Kinder CereAlè: la nuova merenda Ferrero “creata in Expo”. Una lettrice chiede quali siano i valori e gli ingredienti che la rendono “speciale”
Kinder CereAlè: la nuova merenda Ferrero “creata in Expo”. Una lettrice chiede quali siano i valori e gli ingredienti che la rendono “speciale”
Redazione 16 Maggio 2016Mi è appena capitato di vedere la pubblicità del nuovo prodotto Kinder CereAlè. Visto che lo slogan dice “Creata in EXPO” avevo buone aspettative e pensavo che forse fosse una merendina diversa dalle altre, con i pro e i contro.
Ecco l’elenco degli ingredienti della versione “latte fresco delle Alpi e cioccolato fondente” (ne esiste una anche “yogurt e lampone”): Zucchero, farina di frumento, cioccolato extra 12% (zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante: lecitine: soia, vanillina), latte fresco pastorizzato 9%, farina di frumento integrale 7,5% (farina di frumento, cruschello di frumento), tuorlo d’uovo, olio di palma, olio di girasole, fiocchi macinati 3,3% di: riso, orzo, segale, avena, frumento; glutine di frumento, mandorle 2,5%, sciroppo di glucosio-fruttosio, latte scremato in polvere 2%, lievito di birra, lattosio, proteine del latte, aromi, emulsionanti (mono e digliceridi degli acidi grassi), panna fresca pastorizzata, germe di grano 0,6%, burro anidro, farina di riso, cacao magro, sale, albume d’uovo in polvere. Può contenere tracce di soia
Se penso ad Expo e allo slogan “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, penso ai cibi “buoni” nel vero senso della parola. Vedere una lista di ingredienti così lunga mi preoccupa un po’. In Kinder CereAlè troviamo in prima posizione lo zucchero, il che significa che è il componente maggiore del prodotto (alla faccia nel problema dilagante e in aumento dell’obesità e della malattia del secolo che sta diventando: il diabete). La farina al secondo posto è quella bianca e solo per il 7,5 si tratta di farina di frumento “integrata” ovvero farina raffinata, con aggiunta di cruschello, e non farina integrale all’origine. Lo zucchero compare ancora una volta nel cioccolato e poi sotto forma di sciroppo di glucosio-fruttosio. Forse l’azienda pensa che mettendo un po’ di cereali si incrementi la qualità al prodotto. La cosa più sorprendente però è stata trovare nell’elenco degli ingredienti l’olio di palma, in questi mesi al centro di numerose polemiche sia salutistiche sia ambientali. L’hanno creata in Expo ma questi signori sembra non siano stati troppo attenti al tema centrale e al messaggio che l ’esposizione internazionale voleva fare arrivare al mondo.
Francesca
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Il punto è che le merendine industriali non vanno consumate. Non c’è alcuna reale necessità che diventino “prassi” per la merenda dei ragazzini. La mancanza di tempo non è una scusa (non serve per forza fare i biscotti o la torta in casa, che tanto sarebbero nutrizionalmente discutibili comunque se assunti in modo abitudinario), basta fare merenda con un frutto.
Che poi contenga olio di palma è un “di più”…se anche ci fosse olio di mais o girasole, fino a nuova comunicazione da parte di EFSA, si tratterebbe comunque di un prodotto contenente una sostanza cancerogena e genotossica che non deve essere presente negli alimenti e per la quale non è prevista una soglia…
Concordo con Alessandro, ma sta storia dell’olio di palma non si può più sentire.
Cancerogena e genotossica.
NON ESISTE fonte scientifica che avvalori questa tesi. L’olio di palma è uno degli oli più sani esistenti, e per molti aspetti superiore persino a quello di oliva.
Sono un Tecnologo Alimentare, non un giornalista o un fashion blogger.
Gentile Ivano, il 3 maggio l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) (non un gruppo di fashion blogger) ha decretato il pericolo, soprattutto per le fasce più giovani di popolazione, dovuto alla presenza di contaminanti cancerogeni e genotossici nell’olio di palma. http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-sostanze-cancerogene.html
Signor Ivano se lei, come afferma, è un tecnologo alimentare e non un giornaliste o tanto meno un fashion blogger, perché non indica il suo nome e cognome per esteso?
Se è un tecnologo alimentare, perché non è informato su quanto pubblicato dall’EFSA?
E’ in conflitto d’interesse?
Se è veramente convinto che il palma sia “uno degli oli più sani esistenti, e per molti aspetti superiore persino a quello di oliva. (cit)”, mi può dare relativa evidenza? Vede io ho olivi per produrre olio per solo uso familiare (non lo commercio) e nel caso avesse ragione sarei pronto a sbarazzarmi di questi alberi per investire in una piantagione di palma in Malesia per solo uso familiare!
Come al solito questo sito attacca Ferrero indistintamente, e commenta in modo tale che il consumatore bacato medio abbocchi alle manipolazioni, come Alessandro che dice che questa merendina non la devono mangiare i RAGAZZINI, quando il claim tanto pubblicizzato è proprio il contrario, “la prima merenda per i grandi”. Tornando all’articolo, e ad altri commenti banali, penso che sia normale essendo una merendina e non un integratore salutistico, un medicinale, un frutto fresco, un trancio di salmone appena pescato, che abbia come primo ingrediente lo zucchero. Cara mia pseudo giornalista, la dieta la fa il consumatore non l’azienda, la storia della demonizzazione dello zucchero e dell’obesità nel 2016 non regge più, il consumatore ha sotto gli occhi la lista ingredienti e i valori nutrizionali di TUTTA la spesa, e non è l’azienda che deve insegnare a mangiare eliminando lo zucchero, ma è il consumatore che deve equilibrare la propria alimentazione, e se ha voglia di una merendina non muore nessuno, visto che è un dolce, un qualcosa di impulsivo, di appagante, come mangiare una caramella, un gelato, uno snack dolce, un qualcosa che non deve per forza guarire le malattie mortali o essere privo di qualsiasi cosa. sul palma l’unico parere ufficiale e decente è stato pubblicato dall’EFSA qualche giorno fa, le latre tesi no global di questo sito non contano. Buon burro a tutti
La mia mamma mi preparava pane burro e marmellata … le mamme di oggi sembra non abbiano tempo eppure ci vuole meno di un minuto …
Concordo con Alessandro e aggiungo: le sane abitudini alimentari vanno recuperate con determinazione anche se con comprensibile fatica visto che il contatto e il reperimento con la materia prima fresca e stagionale è sicuramente più complicato e costoso di una veloce puntata al supermercato sotto casa che per forza di cose privilegia cibi conservati di origine industriale. Ma non si può pretendere di aver botte piena eccc…
Conoscenza, tempo e denaro sono assolutamente indispensabili per mangiare e vivere meglio (sostituendo abitudini e costi demenziali in altri settori superflui…evitiamo il facile ma lezioso elenco)
Però dico anche che questo accanimento con i nostri grossi marchi dell’agroalimentare, sicuramente migliori degli esteri, è un altro degli sport di elezione del nostro popolo: dai facciamoci del male e, soprattutto, perdiamoci la faccia.
E quindi cosa c’è di meglio che dar libero sfogo all’acredine verso il padron da li beli braghi bianchi che sia Ferrero, Barilla, COOP sull’onda anche della inflessibile androgina televisiva dalla voce rauca. Peccato poi che quelle aziende COME IL BIOLOGICO, IL VINO (altri settori presi di mira dalla novella Giovanna d’Arco con la solita tecnica allarmistico-scandalistica che fa di tutta un’erba un fascio e insinua il dubbio che son tutti imbroglioni, salvo la Santa Francese) diano lavoro a MILIONI DI PERSONE e salvaguardino la nostra agricoltura e quindi il nostro superstite territorio e soprattutto sono artefici di uno stile di vita e alimentare sano ed equilibrato, che appunto nei regni dei wurstel e del burro di arachidi è un lontano sogno, italiano appunto e per fortuna
Al di là dell’aria fritta.. vorrei ricordare che la “novella Giovanna d’Arco” è una delle pochissime persone che fà informazione seria in Italia. Teniamocela stretta!
Milioni di persone lavorano con passione e salvaguardano il territorio e il nome italiano grazie alle filiere Vino (colline) e Biologico (ambienti marginali a rischio abbandono).
Lo scandalismo proaudience d’assalto con o senza cipiglio d’Orleans “tanto lo so, che salvo me, siete tutti imbroglioni” non può delegittimare un colossale impegno e una malcelata invidia per il successo che fa bene a (quasi) tutti. Sicuramente al lavoro e all’ambiente. Roba concreta da encomiare ed emulare, non da friggere come certi cervelli da tv
Chi desidera farsi rimbambire da balle rassicuranti pensando di vivere in un mondo incantato, in questo paese non ha che l’imbarazzo della scelta!
Ho recentemente scritto alla Ferrero, chiedendo se avevano intenzione di eliminare l’olio di palma dai loro prodotti, visto che molte aziende del settore si sono impegnate a farlo ed alcune l’hanno già eliminato. Mi hanno risposto dicendo che l’olio di palma è buono dal punto di vista alimentare e sostenibile dal punto di vista ambientale. Che dire?
Nulla! Se non lo sostituiscono, presto o tardi si faranno del male da soli.
Per parte mia nessun prodotto Ferrero entra più in casa mia se non “regalato”…
I miei figli fanno merenda con la frutta e in casi eccezionali qualche pezzo di cioccolata ma fondente senza grassi aggiunti.
Che fanno il loro lavoro e che scrivere ai padroni ha poco senso.
Che hanno ragione.
Sulla base di quali fonti scientifiche condannate l’olio di palma?
Oltre alle varie criticità ambientali e di alto contenuto di grassi saturi, il 3 maggio l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha decretato il pericolo, soprattutto per le fasce più giovani di popolazione, dovuto alla presenza di contaminanti cancerogeni e genotossici nell’olio di palma. http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-sostanze-cancerogene.html
Quando leggo queste etichette, e vedo la gente che compra a piene mani, mi chiedo quanta educazione alimentare ci sia e se la gente abbia minimamente a cuore la propria salute. Queste industrie hanno ovviamente contratti milionari con le aziende che forniscono gli ingredienti tra cui gli oli mediocri come il colza o il palma. Della salute di chi consuma quella roba non gliene può fregare di meno. Loro puntano tutto su marketing e fatturato in attesa che la gente si svegli.
A differenza della lettrice quando penso ad Expo non mi viene in mente nulla di “buono”, solo spreco enorme di denaro pubblico, arricchimento dei soliti noti, tangenti e affari.
l’accostamento Expo cibo di qualità è opera del martellamento mediatico avvenuto negli ultimi tempi,l’expo è stata la fiera delle multinazionali alimentari e passerella per i politici, e nessuno ricorda i numerosi scandali ? io ricordo anche una favolosa promozione ingresso expo + tessera di un noto partito il tutto a prezzo stracciato.
e chi non ricorda lo slogan NUTRIRE il PIANETA? forse volevano nutrirlo brevettando le sementi.
Gianni, fa piacere ogni tanto sentirsi dire di essere “kontro” le multinazionali dato che, come lei evidentemente non sa (e non è tenuto a saperlo per carità, ma questo significa che lei è un lettore solo occasionale di questo sito), non ho mai perso occasione per sostenere tesi simili alle sue fino a pochi giorni fa! Ovvero che ciò che conta per una corretta alimentazione è la moderazione senza alcuna demonizzazione di ingredienti particolari…ma non sto a ripetere cose che ho sostenuto per anni, qui.
Il problema è che, allo stato attuale, dopo il comunicato EFSA e perlomeno fino ad una smentita altrettanto autorevole, emerge che alcuni prodotti contengono (e ripeto, qui si parla solo di olio di palma, ma il problema coinvolge anche altre sostanze come olio di girasole e mais ad esempio) sostanze cancerogene e genotossiche. Stando così le cose è chiaro che la mia posizione sia cambiata a meno di non voler negare l’evidenza. Resta il fatto che ciò che ho scritto, ovvero che “non c’è alcuna reale necessità che diventino “prassi” per la merenda dei ragazzini” lo avrei scritto anche prima del comunicato EFSA ed è un concetto ben diverso da quello che lei sostiene di aver compreso. Tra l’altro bisogna capire che gli aspetti della discussione sono almeno due: quello nutrizionale/salutistico da un lato, per il quale continuo a sostenere che la moderazione e l’equilibrio di una dieta ben bilanciata non debbano escludere a priori “le merendine” che come “sgarro” occasionale non fanno danno alcuno e quello strettamente legato alla sicurezza alimentare dall’altro dove fatico a credere che si possa continuare a predicare il consumo di prodotti che contengono sostanze cancerogene per le quali non è nemmeno prevista una soglia…
Lasciando un attimo da parte il discorso dell’olio di palma, il problema è che la Ferrero è abilissima nel creare la sua pubblicità, basta aggiungere pochi grammi di farina integrale e il logo “EXPO” in questo caso, per presentare i suoi prodotti come salutari. Mi ricordo quando la Nutella era sponsor della nazionale di calcio. Ma scherziamo?
Gentile Ivano…fornisca il suo nome e cognome con qualifica professionale certificata, così capiamo veramente con chi abbiamo a che fare.
Per quel che mi riguarda lei potrebbe anche essere un dipendente di qualche multinazionale che utilizza l’olio di palma come ingrediente principale.
Non vi ricordate quanto scalpore fece il fatto che all’ Expo ci fossero anche Coca Cola e Mc Donald’s? E dunque come meravigliarsi del fatto che una merendina “pensata dall’Expo” sia fatta così?
Gentile Laura, ritengo la Ferrero una delle migliori aziende Italiane…detto cio’..come ho già evidenziato, la recente legislazione europea sull’etichettatura dei prodotti alimentari è chiara e trasparente….basta leggere gli ingredienti e scegliere… in tutta libertà senza criminalizzare questa o quell’azienda.
Vorrei poi evidenziare come le aziende stiano cercando di sostituire l’olio di palma ( vi garantisco che nei prodotti da forno ” sfogliati ” non è proprio semplice ) col burro, con l’olio di girasole, con l’olio di cocco e col burro di karitè….ognuno ha i sui problemi e le sue controindicazioni….stiamo a vedere.
Comunque, come ho già detto, di nutella….non è mai morto nessuno.
Vero Mario ma il palma ce lo propinano dappertutto incluso il caffè (Ferrero Espresse To Go ad esempio). Il problema, come evidenziato da Il Fatto Alimentare è proprio questo.
Per questo motivo non acquisto più questi prodotti ed ho nettamente migliorato la mia alimentazione facendo tanto in casa evitando di acquistare prodotti “lavorati”.
Quando sento e vedo la pubblicità di questa merendina “per adulti” mi viene da ridere, apprendo ora la lista ingredienti, e la trovo vergognosa, la voce e l’ammiccare poi, mi fanno pensare a un film per adulti….ahhhh! Datemi la mia merendina Made in Expo,che sto per venire!…L’industria continua a propinare il suo formato, a noi e solo a noi la facoltà di decidere. Valentina,PD.
Sono normalmente concorde con gli articoli pubblicati e lo sono tutt’ora sulla lunghezza della lista. Ad ogni modo però ingredienti come: cioccolato extra 12% (zucchero, pasta di cacao, burro di cacao, emulsionante: lecitine: soia, vanillina), latte fresco pastorizzato 9%, tuorlo d’uovo, mandorle 2,5%, panna fresca pastorizzata.. non sono ingredienti” industrial-massificati”
Quando i supermercati rimarranno con gli scaffali pieni di merendine e ovetti kinder invenduti, la Ferrero cambierà rotta. Io personalmente la detesto, altro che una delle migliori aziende italiane: con la Kinder e la Nutella ha dato da mangiare parecchi etti di olio di palma ai nostri bambini – per non parlare del posizionamento strategico degli espositori. Ora qualche prezzolato che ci legge dirà che è difficile fare l’ovetto o le barrette di cioccolata senza olio di palma? Ma per piacere!
Non so voi, ma per me riempire il carrello al supermercato diventa sempre più difficile.
..l’unico problema è lasciare il prezzo invariato. Chissà com’è ma non vedo una levata di scudi quando ci si ritrova tutti belli in fila al discount a comprare 10 merendine(imbustate singolarmente ed ogno confezioncina con la sua brava bustina colorata) ad 1euro. 1 euro o anche meno!! che solo ad immaginarlo..cosa mai pensate ci possa essere in questa roba?
Basta non acquistare le merendine. Pane e formaggio o pane e marmellata….facile no?
@ Gianni vorrei dire che, la sua tesi sulla piena assunzione di responsabilità da parte del consumatore medio, circa la scelta dei prodotti di cui alimentarsi, può reggere solo in una visione massimalista o minimalista (dipende dai punti di vista) del tema, in una visione realistica non potrebbe reggere, semplicemente perché la maggior parte dei consumatori non hanno le basi per giudicare l’importanza dei singoli ingredienti, sia perché a scuola non si insegnano, sia perché una grossa fetta è composta da gente anziana. da qui l’importanza di un ruolo mediatore, quale quello rappresentato da “il fatto alimentare”, che risulta fondamentale per rompere il panorama a senso unico, costruito sulla pubblicità e sulle favole, imposto dal mondo dell’industria e cercare di interporsi con una informazione che, personalmente, giudico doverosa, corretta e mai esaustiva, per l’enorme bisogno che c’è di colmare altrettanto enormi lacune.
..d’accordo sul fatto che le merendine non debbano essere il pane quotidiano di nessuno, ma dare contro alle grandi aziende italiane e boicottarle a cosa credete possa portare? arriveranno altri a sostituirli e non nutro particolare fiducia sul fatto che le produzioni di chicchessia possano essere migliori di quelle della Ferrero. Ferrero è nata facendo cioccolatini e dolci, perché mai dovrebbe diventare un’azienda di prodotti salutistici?? d’altra parte siamo noi consumatori a chiedere cibi sempre più elaborati e già pronti, naturale che le aziende seguano le nostre esigenze, è il loro lavoro.
dare poi degli ignoranti ai consumatori non credo sia una grande idea e la stessa gente che non ha informazioni / competenze nutrizionali, tanto meno legge il fatto alimentare.
Apprezzo il lavoro di questo tipo di informazione ma non è sempre il caso si esagerare e perdere di vista alcuni aspetti della realtà quotidiana
Cosa ha di speciale? Possibile che la gente non abbia il tempo di preparare pane burro e marmellata per i propri figli, come era solita fare mia madre?
Pigrizia e tanta ignoranza!
Tralascio il commento su “olio di palma” e “merendine” per dire solo che “l’italiana” Ferrero è un gruppo multinazionale, la cui casa madre, Ferrero International SA, è però domiciliata in Lussemburgo.
A maggio 2014 il gruppo Ferrero è composto da circa 73 società domiciliate in varie parti del mondo, tra cui l’italiana Ferrero Spa, responsabile del 34% del fatturato di gruppo.
Cosa la rende speciale? ci pensavo stamane mentre le mie figlie mangiavano a grugno 2 belle fette di pane una con il miele e l’altra con burro e marmellata “pera” come dice lei, hand made. Ma non si potrebbe smettere di comprarle…..e…di produrle ste’ merendine, secondo me ne rimangono tonnellate invendute….non ne gioverebbe enormemente la salute del pianeta e delle persone….io la provocazione la lancio
Io, mamma di due bimbi, semplicemente non compro nessun prodotto ferrero! Penso che come azienda stia rimanendo indietro, continuando ad usare olio di palma, cruschello, burro anidro. Meglio così, tante altre aziende che producono prodotti migliori prenderanno più spazio, e noi consumatori avremo più scelta! Bisogna avere solo la pazienza di leggere la lista degli ingredienti e poi fare le proprie scelte!
Di “speciale” c’è il prezzo, che essendo la merendina – pensata a Expo – destinata agli adulti, non sarà a buon mercato.