante gelaterie che producono gelati con buste di preparati in polvere…. che tristezza……a chi dice che i gelati casalinghi sono tristi glieli farei assaggiare, probabilmente non sanno di cosa si stia parlando

simone
simone
Reply to  Nicola Mazzola
16 Giugno 2016 14:12

beh PATRIZIA il gelato in casa non è assolutamente triste, ma credo che anche tu userai non meno del 20% di zucchero totale. Un gelato col 5-6% di zucchero credo che un po triste sia.
Per essere chiari stiamo parlando di zucchero totale, non solo di zucchero aggiunto, quindi anche derivante da altri ingredienti (tipo frutta, cioccolato, ecc).
Per gli stabilizzanti e gli emulsionanti beh, meglio non averli, ma il gelato in casa lo fai e lo mangi. Credo che se lo dovessi fare per mangiarlo fra 3 mesi un po di lecitina di soia ti aiuterebbe 🙂

Nicola Mazzola
Nicola Mazzola
8 Giugno 2016 18:07

@giam Kinder Chokostick – grassi 30,6% e zuccheri 31,5%, latte in polvere, burro in polvere, mono e digliceridi, stabilizzanti, olio di palma. Alla cassa fanno quasi 15 euro al chilo. Se questa è l’allegria, evviva la tristezza di una bella coppetta di gelato artigianale alla frutta, non so se più economica ma di sicuro nutrizionalmente più sana ed equilibrata.

Fabio
Fabio
Reply to  Nicola Mazzola
9 Giugno 2016 20:42

Scusa se mi permetto ma come pensi che si facciano i gelati artigianale ????? La differenza macroscopica sta nell ‘aria che ingloba il gelato ….. nel l’artigianale arriva al 45% in quello industriale all’80 % …. gli ingredienti sostanzialmente sono molto simili …. emulsionanti e gelificanti non sono mica veleni !!!!! Sono gelataio ……..

luigi
luigi
Reply to  Nicola Mazzola
14 Giugno 2016 10:37

@ gelataio Fabio, dipende sempre dagli ingredienti. dire “emulsionanti” e “gelificanti” non determina nulla di preciso, troppo generico e non qualificabile.

Rino
Rino
9 Giugno 2016 08:34

anche senza olio di palma non è che faccia sto salto qualitativo….sicuramente alla stregua di altri prodotti industriali e non. polverine magiche e latte in polvere o no e tanta chimica chi si accontenta gode chi no se lo autoproduce o ne fa a meno.

Dario
Dario
9 Giugno 2016 16:32

Quale sarebbe il problema dell’olio di palma?? Non capisco tutto questo accanimento contro un prodotto naturale…. mah…..!!!

Valeria Nardi
Reply to  Dario
9 Giugno 2016 17:01

Le segnalo solo l’ultimo dei motivi validi per diminuirne l’utilizzo: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-sostanze-cancerogene.html

Limone
Limone
Reply to  Dario
20 Giugno 2016 17:17

“tre contaminanti che si formano nel processo di raffinazione ad alte temperature (200°C) di oli vegetali”.

Non sono un tecnologo, ma 200°C sono tanti per un semplice processo di raffinazione, o sbaglio? Nel senso: se si usa molto olio di palma, raffinarlo a 200°C costerà tantissimo dispendio di energia e soldi. Sappiamo a quanti gradi venga raffinato nei prodotti che mangiamo Valeria?

Roberto La Pira
Reply to  Limone
20 Giugno 2016 18:12

Nel processo di raffinazione sono diversi gli elementi non solo la temperatura. L’olio di palma è rosso e questo rende più critiche le condizioni rispetto ad altri oli di semi che vengono comunque sottoposti a raffinazione.

Amedeo
Amedeo
9 Giugno 2016 17:37

Olio di Palma? ho una proposta: quando andate nei supermercati e vi accorgete che i prodotti in etichetta contengono olio di palma, girate il primo prodotto della fila verso l’etichetta in modo che non si legga la parte frontale della confezione, si sparga la voce e vedrete che nel giro di poco le cose cambieranno, magari i primi tempi cercheranno di arginare il fenomeno mandando gli incaricati a rigirare i prodotti ma dopo un pò il boicottaggio funzionerà, non è vietato ed il consumatore non commette alcun illecito, parola di un operatore di giustizia!!
P.S. estendete questo metodo a tutti i prodotti fuffa che trovate, quando si spargerà la voce le persone si terranno alla larga da chi spaccia porcherie!!

simone
simone
Reply to  Amedeo
16 Giugno 2016 14:25

giustamente il costo al kg del latte e del burro è ai minimi storici, una mano bisogna dargliela. fra 5-10 anni torneranno a dirci che il burro fa male e torneremo ad un olio vegetale che abbia le caratteristiche del burro. corsi e ricorsi storici. dal burro alla margarina, dalla margarina all’olio di palma, dall’olio di palma di nuovo al burro.
come diceva qualcuno è sempre la dose che fa il veleno. anche altri oli vegetali considerati “buoni” liberano sostanze cancerogene ad alte temperature e se uno mangia cibi grassi cotti al forno o fritti tutti i giorni non ne è esente.

Amedeo
Amedeo
9 Giugno 2016 17:41

Gentile Dario, la capisco, ho un collega che ha nostalgia del “glutammato di sodio” dice che gli piace ma è sempre più introvabile.

luigi
luigi
Reply to  Amedeo
14 Giugno 2016 10:40

hahaha, gustoso sarcasmo…

MariaGrazia
MariaGrazia
13 Giugno 2016 15:09

se non è al corrente di quello che può fare l’olio di palma al nostro organismo … si informi sig. Dario perché hanno trovato che è cancerogeno e in più stanno facendo deforestazione senza nessuna prevenzione al polmone verde che non serviva solo per la loro popolazione ma anche a tutto il resto del mondo …. si informi e se ci sono molte anzi moltissime persone che non acquistano prodotti con questo ingrediente forse mi porrei un’altra domanda

giovanni pr
giovanni pr
13 Giugno 2016 18:15

Ferrero si impone sul mercato come azienda che non intende fare nessun passo indietro rispetto all’olio di palma anzi, ne fa un uso continuo e massiccio e magari implementerà pure il suo uso. Motivi ovviamente di business e politica aziendale in cui la pubblicità cerca di nascondere le caratteristiche dei prodotti. Ai più informati non rimane che non comprare nulla di questa marca.

Brazov
Brazov
13 Giugno 2016 18:23

L’Olio di palma è ormai un ossessione, se ci fosse stato l’olio di colza (molto peggio dal punto vi vista nutrizionale) “tutto ben madama l marchesa…”

luisella
luisella
13 Giugno 2016 18:34

Ai miei tempi di ragazzina,(classe 1972) tutte queste Golosita’ avevano un sapore, e non c’era la palma al 50 %, ma tante buone cose, come il burro di cacao.
Caro vecchio Ringo! Cara vecchia nutella, SAPORI che non torneranno mai piu’.
…e ancora fate gli alternativi, dicendo che non fa male, intanto la Kinder fa triliardi e il Mulino bianco, con Banderas che con le sue espressioni di gradimento idem…
Il supermercato sotto casa traborda di ‘tubi’ della Ringo al prezzo di 80 centesimi, mi sa che la gente qualcosa comincia finalmente a captare….:))
Luisella

Cesare
Cesare
Reply to  luisella
14 Giugno 2016 10:41

Beh in quei tempi si utilizzava eccome l’olio di palma per tutte quelle “merendine” da lei citate. Almeno, qualcuno mi smentisca ma credo proprio fosse così

giovannisalerno
13 Giugno 2016 20:18

Un’autentica schifezza, io non li compro!

Danilo Pellegrino
Danilo Pellegrino
14 Giugno 2016 01:07

Avete mai assaggiato un gelato certificato slow food? O semplicemente fatto con frutta fresca acqua e zucchero. È semplicemente buono. Se ne mangerete, vedrete che gli altri, industriali o fatti con i preparati dai gelatai, non li mangerete più.
Danilo

Chiara
Chiara
14 Giugno 2016 08:58

Premetto che non compro più prodotti Ferrero e di altre aziende che usano olio o grasso di palma, cocco o colza, da parecchio tempo. Però l’analisi qui sopra confronta i gelati Ferrero con altre marche (Algida, ecc.) solo sui prezzi, mentre sarebbe interessante conoscerne anche gli ingredienti.

Giorgia
Giorgia
14 Giugno 2016 12:30

lasciamoli mangiare alla Ferrero…

Laura
Laura
14 Giugno 2016 19:00

Sinceramente non capisco tanto discutere per dei gelati. Appunto, sono solo dei gelati, non ne dobbiamo fare una cura intensiva. Chi può se lo fa in casa con gli ingredienti che più gli aggradano, gli altri si accontenteranno di altro senza sentirsi in imminente pericolo di morte!! Basta u po’ di buon senso nell’alimentazione come in tutte le altre cose.

gigi
gigi
15 Giugno 2016 23:58

Ferrero, Ferrero, ma quando capirai che il vento è cambiato e che ostinarsi a infilare l’olio di palma in tutti i prodotti ti arrecherà un grave danno d’immagine e tanti dindi in meno nelle casse?
E’ quasi affascinante assistere a tanto masochismo…