Meno zucchero e meno sale nei cereali da colazione per bambini venduti in Europa e Regno Unito. È l’impegno preso da Kellogg’s, che ha annunciato l’intenzione di ridurre di almeno il 10% gli zuccheri e del 20% il sale contenuto nei suoi prodotti entro il 2022, senza compromettere il gusto. La mossa si inserisce nel nuovo Manifesto del Benessere (Wellbeing Manifesto) dell’azienda americana, un piano d’azione che ruota attorno alla protezione della salute umana e alla sostenibilità ambientale.
Grazie al miglioramento delle ricette, secondo il piano di Kellogg’s entro la fine del 2022 tutti i marchi di cereali per bambini potranno vantare in etichetta un Nutri-Score A o B, nei Paesi in cui è stato adottato, come la Francia. Nel Regno Unito, dove sono in uso le etichette a semaforo, la riformulazione farà sì che nessun prodotto per bambini abbia un bollino rosso in etichetta. Inoltre, Kellogg’s ha anche annunciato l’intenzione di aumentare il contenuto di fibre nella maggior parte dei suoi prodotti per la colazione entro il 2023.
Oltre alla riformulazione dei prodotti, l’azienda ha reso nota l’ intenzione di ridurre l’impatto ambientale dei prodotti venduti in Europa, grazie a un nuovo imballaggio. Per i cereali Kellogg’s sarà utilizzata una confezione di cartone più piccola e meno voluminosa, resa possibile dall’aspirazione dell’aria nei sacchetti, senza ridurre la quantità di cereali contenuti.
In questo modo l’azienda ha stimato di riuscire a togliere dal mercato 190 tonnellate di cartone e plastica ogni anno. Allo stesso tempo, la riduzione del volume degli imballaggi permetterà un miglioramento dell’efficienza del trasporto dei prodotti, con una riduzioni delle emissioni di 700 tonnellate di CO2 equivalente all’anno. Le nuovi confezioni, prodotte nel Regno Unito, cominceranno a comparire già dall’estate 2021 anche nei supermercati di Francia, Belgio, Spagna e Italia.
In Francia, poi, Kellogg’s ha deciso di collaborare con Too Good to Go, la famosa piattaforma che combatte lo spreco alimentare che connette i consumatori a produttori, ristoranti ed esercizi commerciali con eccedenze di cibo. In Italia, invece, è attiva una partnership con il Banco Alimentare, grazie a cui negli ultimi dieci anni sono state salvate circa 760 tonnellate di alimenti che altrimenti sarebbero stati sprecati. Insieme a Croce Rossa Italiana, invece, ha fornito cibo a circa 1 milione e mezzo di persone in difficoltà tra il 2015 e il 2020. Ora l’obiettivo è aiutare 30 milioni di persone in Europa entro il 2030, di cui 2,6 milioni in Italia.
© Riproduzione riservata Foto: Kellogg France
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.
Che impegno portentoso ridurre del 10% zuccheri e sale, obbiettivi da sbandierare orgogliosamente.
Kellogg’s frosties, ho letto sull’etichetta, recentemente, un contenuto del 37% di zuccheri, su 100 gr. di prodotto. annunciare di ridurne del 10% il relativo contenuto, parlandone in termini ottimistici nel wellbeing manifesto, mi sembra ridicolo. a conti fatti gli zuccheri dovrebbero passare dal 37% a circa il 33%. e questo si chiama miglioramento del prodotto?